In attesa del varo, ecco le ipotesi più accreditate per il sostegno all’economia
Il Decreto Aprile, poi ribattezzato Maggio e infine proclamato come Decreto Rilancio dovrebbe vedere finalmente le luce nelle prossime ore (o giorni). Dei 55 miliardi complessivi di questa manovra che vuole dare una scossa all’economia fiaccata dal lockdown e dagli effetti della pandemia ci sono anche misure che andrebbero a ridurre le tasse, gli affitti e le bollette. Per le PMI che abbiano un fatturato fino a 5 milioni di euro il Dl dovrebbe mettere a disposizione contributi a fondo perduto a condizione che queste aziende abbiano registrato un calo dei ricavi di almeno il 33% tra l’aprile di quest’anno e l’aprile 2019. Le cifre potranno raggiungere al massimo 62mila euro e, in più, ci sarà un credito di imposta del 60% sui canoni di affitto e un congelamento degli oneri fissi sulle bollette.
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Decreto Rilancio: capitolo tasse
Le aziende che hanno avuto ricavi fino a 250 milioni di euro non dovranno pagare l’IRAP il 16 giugno. Lo stesso giorno il Governo ha deciso che non dovrà essere saldata la prima rata dell’IMU da parte di alberghi e pensioni. Per quanto riguarda i locali – come bar, ristoranti e pizzerie – il Governo sarebbe inoltre al lavoro per azzerare i costi di occupazione del suolo pubblico dal momento che, una volta partita la Fase 2 anche per questi esercizi, la consumazione all’aperto sarà fortemente consigliata. La misura potrebbe restare in vigore fino al primo novembre.
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Nell’imminente Decreto Rilancio ci sarà anche largo spazio per i vari bonus come quello per i lavoratori autonomi e partite IVA. Spazio anche per il cosiddetto bonus mobilità per l’acquisto di biciclette e monopattini elettrici (fino a un massimo di 500 euro). Allo studio di Palazzo Chigi anche un bonus vacanza per venire incontro a quelle famiglie e anche al settore turistico, forse il più colpito dal lockdown.