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Una startup può sfuggire alle suggestioni irrazionali, agganciandosi a indicatori oggettivi, per stabilire se le sue attività stanno funzionando? È possibile misurare l’impatto concreto dei progetti e la loro sostenibilità ambientale, economica, sociale? La digitalizzazione e i tool all’avanguardia ci consentono di definire parametri analitici, da presentare ai potenziali investitori, sempre più attenti ai temi ambientali e alla qualità della vita delle persone. Perciò Joule, la scuola di Eni per l’impresa, sta lavorando per definire un framework di valutazione dell’impatto sostenibile delle startup, semplice e accessibile. Una nuova metodologia per una misurazione qualitativa e quantitativa degli impatti di sostenibilità, applicabile alle diverse fasi imprenditoriali di maturazione delle startup innovative. Il framework si ispira alle linee guida riconosciute a livello internazionale e adottate da Eni per la misurazione del valore generato dalle varie attività del Gruppo, orientato al raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (ndr World Economic Forum – White Paper “Toward Common Metrics and Consistent Reporting of Sustainable Value Creation”, Settembre 2020).

Un impegno che si basa sulla mission di Joule, per supportare la crescita di imprese sostenibili attraverso la formazione di un mindset imprenditoriale e l’accelerazione di startup innovative nell’ambito della decarbonizzazione, lotta al cambiamento climatico, economia circolare. Stiamo vivendo un momento decisivo, nel quale imprese e istituzioni guardano alla sostenibilità come un fattore essenziale per la crescita, in cui gli investimenti del PNRR hanno l’obiettivo di generare il maggiore impatto positivo possibile.
Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati con gli SDGs delle Nazioni Unite, con gli Accordi di Parigi, con il Green Deal europeo servono nuove idee, soluzioni e tecnologie. Perciò si è aperta una fase nuova anche per le startup, chiamate a misurare con precisione gli impatti sulla sostenibilità, nelle sue molteplici declinazioni.

Ne parleremo lunedì 26 settembre nella LIVE sui canali di StartupItalia (ore 18), con Domenica Surace – Head of Impact Assessment, Monitoring & Reporting Eni Joule, e Arda Lelo ricercatrice e consulente in Open Impact, startup innovativa e spin-off della ricerca che fornisce servizi di misurazione, valorizzazione e gestione dell’impatto sociale, ambientale ed economico in una concezione di sostenibilità integrata. La piattaforma di Open Impact raccoglie, codifica e sintetizza tutti i social impact report (valutazioni di impatto sociale) validati a livello internazionale e disponibili open source: il primo database per l’impact benchmarking che adotta la metodologia SROI (Social Return on Investment) e permette di misurare e monitorare l’impatto di un’organizzazione, verificando che le promesse di cambiamento si dimostrino efficacemente raggiunte.

Per seguire la diretta LIVE streaming lunedì 26 settembre, ore 18 clicca qui.

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Domenica Surace – Head of Impact Assessment, Monitoring & Reporting Eni Joule

Ogni startup ha esigenze di misurazioni diverse, a seconda delle rispettive fasi di maturazione, perciò è nata l’idea di elaborare un tool il più possibile semplice e adattabile alle specifiche realtà.

Tutto nasce dalla misura della circolarità, che rappresenta per Eni uno strumento essenziale per la verifica degli impegni e il conseguimento degli obiettivi concordati con gli stakeholder. Nel 2021 Joule ha sviluppato un modello di valutazione di idee imprenditoriali rispondenti a criteri di circolarità in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e con il suo spin-off Ergo, coerente con il modello Eni di misurazione della circolarità come certificato da Certiquality. Questo lavoro è stato ripreso e customizzato da Open Impact inserendo al suo interno indicatori relativi all’impatto sociale ed economico generato dalle startup.

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Arda Lelo ricercatrice e consulente in Open Impact

Una volta sviluppati i modelli teorici, Joule li ha testati nell’ambito della prima edizione del programma di accelerazione ZERO, l’acceleratore Cleantech della rete nazionale CDP di cui Eni è main partner, grazie al supporto di ELIS Innovation Hub, partner del programma.

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Ma c’è l’esigenza di Kpi (Key Performance Indicators) ancora più innovativi, semplici e utilizzabili da tutte le startup, il framework si evolve, perciò è nata la collaborazione con Open Impact, condividendo tutti i risultati e i materiali prodotti fino ad oggi, per rielaborarli e adattarli all’interno della piattaforma di Open Impact, in modo da testare il nuovo framework. Il prossimo obiettivo è quello di elaborare un indice sinteticocapace di misurare e monitorare la generazione di valore sociale, ambientale ed economico delle startup del programma di accelerazione ZERO.

Si tratta di una sperimentazione, proprio per consegnare alle startup strumenti semplici di misurazione degli impatti. Si è deciso quindi di far evolvere il framework sviluppato e testato nel 2021 utilizzando l’esperienza e la sensibilità maturata sul campo degli impatti ambientali, sociali ed economici in modalità “blended, per renderlo infine fruibile alle startup tramite la piattaforma di Open Impact.