L’annuncio è stato dato dal governo. E sono ancora tanti i cittadini israeliani che rifiutano di indossare la mascherina
La notizia che gli israeliani non avrebbero voluto leggere è stata data dal ministro della Sanità Yoel Edelstein al termine di una prima consultazione ministeriale sulla lotta al Covid-19 organizzata in tutta fretta a seguito del rapido aumento di contagi nel Paese. In Israele – ha scandito il membro dell’esecutivo – è iniziata “una nuova ondata” della pandemia da Coronavirus. La nazione con ogni probabilità non sarà nella lista di quelle accettate da Bruxelles in vista della riapertura delle sue frontiere esterne e Gerusalemme potrebbe persino decidere di ripristinare il lockdown, anche se al momento l’ipotesi resta minoritaria.
Oggi riunione di emergenza in Israele
Secondo i media locali, il premier Benyamin Netanyahu ha convocato per oggi una nuova consultazione ministeriale, la seconda in 24 ore, per approvare le nuove misure straordinarie nel tentativo di arrestare la diffusione di questa seconda ondata epidemica. La scorsa settimana si erano tenute diverse processioni senza tenere conto delle ormai note regole sanitarie sui dispositivi di protezione individuale e sul distanziamento sociale. E tutt’ora sono in molti a rifiutarsi di indossare le mascherine.
Leggi anche: Bulgaria protrae l’emergenza. Il premier: medici non capiscono niente
I dati aggiornati dal Consiglio per la sicurezza nazionale riportano che il numero attuale dei casi positivi è adesso di 23.907, 445 più di ieri. I malati sono 6.483, 41 dei quali in rianimazione. I decessi sono saliti a 319 mentre le guarigioni assommano a 17.105. Anche in base a quanto ha affermato il ministro della Sanità Edelstein, secondo cui come si anticipava lo Stato di Israele sarebbe “all’alba di una nuova ondata di malattia”, si attendono misure restrittive molto forti che vadano a riguardare uffici, luoghi di preghiera, atenei e più generalmente tutti gli spazi pubblici fra cui le spiagge, tornate ad affollarsi complice il caldo delle ultime ore. Inoltre, il governo tornerà a imporre lo smart working tanto ai privati quanto alla pubblica amministrazione. Ma non si tratterebbe di un vero e proprio lock down. L’esecutivo ha infatti assicurato che farà il possibile per non essere costretto a bloccare di nuovo le attività commerciali.