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Recovery Fund: all’Italia 82 miliardi di aiuti e 91 in prestito

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Recovery Fund: all’Italia 82 miliardi di aiuti e 91 in prestito

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La Commissione europea presenta il suo progetto: 750 miliardi. Esulta Gentiloni: “Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”

La Commissione europea presenta il suo progetto: 750 miliardi. Esulta Gentiloni: “Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”

Economia Digitale
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Carlo Terzano
27 mag 2020

Un Recovery Fund da 750 miliardi da reperire sul mercato di capitali dalla Commissione europea attraverso emissioni obbligazionarie a lungo termine. Questo il fondo per la ricostruzione proposto da Ursula von der Layen. Secondo l’agenzia Reuters, che cita fonti comunitarie all’Italia, se il progetto di Bruxelles fosse approvato, l’Italia e Spagna sarebbero i due principali beneficiari, prendendo oltre il 40% delle risorse. A Roma, per esempio spetterebbero 82 miliardi in contributi a fondo perduto e 91 in prestiti per un totale di 172,7 miliardi (circa un quarto dell’ammontare complessivo), mentre a Madrid sarebbero destinati 77 miliardi di grants e 63 di crediti, per un totale di 140 miliardi.

Recovery Fund, chi vince e chi perde?

Non è il fondo da 1 triliardo – 1 triliardo e mezzo chiesto da Giuseppe Conte e dal premier spagnolo Pedro Sánchez, ma difficilmente si riuscirà a ottenere di più, dato che la proposta cozza con la richiesta di Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia che sabato avevano tratteggiato un fondo di emergenza “temporaneo, una tantum” e limitato a un biennio. Festeggia il commissario europeo al Bilancio, Paolo Gentiloni: “Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”.

 

Commissione propone un Fondo di Recovery da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti. #NextGenerationEu

— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) May 27, 2020

I quattro “frugali” chiedevano prestiti vincolati al sostentamento della “ripresa economica e la resilienza dei settori sanitari” con un approccio basato su “prestiti a condizioni favorevoli” senza “alcuna mutualizzazione del debito”. In più, in cambio, l’Unione europea dovrà esigere “un forte impegno per le riforme” nazionali da parte dei beneficiari. Insomma, niente obbligazioni, ciascuno è responsabile per i propri debiti e in più per avere accesso al Fondo devi impegnarti a seguire una agenda politica redatta a Vienna o all’Aia.

Leggi anche: BCE: impatto virus forte, previsioni difficili, PIL eurozona tra -8% e -12%

Il compromesso

Per questo la Commissione ha dovuto accontentare anche le voci dissonanti. Ai 500 miliardi a fondo perduto della proposta franco-tedesca ha aggiunto 250 miliardi di prestito. Da qui l’aumento del fondo da mezzo triliardo a 750 miliardi di euro.

Cosa succede ora?

Ma è ancora presto per festeggiare. La proposta della Commissione dovrà anzitutto ottenere il nulla osta dell’Europarlamento, quindi sarà vagliata dall’Eurogruppo e infine dal Consiglio europeo, dove i capi di Stato e di Governo dovrebbero prendere una decisione finale. Nel frattempo, inutile nasconderselo, passeranno mesi e questa è già una prima sconfitta, perché i soldi del Recovery Fund servono subito. Il prossimo vertice è previsto per il 18 giugno.

 

Tags: #CORONACRISIS #CORONAVIRUS #COVID-19 #CRISI #RECOVERY-FUND #URSULA-VON-DER-LEYEN
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