Una somma da 1.500 miliardi euro a fondo perduto. Roma è d’accordo, ma la strada è in salita
A pochi giorni dal Consiglio europeo che riunirà i capi di Stato e di Governo, il dibattito tra i Ventisette si arricchisce con una nuova proposta, questa volta proveniente da Madrid. Il governo di Pedro Sanchez ha lanciato l’idea di un debito perpetuo per sostenere la ricostruzione del vecchio continente dalle macerie post pandemia: il piano è quello di dar vita a un fondo da 1.500 miliardi di euro da cui attingere senza dover poi restituire i soldi, ma onorando soltanto gli interessi. Questo non peserebbe sul debito di paesi già sofferenti su questo versante, come l’Italia, e distribuirebbe finanziamenti a fondo perduto in base alle effettive ferite inferte dal coronavirus alle differenti economie. Nell’informativa al Senato di oggi il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto sapere che al Consiglio europeo del 23 aprile appoggerà anche questa proposta insieme a quella dei recovery bond lanciata dalla Francia.
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Fonte: profilo Twitter Pedro Sanchez
Debito perpetuo: una strada difficile
Gli interessi sarebbero comunque bassi visto che il debito perpetuo godrebbe di un ottimo rating (AAA) frutto della condivisione di tutti i paesi membri. Se già la proposta di Parigi sul recovery fund, ovvero un fondo che eroga obbligazioni comuni prendendo risorse dal bilancio dell’UE, segue un percorso non facile nelle negoziazioni, la proposta di Madrid sembra spingersi addirittura più in là in una solidarietà a cui l’Unione Europea – o meglio, gli Stati membri – ancora non si sono dimostrati pronti. Con il debito perpetuo si entrerebbe in una nuova fase in cui indicatori economici come PIL e disoccupazione diventerebbero determinanti per ricevere più o meno fondi. L’Italia, come già accennato, appoggerà comunque questa linea, ma resta un dubbio sulle motivazioni alla base di questo sostegno per quanto riguarda l’area grillina del Governo.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Il sottosegretario del Ministero dell’Economia, Laura Castelli, ha pubblicato un post sulla propria pagina Facebook in cui plaude al piano di Madrid sul debito perpetuo, soprattutto perché – così scrive la pentastellata – «i “perpetui” sarebbero titoli di debito emessi senza scadenza e a tasso zero». In realtà, come già spiegato, il fondo comune non erogherebbe un finanziamento a tasso zero, ma a tassi bassi. Questa non sarà comunque la settimana decisiva nè per i recovery bond nè per il debito europeo. L’urgenza che i Paesi membri mettano in campo le risorse necessarie è sentita anche dal Commissario agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, che in un tweet ha paragonato il post epidemia a un vero e proprio dopoguerra.
A un’ora x di un dato giorno le guerre finiscono, inizia il dopoguerra. La pandemia #COVID2019 sarà sconfitta, ma non a un’ora x. Il piano per la rinascita, con il #RecoveryFund per finanziarla, non può aspettare che tutto sia finito. È il tempo delle scelte.
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) April 13, 2020