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Zymal Umar aveva solo sette anni quando, uscita per fare la spesa con i genitori nel mercato della sua città – Sargodha nel Punjab, in Pakistan – , rimase profondamente colpita dall’enorme quantità di rifiuti, specie in plastica, accumulati ovunque passasse. Quelle immagini disastrose per l’ambiente la scuotono al punto che, ad appena nove anni, decide di rimboccarsi le maniche e dare vita a un progetto per il riciclo dei rifiuti urbani. Nasce così Zee Bags, una no profit che produce buste fabbricate attraverso la carta dei giornali riciclati. “Sono proprio io a farle, ho imparato da Youtube” ha raccontato alla Bbc Zymal, che è ora una ragazzina di 14 anni. “Anche se non è facile conciliare questo impegno con l’attività scolastica”, così tempo lo ritaglia “nel weekend o durante le vacanze”.

I guadagni dell’attività alle associazioni benefiche

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I proventi dell’attività non rimangono nelle sue tasche. Come si legge nel profilo Facebook, l’obiettivo della vendita “è migliorare la vita delle persone bisognose”. Per questo tutto il ricavato di Zee Bags viene devoluto a associazioni di volontariato locali e case famiglia per orfani e ragazzi in difficoltà con sedi in tutto il Paese. Inizialmente circoscritte al giro di parenti e amici, negli anni le vendite delle borse sono diventate centinaia, generando un profitto di circa 4-5mila dollari. Oltre ai giornali riciclati servono però materiali. E i soldi per quelli “arrivano dai miei genitori”, senza i quali “non potrei farcela” ha spiegato la giovane.  Così “sono riuscita a donare beni di necessità quotidiani come lavatrici, dispenser di acqua o batterie” ha detto ancora in un’intervista Zymal, ribatezzata la Greta Thunberg pakistana.

Tonnellate di rifiuti ovunque in Pakistan

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Il problema dei rifiuti in Pakistan è enorme. È stato calcolato, come ha spiegato Zymal stessa parlando al Tedx del 2018, “che nel Paese si producono circa 20 milioni di tonnellate di rifiuti solidi all’anno, con una crescita annuale del 2,4%”. Un inquinamento che non si limita ai riversamenti sulle strade, ma che si espande nell’aria “resa tossica dai roghi che bruciano rifiuti, alimentando così anche la diffusione di insetti che sono alla base di molte malattie” è scritto sul profilo Facebook di Zee Bags. Lo stesso problema c’è anche in Cina, “ma la differenza è che lì si ricicla” ha dichiarato la ragazza. In Pakistan le gente getta rifiuti non biodegradabili come le buste di plastica, che impiegano circa 1000 anni a dissolversi, “non si riflette sulla possibilità che possano essere riciclati”. E lo scopo della no profit delle borse riciclate è proprio quello di creare un Pakistan più verde, e aiutare i milioni di persone che vivono in povertà e ignoranza.

In particolare la ragazzina vorrebbe rendere la città di Sargodha completamente plastic-free. Il risultato ad oggi non è stato ancora raggiunto ma quello di Zymal è un progetto che si costruisce nel tempo e che vedrà i suoi frutti negli anni a venire. Se infatti è impensabile svuotare un paese dalla plastica partendo da una singola attività sebbene ben costruita, non è però impossibile sensibilizzare sul tema la generazione di Zymal facendo capire quanto sia importante partire da proprio piccolo per salvare il mondo in cui viviamo. Il valore simbolico del suo lavoro è stato riconosciuto da molte associazioni in tutto il mondo e dall’Unicef che per raccontare il valore della sua storia ci ha costruito una campagna anche sui social e ha aggiunto una domanda rivolta a tutti i pakistani: E voi cosa state facendo per tenere il Pakistan pulito?


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I riconoscimenti in tutto il mondo

Nel frattempo per Zee Bags e la sua fondatrice, considerata la più giovane del Paese, sono fioccati i premi a livello internazionale . Nel 2015 ha ricevuto il TIE, il premio per l’imprenditorialità dei giovani e una medaglia d’oro dal Segretario dell’Istruzione Federale in Pakistan. L’Arabia Saudita l’ha invece insignita con il Prince Abdul Aziz Award for Children Pioneer/Ecopreneur.

“Piccoli passi per cambiare il mondo”

Zymal ha dichiarato di voler continuare la sua attività di imprenditrice espandendo il progetto Zee Bags e nel frattempo non ha dimenticato gli studi che porta avanti ispirando anche in questo tante giovani donne. “Credo che faccia parte della mia responsabilità civica tenere il mio Paese pulito” ha affermato in un video dello scorso febbraio promosso dall’Unicef. “Si inizia con piccoli passi” dice,  “per arrivare a grandi cambiamenti”. E una sola piccola azione “può cambiare il mondo”.

Il messaggio di Zymal per la pandemia

Durante quest’anno di pandemia, che è stato duro anche per il Pakistan (630mila casi e 13mila morti), la ragazzina, che ormai è diventata un simbolo per tutto il Paese, è stata coinvolta dall’Unicef per mandare un messaggio a tutti i suoi coetanei. La prima cosa che dice Zymal è: prendetevi cura di voi stessi e degli altri. In particolare la ragazza si preoccupa per i tanti che vivono in povertà e incoraggia i coetanei a donare cibo e oggetti a chi ne ha bisogno. Questo messaggio è stato condiviso migliaia di volte e fa piacere pensare che sia il coraggio delle giovani donne, la loro intraprendenza e il loro desiderio di un futuro migliore, il punto di partenza da cui rialzarsi e ricominciare a pensare a un mondo diverso e in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.