Verso il Consiglio del 23. La Spagna proporrà fondo da 1500 miliardi a debito comune. Le Figaro avverte: “Italia anello debole dell’Ue, se non la si aiuta, si rischia contagio”
Siamo ufficialmente entrati nella settimana cruciale per la tenuta dell’Unione europea. Lo diciamo senza enfasi e retorica, ma dal Consiglio del 23 aprile dipenderanno non solo le sorti italiane, ma dell’intero club comunitario, come oggi avverte il quotidiano francese Le Figaro. Ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha attaccato sia la Germania, che con il suo surplus commerciale frena l’Europa, sia l’Olanda perché con il dumping fiscale sottrae 9 miliardi di mancato gettito all’erario delle altre nazioni. Oggi il numero 2 della Commissione getta acqua sul fuoco e ricorda all’Italia che il MES senza condizioni avrà un contenuto più ampio di quanto Roma non creda, visto che è stato già dato l’ok a una sua interpretazione estensiva. La Spagna, dal canto suo, chiederà di aprire un maxi fondo per la ricostruzione da 1500 miliardi. Ecco cosa sta succedendo in Europa.
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MES senza condizioni coprirà anche altri costi
Intervenuto a Sky TG24 il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis, parlando delle modalità per accedere al nuovo MES ha tranquillizzato l’Italia: “È stato ben chiarito dal presidente dell’Eurogruppo, sia nell’Eurogruppo stesso pubblicamente, che i costi sanitari diretti e indiretti saranno interpretati in modo sufficientemente ampio”. Insomma, il vice di Ursula von der Leyen, annoverabile anche lui tra i rigoristi, lascia intendere a Roma che non ci sarà un controllo serrato sulle spese coperte da questa linea di credito privilegiata. Questo non vuol dire che l’Italia potrà sfruttare quei soldi per Quota 100, per esempio, ma chiarifica che la somma, di rilevanza non secondaria (tra i 35 e i 37 miliardi) potrà essere sfruttata anche per investimenti non direttamente collegati alla sanità, purché connessi al Coronavirus.
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis
Inoltre il politico lettone ha aggiunto: “Quando l’Eurogruppo ha discusso non solo la risposta alla crisi ma anche la fase di ripresa, ci sono state discussioni anche sul cosiddetto fondo per la ripresa. Dal punto di vista della Commissione ciò che è importante è che tutti questi tipi di iniziative vengano in cima della nostra proposta per il Quadro finanziario pluriennale, in pratica completando quello che possiamo fare attraverso il bilancio europeo e non alle spese per gli obiettivi all’interno del MFF. Ma da questo punto di vista come è stato detto dalla Commissione europea siamo pronti a esplorare tutte le opzioni all’interno del Trattato”.
La Spagna vuole un fondo da 1 triliardo e mezzo
I casi di coronavirus in Spagna hanno superato la soglia di 200mila pazienti positivi, con un aumento di 4.266 in 24 ore a un totale di 200.210. I decessi sono complessivamente 20.853. A questi numeri, che certificano il dramma iberico si affiancano quelli economici. La Banca di Spagna nel suo Bollettino di aprile prevede nel 2020 una contrazione del PIL del Paese, quarta economia della zona euro, da un minimo del 6,6% a un tracollo del 13,6% nello scenario peggiore. La flessione, si legge, “sarà senza precedenti nella storia recente” della nazione e “la sua entità resta comunque incerta in quanto dipenderà dalla durata del lock down”.
Per questo, Madrid porterà al Vertice dei 27 di giovedì una proposta incredibilmente ambiziosa: un fondo da 1.500 miliardi di euro finanziato con debito perpetuo per fare fronte alla crisi causata dal Covid-19. Lo scrive El Pais.
Gentiloni: potrebbero essere necessari 1500 miliardi
Anche Paolo Gentiloni tira in ballo cifre analoghe, anche se riconosce che oltre 500 miliardi (540, per l’esattezza, l’Eurogruppo li ha già stanziati con MES, Sure e BEI). “Potrebbero essere necessari aiuti nell’ordine di 1.500 miliardi per superare la crisi, l’ho già detto una volta”, afferma il commissario all’Economia parlando a der Spiegel. “L’Eurogruppo ha per ora messo proposte sul tavolo da oltre 500 miliardi di euro, per finanziare il sistema sanitario, la cassa integrazione e le Pmi. A questo punto restano almeno mille miliardi di euro”. A proposito della fonte di finanziamento del Recovery Fund proposto dalla Francia e rimasto ancora in piedi nonostante le resistenze di Berlino e dell’Aia, Gentiloni afferma: “Per la ricostruzione abbiamo bisogno innanzitutto di uno strumento comune, in secondo luogo che sia sufficientemente grande, e poi che sia velocemente a disposizione. Dal mio punto di vista, il contesto del budget europeo pluriennale potrebbe essere la strada per raggiungere questi scopi”.
Le Figaro: “Europa spalle al muro, deve aiutare l’Italia”
Un ammonimento agli egoismi europei arriva anche dalle pagine economiche del quotidiano francese Le Figaro. “L’Italia – si legge – sarà al centro delle discussioni sulle misure di rilancio comuni durante il summit in programma giovedì per videoconferenza. Il livello molto alto del debito italiano e l’assenza di margini di manovra di Roma per finanziare anche solo un piano di sostegno all’altezza dei suoi bisogni preoccupano i mercati finanziari”, scrive il quotidiano parigino. Quindi aggiunge: “Questa fragilità minaccia indirettamente altri Paesi del sud dell’eurozona come la Grecia o il Portogallo duramente provati dalle conseguenze della crisi del 2008. In prospettiva, è l’intera zona euro che rischia di essere destabilizzata da un’Italia divenuta il suo anello debole”. “Attesi sulla coesione e sull’ambizione delle risposte per soccorrere le economie dell’Unione, i ventisette capi di Stato e di governo sono con le spalle al muro. Le divergenze restano vive, tra, da una parte, la Germania e i Paesi Bassi e gli altri membri dall’altra”.
Bundesbank avverte: non ci saranno riprese rapide
Ma ora iniziano a preoccuparsi anche i primi della classe. Oggi la Bundesbank tedesca nel proprio bollettino mensile, appena pubblicato, ha scritto: “Una ripresa forte e rapida appare, per questa ragione, dalla prospettiva attuale piuttosto inverosimile”.