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A qualcuno, ma più probabilmente a tutti prima o poi, servirebbe Unobravo. Lo scriviamo appositamente tutto attaccato, perchè Unobravo è un servizio online che offre percorsi di sostegno psicologico a distanza grazie a tanti professionisti, orari flessibili e all’aiuto degli algoritmi.

Unobravo è arrivato sul web un anno fa, quando gli studi specialistici erano aperti e svolgevano regolare attività in presenza. Da allora è cambiato molto ma l’intuizione del team di Unobravo è riuscita a reggere l’urto della crisi e anzi ad essere di supporto a tante persone che in questo periodo hanno bisogno di un aiuto psicologico.

Il primo nutrito gruppo di pazienti sono e sono stati gli expat, tra quei sei milioni di italiani espatriati nel resto del mondo, ma anche nomadi digitali, business travellers, studenti in erasmus o dottorandi all’estero. Per queste categorie la distanza dai propri affetti e le difficoltà date da nuovi contesti sociali e culturali in cui inserirsi si sommano ad altre complessità, come trovare terapeuti che svolgano colloqui in italiano, trovarsi in lunghe liste d’attesa, o affrontare i costi elevatissimi delle consulenze psicologiche all’estero  – fino a 250€ in Europa e 400€ nel mondo – o addirittura la totale assenza di servizi di psicoterapia in loco. È così che Unobravo ha messo a disposizione psicologi – sono 80 ma arriveranno a 100 entro la fine dell’anno – selezionandoli non solo per preparazione ed esperienza ma anche per flessibilità oraria.

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I punti di forza di Unobravo

“Innanzitutto vogliamo smontare lo stereotipo dello psicologo che cura i matti: lo psicologo è una figura preziosa anche per individuare e gestire lo stress e l’ansia da isolamento, l’ipocondria, la depressione, i disturbi alimentari, o per gestire scelte di vita che ci preoccupano, le incertezze lavorative o i cambi di carriera, le dinamiche genitoriali, le preoccupazioni della maternità o la ricerca di nuova motivazione. Tuttavia l’utente, spesso, non ha la competenza adatta a comprendere quale sarebbe il professionista più appropriato: lì arriviamo noi” spiega Danila De Stefano, CEO e Founder di Unobravo. Lei stessa, in veste di expat e in un periodo molto difficile cercava uno psicologo italiano in loco per ricevere sostegno psicologico, e confrontandosi con altri italiani all’estero ha voluto colmare un gap reale.

La tecnologia in questo caso gioca un ruolo fondamentale. Per consentire e favorire il matching tra terapeuti e pazienti, il software tramite algoritmi – e grazie ad un questionario creato ed ottimizzato dai team clinico e tecnico – individua e restituisce il professionista ideale per le esigenze di ognuno. Un meccanismo che parte dal problema da risolvere e cerca la soluzione più adeguata, con un notevole risparmio di tempo e denaro. In qualsiasi parte del mondo il paziente si trovi, gli basterà una connessione ad internet e un qualsiasi device (computer, smartphone o tablet) per seguire la terapia con il suo psicologo di riferimento.

 

Non meno importante l’aspetto economico: Unobravo ha fissato una tariffa unica per tutti i professionisti, individuando un prezzo sociale e accessibile ma adeguato alla qualità del servizio. In questa fase l’azienda si prepara anche a formulare soluzioni business per le aziende che vogliano fornire il servizio ai propri dipendenti e a febbraio sarà rilasciata una nuova piattaforma, con test sempre più accurati e un monitoraggio costante del gradimento dei pazienti.

 

Il board di Unobravo è tutto al femminile: Danila è affiancata da altre due professioniste napoletane, Corena Pezzella, il Manager Operativo, e Valeria Fiorenza Perris, la Therapist Manager. Partendo da un background da psicologhe e psicoterapeute, hanno fuso le loro competenze verticali con il digitale e le necessità attuali. Si sono successivamente aggiunti al team Gregorio Diodovich (Data&Finance Analyst), Fabrizio Tognetto (Back-End Developer) e Nicola Toledo (Front-End Developer).

 

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L’era Covid-19: si acutizzano ansie, timori e problemi comportamentali

A pochi mesi dalla fondazione di Unobravo, il mondo ha subito l’esplosione della pandemia globale da Covid19, che ha prodotto conseguenze non solo economiche e sociali ma anche psicologiche, acutizzando patologie esistenti e favorendo l’insorgenza di nuove. Dai disturbi d’ansia legati alla paura del contagio, al timore di uscire o di rimanere isolati, dalla gestione del lutto a problematiche comportamentali anche nei più giovani. Uno studio condotto in Cina ha sottolineato come dei 7236 partecipanti, il 35,1% mostrava sintomi legati al Disturbo d’Ansia Generalizzato, il 20,1% mostrava sintomi depressivi e il 18,2% aveva problemi legati alla qualità del sonno (Huang & Zhao, 2020). In questi mesi in molte università sono in corso studi che monitorano i cambiamenti emotivi delle persone che sono state toccate dall’emergenza Covid19. Sono nati di conseguenza nuovi servizi e centri di ascolto che aiutano anche online. In questo contesto chi era già pronto con una tecnologia funzionante e una community pronta a rispondere ha potuto dare una mano più facilmente.

Anche per questo, come cartina tornasole di un fenomeno diffuso, i numeri di Unobravo sono in crescita esponenziale, con un aumento dei pazienti attorno al 200%. “Siamo nati da poco ma siamo sempre stati digitali, e questo ci favorisce perchè siamo già pronti a gestire la distanza, che come confermano tutti i colleghi, sa avvicinare più di quanto si pensi. Dietro ad uno schermo è più semplice affrontare gli step iniziali, aprirsi al terapeuta e andare al cuore del percorso e del problema” spiega Danila.

In questi giorni per questa nuova startup sono arrivate molte soddisfazioni: durante StartupItalia Open Summit ha ricevuto il premio community per essere stata la startup che ha ottenuto più voti sul nostro sito e inoltre si è classificata al primo posto al contest Univenture dell’Università di Pavia aggiudicandosi un premio da 10mila euro a fondo perduto.