L’aumento di capitale è stato guidato dal fondo Azimut Digitech Fund con il supporto della piattaforma d’innovazione GELLIFY. Jointly entra inoltre nel capitale sociale di Badacare, startup che supporta le famiglie nel trovare assistenti familiari e badanti affidabili
“Un piano ambizioso – spiega Francesca Rizzi, Ceo di Jointly – che potremo realizzare anche grazie al contributo tecnologico e di business dei nostri due partner GELLIFY e Azimut, con i quali abbiamo già identificato importanti sinergie in ambito smart human. Un settore nel quale Jointly rappresenta un caso di successo di imprenditoria al femminile e un modello di riferimento in termini di Diversity & Inclusion: non solo all’interno del CdA ma anche del gruppo manageriale e dell’insieme dei collaboratori c’è un’equa rappresentanza di donne e uomini”.
La startup Jointly consolida dunque la sua posizione come realtà di riferimento nei servizi integrati di welfare e wellbeing in Italia, un mercato che vale oltre 136 miliardi euro. Nel nuovo Consiglio di amministrazione entrano Gianluca Giovannetti direttore generale di GELLIFY in rappresentanza di Digitech e Luca Rancilio di Rancilio Cube. Confermate Anna Zattoni come Presidente, Francesca Rizzi come amministratore delegato e Nadia Moauro come Consigliere, in rappresentanza del primo round di investitori. L’aumento di capitale di circa 5 milioni di euro (l’ammontare del round è stato ricostruito nell’articolo de Il sole 24 ore di sabato scorso) serve a realizzare il nuovo piano industriale che posiziona Jointly come operatore di riferimento nel mercato dei servizi di welfare integrato e consente di diventare erogatore diretto di servizi alla persona, anche attraverso l’acquisizione di startup innovative nell’ambito della filiera. In linea con il piano industriale, Jointly ha perfezionato l’ingresso nel capitale sociale di Badacare, startup innovativa a vocazione sociale che, attraverso una piattaforma online, supporta le famiglie nel trovare assistenti familiari e badanti affidabili e con esperienza.
Questa prima acquisizione riflette un’attenta analisi dell’evoluzione demografica del Paese: in Italia un cittadino su 4 ha più di 65 anni (23,4%) e ci sono oltre 3 milioni e mezzo di persone non autosufficienti. Che non trovano più risposte dal welfare primario: meno del 15% della domanda di servizi per anziani e minori è coperta dal pubblico.
L’operazione, che è stata seguita da Benedetti Lorusso Benedetti e da Bizplace, consentirà a Jointly di consolidare l’offerta Jointly Care®, la soluzione modulare e flessibile a supporto dei caregivers.
La crucialità del welfare privato in Italia. I dati
L’Italia è uno dei Paesi più vecchi al mondo: oggi quasi un cittadino su quattro, il 23,4%, ha più di 65 anni e l’età media della popolazione è di 45,9 anni. Questa tendenza demografica, confermato anche nel 2021 da un tasso di natalità ai minimi storici, rappresenta un serio problema in termini di sostenibilità della spesa sanitaria pubblica. Il welfare “primario” riesce infatti a soddisfare solo una parte della crescente domanda di assistenza per anziani e minori – meno del 15% – e il 40% delle famiglie rinuncia a curarsi perché non riesce a sostenere i costi. Il carico di cura ricade quindi sui parenti più prossimi: In Italia i caregivers – le persone cioè che volontariamente si fanno carico della cura di un parente anziano o non auto-sufficiente – sono oltre 7 milioni e per uno su quattro di loro (il 25%) si tratta di un vero e proprio secondo lavoro, con più di 20 ore settimanali dedicate alla cura del proprio famigliare. In questo scenario, il welfare privato ha un ruolo strategico nel supportare famiglie e caregivers, che in base ad un’indagine sono particolarmente affaticati: il mancato riconoscimento del loro ruolo e l’assenza di supporto non solo crea stress e malessere, ma può diventare un costo per l’azienda in termini di assenze e malattie.
