Il commissario all’Economia: “I primi 500 miliardi sono quelli decisi dall’Eurogruppo. I successivi 1.000 andranno trovati facendo invece leva sul bilancio comunitario e sull’emissione di covidbond”
In vista del Consiglio europeo del 23 aprile, il vertice virtuale (per i motivi di sicurezza ben noti a tutti) cui prenderanno parte i 27 capi di Stato e di Governo della Ue e i rappresentanti delle istituzioni comunitarie politiche ed economiche, torna a farsi sentire il pressing dei rappresentanti più sensibili al tema della solidarietà. Quest’oggi si sono espressi due membri influenti della Commissione europea: il vice presidente lettone Valdis Dombrovskis e il commissario all’Economia, l’italiano Paolo Gentiloni.
Cosa ha detto Valdis Dombrovskis
“Finora non è stato deciso nulla” e il tema di covidbond europei sarà “sul tavolo” alla riunione dei capi di governo del 23 aprile. Così Dombrovskis al quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Il numero 2 della Commissione si spinge oltre e ipotizza anche che “potremmo finanziare il fondo con bond sostenuti da una garanzia degli Stati membri”.
Cosa ha detto Gentiloni
È stato ancora più esplicito Paolo Gentiloni: “Entro la primavera occorrerà varare il piano di rinascita dell’Europa da 1.500 miliardi”, ha detto conversando con il Foglio il commissario agli Affari economici Ue. “Voglio essere ottimista. Anche sul futuro, rispetto alla possibilità che si realizzi un piano per la rinascita – dice Gentiloni – oggi l’Europa ha gli strumenti per lavorare a una sua rinascita facendo leva prevalentemente sulle sue forze. Dobbiamo definire nel giro di qualche settimana i contorni di un piano che permetta ai paesi europei di agire in modo coordinato”.
© Paolo Gentiloni – Twitter
Per realizzarlo, Gentiloni immagina un fondo “la cui dotazione minima dovrebbe aggirarsi intorno ai 1.500 miliardi di euro. I primi 500 miliardi sono quelli” dell’accordo “raggiunto la scorsa settimana dall’Eurogruppo sul MES, sulla BEI e sulla cassa integrazione comunitaria, SURE. I successivi 1.000 miliardi andranno messi insieme facendo invece leva da un lato sul bilancio comunitario e dall’altro sull’emissione di bond”.
Le forsche previsioni sul PIL europeo
Una cosa è certa: la decisione dovrà essere presa in fretta ed essere economicamente importante, perché sul Vecchio continente si stanno addensando le fosche previsioni degli analisti. Secondo le nuove stime di Goldman Sachs, il prodotto interno dell’eurozona farà registrare un calo del 4% per il primo trimestre e persino dell’11,4% per il secondo, mentre la proiezione per l’intero 2020 si attesta a un crollo del 9%. L’Italia secondo Goldman Sachs pagherà lo scotto maggiore con un calo del PIL compreso fra l’11% e l’11,5%, seguita a ruota dalla Spagna, molto vicina a una flessione del 10%. La Germania farà registrare un calo pari a quello dell’eurozona, ovvero del 9%. Queste, lo ripetiamo, sono stime, ma ci vuole davvero poco per renderle un profezia autoavverante.