Le proposte non riguardano soltanto la lotta al climate change
Oggi, venerdì 24 settembre, è un nuovo giorno di sciopero per il clima indetto da Fridays for Future in tutta Italia e nel mondo. Il movimento ecologista è cresciuto in questi anni sull’onda delle parole della sua leader, Greta Thunberg, l’attivista svedese divenuta famosa nel 2019 quando, da sola, aveva iniziato la propria lotta politica rifiutandosi di andare a scuola per sedersi fuori dal Parlamento svedese. Le sue richieste sono diventate quelle di un’intera generazione, a parole molto ascoltata dai leader della Terra. Innegabile che qualcosa nel dibattito pubblico sia cambiato e che le questioni legate alla transizione ecologica stiano a cuore a capi di Stato e Governo, soprattutto in Europa. Giovani e giovanissimi, però, non sono ancora soddisfatti.
Fridays for Future: le richieste
In queste ore sono in corso diversi scioperi in tutto il mondo. Ma qual è il pacchetto di riforme e interventi radicali che i Fridays for Future richiedono alla politica? Li abbiamo ripresi dal sito ufficiale. Non si tratta soltanto di soluzioni strettamente legate ai cambiamenti climatici: chi scende in piazza e i vertici del movimento hanno anche le idee chiare su che direzione dare alla campagna vaccinale globale.
- “Il Nord globale ha bisogno di tagliare drasticamente le emissioni disinvestendo dai combustibili fossili e ponendo fine alla loro estrazione, combustione e uso”.
- “I colonizzatori del nord hanno un debito climatico da pagare per la loro sproporzionata quantità di emissioni storiche e questo inizia con l’aumento della finanza climatica per implementare risarcimenti climatici antirazzisti, la cancellazione dei debiti soprattutto per i danni causati da eventi meteorologici estremi, e fornendo fondi di adattamento che servano le comunità”.
- “Lavorare per una ripresa veramente globale dal COVID-19 assicurando un’equa distribuzione del vaccino in tutto il mondo e sospendendo le restrizioni di proprietà intellettuale sulle tecnologie. Questo è un passo essenziale verso una ripresa globale, verde e giusta”.
- “Riconoscere la tangibilità della crisi climatica come un rischio per la sicurezza umana e garantire i diritti dei rifugiati climatici nel diritto internazionale”.
- “Riconoscere l’impatto inestimabile della biodiversità sulla vita e la cultura delle comunità indigene, e impegnarsi a rendere l’ecocidio un crimine internazionale punibile”.
- “Fermare la violenza e la criminalizzazione contro i popoli indigeni, i piccoli agricoltori, i piccoli pescatori e altri difensori dell’ambiente e della terra. Sostenere il lavoro che fanno”.