“The Great Lockdown”: Per il Fondo siamo alla vigilia del peggiore crollo dei tempi moderni: il PIL globale scenderà del 3%. Dopo Lehmann Brother il tonfo fu dello 0,6 per cento
Nubi nere, nerissime, si addensano sul globo. Sono le nubi della Coronacrisis, la crisi economica che seguirà inevitabilmente la pandemia. Seconda il Fondo monetario internazionale (FMI), il PIL globale arretrerà del 3% nel 2020, dando corpo alla peggior batosta economica dei tempi moderni se si considerano che le terribili ripercussioni sulla vita di tutti noi a seguito della crisi del 2008 furono frutto di un tonfo dello 0,6% poco più di mezzo punto. È ciò che gli analisti chiamano già “The Great Lockdown“.
Cosa prevede l’FMI
Naturalmente, è bene ricordarlo, si tratta di stime. Ed è bene ricordare anche come difficilmente tali previsioni si rivelino veritiere. Però, quando gli analisti prevedono tempesta rischiano anche di esserne in parte corresponsabili visto che vanno a comprimere la propensione al consumo e all’investimento di chi potrebbe immettere sui mercati liquidità fresca. Insomma, almeno per l’economia vale il detto che a pensar male ci si azzecca…
Secondo le previsioni di primavera dell’FMI, che cancellano tutte le stime invernali (a gennaio il PIL mondiale per il 2020 era dato a +3,3%), la flessione sarà appunto del 3% per l’anno in corso, seguita forse da un incerto rimbalzo del 5,8% nel 2021. Ma sulla “V” gli analisti del Fondo mettono le mani avanti: è troppo presto per dire che ci sarà, perché nessuno sa ancora come e quando il mondo riuscirà a rimettersi in moto, come e quando sarà trovata una cura per il Coronavirus e se con l’autunno o il nuovo anno l’epidemia striscerà nuovamente fuori.
The #COVID pandemic is costing lives around the world and having an unprecedented economic impact. What can countries do to soften the impact of the pandemic? #WEO https://t.co/93xXDRsg3B pic.twitter.com/G7wNsmup0K
— IMF (@IMFNews) April 14, 2020
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Se si esclude la Grecia, che stava però già male per i fatti suoi prima dell’inizio della Coronacrisis, con una contrazione del 9,1%, l’Italia sarà il Paese che pagherà anche in termini economici il prezzo della pandemia. Complessivamente, le perdite per l’Ue si aggireranno attorno a un flessione del 7%. Oltre i confini europei, sono solo 3 i Paesi che andranno peggio di noi e non sono certo economie importanti: il Libano (-12%), il Venezuela (-15%, che però segue il -35% del 2019) e Macao (-29,6%). A fronte di simili dati, nemmeno il rimbalzo per il prossimo anno del 4,7 (4,8 quello europeo) rimette il sorriso. In Germania, la contrazione sarà del 7% quest’anno, seguita da un rimbalzo del 5,2% l’anno prossimo. Per questo l’FMI raccomanda a Bruxelles di muoversi fin da ora con sostegni mirati alle economie che rischiano il tracollo.
Dall’altra parte dell’Atlantico, gli USA lasceranno sul terreno il 5,9 per cento del PIL per recuperare poi del 4,7 l’anno venturo. Solo la Cina sembra destinata a superare brillantemente la prova: +1,2 quest’anno e persino +9,2 nel 2021, consolidandosi nel suo ruolo di prima potenza mondiale, anche nello scenario del mondo post Coronavirus e coronacrisis.