Berlino si dice «pronta» a fare la sua parte sul fronte della «solidarietà europea», Amsterdam si scusa: «Dimostrata troppa poca empatia, potevamo fare meglio». Ma entrambe si dicono contrarie ai coronabond
Se simili dichiarazioni fossero arrivate dopo la bocciatura degli Eurobond, probabilmente le avremmo potute definire “lacrime di coccodrillo“. Invece sono arrivate prima della riunione del 7 aprile tra i 27 ministri delle Finanze e questo non ci permette di trovare termine migliore di “presa in giro“. Perché questo pomeriggio, a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, sono andate in scena due lacrimevoli scenette, rispettivamente a Berlino e ad Amsterdam, dei ministri del tesoro del governo tedesco e di quello olandese, che si sono detti “dispiaciuti” per avere dimostrato poca empatia, ma hanno comunque messo in chiaro che finché ci saranno loro non passerà mai la proposta dei covidbond.
© Il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz e U…
Leggi anche: Covidbond o Mes? L’Eurogruppo si riunirà il 7 aprile
Berlino: “Sì alla solidarietà, no ai covidbond”
La prima ad andare in scena è stata la pièce tedesca, con la Germania che si è detta «pronta» a fare la sua parte per dimostrare la «solidarietà europea», ma ha subito messo in chiaro di rifiutare un meccanismo che spalmi su tutti i 27 Paesi membri i debiti sovrani. A ribadirlo è il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz: «Siamo pronti per la solidarietà, ma una solidarietà ben ponderata». Quindi l’esponente del governo tedesco ha invitato a mobilitare le risorse di bilancio dell’Unione europea in via prioritaria verso i Paesi «con le esigenze più importanti», sia dal punto di vista sanitario sia economico.
© Wopke Hoekstra, Twitter
Solidarietà sì, ma con moderazione, perché la Germania non intende accollarsi il peso del debito pubblico italiano. Il ministro ha infatti ribadito che il prossimo 7 aprile la posizione della Germania sarà quella di ostacolare i covidbond richiesti con insistenza da diversi partner, tra cui Francia, Spagna e Italia, nel tentativo di fare fronte comune alla crisi economica che seguirà alla pandemia di Coronavirus.
Wopke Hoekstra, di spalle
L’Olanda: “Siamo stati poco empatici”
Quindi è stato il turno di Amsterdam recitare un parziale mea cupa, per tramite del ministro olandese delle finanze, l’impronunciabile Wopke Hoekstra che, negli ultimi giorni, è stato sommerso dalle critiche anche nel suo stesso Paese, per l’atteggiamento di distacco dimostrato nei confronti degli Stati maggiormente colpiti dal Coronavirus. «Ho dimostrato troppa poca empatia, avrei potuto fare di meglio», ha detto intervistato dall’olandese RTL Z. Ma poi è tornato quello di sempre (ammesso qualcuno qui lo conosca): «La nostra posizione sui Coronabond è ferma, ma non quella sulla solidarietà. Non ho passato il messaggio con sufficiente empatia. Ma vogliamo vedere in modo solidale cosa è razionale e ragionevole fare».