Si chiama Pager, è un macaco di nove anni e se la cava alla grande coi videogiochi
Neuralink ha testato con successo l’utilizzo del suo chip impiantato nel cervello di un macaco di nove anni di nome Pager. Grazie a questa innovazione biotech i ricercatori sono riusciti a far giocare a Pager una partita a Pong, l’antenato di tutti i videogiochi, senza usare il joystick, ma soltanto grazie al suo cervello. Sembra un film di fantascienza, ma a quanto pare la startup di Elon Musk ha fatto un passo avanti verso la telecinesi. La notizia, riportata anche da TechCrunch, segna un’evoluzione del percorso di questa azienda, dopo i test della scorsa estate, quando il chip di Neuralink era stato sperimentato con successo su un maialino di nome Gertrude. Già all’epoca l’eco mediatica fu enorme.
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Neuralink: il test su Pager
Dopo aver impiantato un chip di Neuralink nel cervello di Pager, il macaco è stato messo alla prova con uno dei videogiochi più amati di tutti i tempi. Seduta di fronte a un monitor, la scimmia ha iniziato a manovrare un joystick, facendo rimbalzare la pallina su quadrati arancioni che corrispondevano alle racchette ai due lati del campo. Ma era tutto un trucco: dopo pochi minuti di gameplay, si è passati alla fase successiva con Pager che ha smesso di usare il joystick rimanendo fermo, fisso davanti al monitor, quasi stesse assistendo a una partita giocata da altri. In realtà è lui a giocare contro il computer (colpendo da destra verso sinistra).
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Monkey plays Pong with his mind https://t.co/35NIFm4C7T
— Elon Musk (@elonmusk) April 9, 2021
A chi servirà?
Il chip di Neuralink nel cervello di Pager è collegabile con qualsiasi smartphone, esattamente come se fosse uno smart speaker. Attraverso l’app è stato infatti possibile visionare tutti i dati e l’evoluzione del suo comportamento in tempo reale. Tutto questo grazie al machine learning che ha imparato a capire esattamente dove il macaco aveva intenzione di effettuare il suo colpo, riproducendolo in maniera fedele nel software del gioco. Ma questo era soltanto un test. L’obiettivo di Elon Musk e di Neuralink punta all’utilizzo di questa tecnologia sulle persone con disabilità motorie.
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L’imprenditore sudafricano ha già annunciato che con Neuralink sogna di poter ridare la possibilità di camminare alle persone grazie a questi chip. In attesa di tutte le autorizzazioni dalla FDA (Food and Drug Administration), Musk ha dichiarato pochi mesi fa che entro il 2021 potrebbero già partire i test sull’uomo. Grazie a questa BCI, brain-computer interface, sarebbe anche possibile rispondere a un’altra minaccia molto sentita dal visionario di Tesla e SpaceX: l’intelligenza artificiale è una minaccia per l’uomo dal suo punto di vista. Ecco perché ci servono tutti gli strumenti possibili per difenderci e dominarla.