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PA, si torna al lavoro (in presenza). Basta smart working, cosa cambia

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Telelavoro addio per la pubblica amministrazione. Il governo accelera sul ritorno negli uffici e si pensa al Green Pass per tutti

Telelavoro addio per la pubblica amministrazione. Il governo accelera sul ritorno negli uffici e si pensa al Green Pass per tutti

Lavoro
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Carlo Terzano
1 set 2021

Il ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta, colui che anni fa, sempre dal medesimo dicastero di Palazzo Vidoni, installò i tornelli davanti agli uffici pubblici per contrastare il fenomeno dell’assenteismo, scalpita: la PA deve tornare al lavoro in presenza, basta con lo smart working.

Si chiuderà a breve, almeno per quanto riguarda gli uffici pubblici, l’esperienza del telelavoro, o lavoro diffuso, svolto comodamente (forse troppo?), da casa. Brunetta vuole infatti che i dipendenti della PA tornino al lavoro in presenza, negli uffici, per questo ha già chiesto – e pare ottenuto – che il governo si metta al lavoro su un aggiornamento del decreto luglio sul Green Pass che preveda una ulteriore estensione del documento di presunta immunità al virus, così da ricomprendere tra i luoghi off limits anche gli uffici pubblici.

Leggi anche: Lunga vita al Green Pass: la validità passa da 9 a 12 mesi?

Il piano per far tornare la PA al lavoro in presenza

Non è ancora chiaro se anche i semplici avventori dovranno munirsi di Green Pass per accedere agli sportelli, ma parrebbe di no. In compenso, i dipendenti dovranno averlo per lavorare o, come gli insegnanti e i sanitari prima di loro, saranno sospesi dal servizio. Torneranno insomma a casa, come in pieno smart working, ma questa volta senza stipendio. Non è nemmeno chiaro se questa improvvisa voglia di chiudere la parentesi del telelavoro, tornando al lavoro in presenza per la PA dipenda da una riscontrata diminuzione d’efficienza e produttività da parte dei dipendenti statali riscontrata nell’ultimo anno e mezzo. I dati del Politecnico di Milano vanno in senso opposto, anche se erano stati raccolti prima della pandemia, e parlano di incrementi di produttività interni alle organizzazioni che applicano lo smart working di oltre il 10% e di riduzione dei costi vivi per gli immobili tra il 30 e il 50%. Insomma, il datore avrebbe solo da guadagnarci: dipendenti più produttivi e meno spese. Ma è davvero così?

Quel che è certo è che anche nel privato, e perfino tra colossi come Google e Facebook che pure avevano salutato lo smart working come un nuovo corso dal quale non si sarebbe più tornati indietro, stanno già richiamando i lavoratori negli uffici. Ma come si articolerà il rientro al lavoro in presenza della PA? A quanto pare per tappe, fermo restando che fino al 31 dicembre 2021 continuerà a valere lo stato di emergenza e dunque un regime attenuato. Ai dirigenti degli uffici l’onere di stabilire flussi in entrata e in uscita, coordinandosi anche con i Comuni per evitare assembramenti sui mezzi pubblici. Ma a quanto pare, rispetto alla fase precedente, ora che oltre il 70% della popolazione over 12 è vaccinata, le modalità saranno un po’ più blande.

Tags: #PUBBLICA-AMMINISTRAZIONE #RENATO-BRUNETTA
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