Il welfare privato, finora chiamato “sussidiario” gioca quindi un ruolo cruciale per la salute e il benessere delle persone. Nel 2021 la spesa di welfare delle famiglie ha raggiunto il valore di 136,6 miliardi, pari al 7,8% del Pil3, dove la salute (38,8 miliardi) e l’assistenza agli anziani (29,4 miliardi) assorbono la metà della spesa familiare. Anche il futuro dei figli è un vero e proprio investimento: si spendono oltre 10 miliardi per l’istruzione (12,4 miliardi) e l’assistenza familiare (11,2 miliardi), oltre alla cura dei bambini e l’educazione prescolare (6,4 miliardi,)
L’operazione di round e i commenti
“L’aumento di capitale – spiega Anna Zattoni, Presidente di Jointly – serve a realizzare il nuovo piano industriale che consentirà a posizionare Jointly come operatore di riferimento nel mercato dei servizi di welfare integrato, e diventare erogatore diretto di servizi alla persona, anche attraverso l’acquisizione di startup innovative nell’ambito della filiera”. L’aumento di capitale è stato realizzato attraverso il fondo Azimut Digitech Fund di Azimut Libera Impresa SGR, con il supporto della piattaforma d’innovazione GELLIFY e l’assistenza degli studi professionali DeCa De Candia Associati e Attolini Spaggiari Zuliani & Associati.
“Azimut Digitech Fund ha promosso l’investimento in Jointly perché riconosce nel mercato del Welfare Privato importanti opportunità di crescita. Il Business Model di Jointly, basato su diverse fonti di ricavo e con un orientamento business to business to consumer (B2B2C), è scalabile e con ottime leve di sviluppo ulteriore. Il management ha competenze solide e ben diversificate, e ha dimostrato di essere in grado di interpretare le esigenze del mercato e di sviluppare una piattaforma all’avanguardia. I capitali raccolti consentiranno di dar forza al trend di crescita iniziato negli scorsi anni” ha commentato Guido Bocchio, CFO e Head of Venture Capital di Azimut Libera Impresa SGR.
“L’investment team di GELLIFY supporta il fondo Digitech di Azimut nella scelta di importanti investimenti nel settore B2B, allineando le offering di GELLIFY con la scelta delle startup del portafoglio del fondo. Fin da subito abbiamo intuito l’allineamento tra l’offerta di Jointly e l’offering smart human di GELLIFY. Siamo convinti che grazie ad un solidissimo team e al nuovo sviluppo in atto la società potrà rispondere all’importante domanda proveniente dal mercato dei servizi di welfare integrato, supportando le aziende nella costruzione di strumenti concreti per il benessere dei propri dipendenti” – commenta Gianluca Giovannetti, Direttore Generale di GELLIFY.
L’ingresso nel capitale della startup Badacare
Per dare una risposta a questi nuovi bisogni, Jointly ha deciso di ampliare la propria offerta di welfare aziendale con l’ingresso nel capitale di Badacare startup innovativa a vocazione sociale che, attraverso una piattaforma online, supporta le famiglie nel trovare assistenti familiari e badanti affidabili e con esperienza. L’operazione, che è stata seguita dallo studio legale Benedetti Lorusso Benedetti (BLB) e dall’advisor Bizplace, consentirà a Jointly di consolidare l’offerta Jointly Care®, la soluzione modulare e flessibile a supporto dei caregivers. Jointly ha già sperimentato con successo la creazione di una filiera integrata di welfare aziendale rispetto ai bisogni specifici di una popolazione aziendale con l’offerta Jointly 0-18, dedicata ai collaboratori con figli. Forte di questa esperienza, Jointly ha quindi deciso di creare un’offerta integrata dedicata anche ai collaboratori con famigliari anziani o non auto-sufficienti, completando così l’offerta Jointly Care che dal 2017 propone orientamento – attraverso una consulenza personalizzata – ma anche formazione e servizi specifici per i caregivers.
Badacare ha una presenza capillare su tutto il territorio nazionale e più di 5.000 assistenti familiari già iscritti al suo network. Grazie a questa operazione, la startup per il 2022 conta di raggiungere circa 3.000 famiglie clienti – anche grazie all’inserimento di quattro recruiter da un lato e all’adozione di tecnologie digitali per automatizzare l’incontro domanda/offerta di lavoro dall’altro – e di formare online circa 100mila assistenti familiari.
“Questa operazione ci consente – spiega ancora Anna Zattoni – di diventare il player di riferimento nel settore dei servizi integrati di cura e assistenza alla famiglia in Italia”. E Francesca Rizzi aggiunge: “In questo modo possiamo estendere il nostro business al di fuori del perimetro del welfare aziendale e ampliare la gamma di offerta con servizi proprietari”. “Il nostro obiettivo – spiega Stefano Pepe, amministratore delegato di Badacare – è di creare un albo di assistenti e badanti pre-selezionate e qualificate per rispondere alle diverse esigenze di assistenza a domicilio e il nostro valore aggiunto è la credibilità e lo screening dei profili, per il quale abbiamo chiesto l’autorizzazione formale all’ ANPAL per operare come agenzia di ricerca e selezione”.