L’istituto indica tre misure complementari: indennizzi a fondo perduto, un veicolo pubblico per ristrutturare i debiti delle aziende medio-grandi e sgravi fiscali per la ricapitalizzazione
Bankitalia torna a chiedere al Governo di intervenire celermente nell’aiuto alle imprese. Lo aveva fatto in settimana evidenziando che fosse necessario un fondo da 50 miliardi, torna sull’argomento oggi per mezzo di un articolo degli economisti dell’istituto Giorgio Gobbi, Francesco Palazzo e Anatoli Segura in cui viene indicata una serie di misure utili a ridare ossigeno a un sistema economico che rischia l’asfissia.
© CDP – Facebook
Le tre proposte di Bankitalia
Sono tre le misure complementari indicate nell’articolo: indennizzi a fondo perduto, un veicolo pubblico per ristrutturare i debiti delle aziende medio-grandi e sgravi fiscali per la ricapitalizzazione
“Nel breve termine – si legge – trasferimenti diretti alle imprese da parte del governo per compensare la perdita di fatturato e coprire le spese operative. Il blocco delle attività azzera i ricavi di alcune aziende e l’impatto negativo sui flussi di cassa è solo in parte compensato dagli aggiustamenti di breve termine sui costi operativi e dagli aiuti pubblici già disponibili quali la cassa integrazione guadagni. Trasferimenti aggiuntivi a fondo perduto eviterebbero o ridurrebbero fortemente la necessità delle imprese di indebitarsi verso il sistema finanziario per far fronte allo shock da Covid-19. Anche le banche avrebbero meno rischi di incorrere perdite sui crediti in essere. Questo intervento richiede tuttavia che lo Stato si faccia carico nell’immediato di un ingente spesa, che si possano superare dei vincoli normativi a livello europeo e che si definiscano criteri di ammissibilità delle imprese agli aiuti pubblici che non creino eccessive controversie con le parti sociali e tra settori economici diversamente colpiti dalla crisi”.
Leggi anche: Coronacrisis | Il decreto Aprile verso i 70 mld. Cosa conterrà?
Il ministero dell’Economia
2. “Nel medio termine – propongono ancora Giorgio Gobbi, Francesco Palazzo e Anatoli Segura – creazione di un veicolo con capitale pubblico per la ristrutturazione di debiti delle imprese medio-grandi. I governi potrebbero creare un veicolo speciale per acquistare dalle banche i prestiti concessi per le esigenze di liquidità delle imprese a seguito della crisi da Covid-19. Il veicolo sarebbe finanziato con risorse patrimoniali pubbliche e con debito a lungo termine collocato sul mercato. L’ammontare di capitale dovrebbe essere sufficiente a far sì che i titoli di debito a lungo termine emessi dal veicolo siano ammissibili per i programmi di acquisto della BCE.
3. Nel medio termine: introduzione di incentivi fiscali per la ricapitalizzazione delle imprese. Il governo potrebbe introdurre forti incentivi fiscali per la ricapitalizzazione delle imprese, ad esempio attraverso una ACE “rinforzata”. I principali benefici di queste nuove iniezioni di capitale nelle imprese sarebbero i seguenti:
1) evitare il difficile calcolo del giusto ammontare di trasferimenti diretti da operare a ciascuna azienda (come nella misura al punto 1);
2) evitare una ingente e immediata spesa per il bilancio pubblico legando l’effettiva passività implicita del governo alla effettiva sopravvivenza dell’impresa”.
Il resto dell’articolo può essere letto qui.