A pochi giorni dal #SIOS22 Giffoni Edition abbiamo intervistato Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania. “Guardiamo con interesse alle tecnologie quantistiche, che ridisegneranno finanza, trasporti, scienze della vita. Le competenze digitali sono strategiche per i lavoratori e cittadini del domani”
Radici ancorate alla propria terra, ma con la capacità di guardare oltre i confini regionali, creando alleanze in Italia e all’estero. L’innovazione declinata in Campania racconta tutto questo e molto di più. Perché questa terra ha scommesso con forza sull’innovazione. «Siamo partiti dalla valorizzazione delle competenze e quindi dal capitale umano con un approccio integrato e con una visione che guarda all’estero. È stata una strategia vincente per attrarre investimenti internazionali. D’altronde negli ultimi anni grandi realtà internazionali che lavorano da sempre con gli innovatori hanno deciso di scommettere qui in Campania. In fondo il Polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio rappresenta la concretizzazione fisica di questa strategia: qui coesistono didattica, ricerca e trasferimento tecnologico con percorsi mirati di formazione qualificata». Così Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania. Nelle sue parole l’orgoglio per essere riuscita ad intercettare talenti, investimenti, interesse. Lo si coglie anche dai numeri: la fotografia contemporanea della Campania che accende startup si esplicita 1395 startup, con un’incidenza totale del 10% sul nazionale. Ma la vitalità dell’ecosistema è testimoniata anche dalla presenza di sei incubatori. Tutto ciò porta la regione come terzo ecosistema in Italia per numero di startup iscritte al registro delle imprese. «La scommessa sul digitale si vince soltanto con il gioco di squadra, mettendosi in ascolto del mercato e creando occasioni di confronto con tutti gli attori dell’ecosistema dell’innovazione. È una ricetta che passa necessariamente dalla condivisione di strategie e buone pratiche. Ed è quello che abbiamo fatto qui in regione», precisa Fascione.
“La scommessa sul digitale si vince soltanto con il gioco di squadra, mettendosi in ascolto del mercato e creando occasioni di confronto con tutti gli attori dell’ecosistema dell’innovazione”
Sul fronte degli investimenti e dell’attenzione ad alcuni comparti verticali dell’innovazione, si distingue l’area legata alle scienze della vita. Ambito strategico diventato centrale per attrarre competenze, imprese, ricerca. «Abbiamo fatto un intervento politico importante per sostenere la filiera delle scienze della vita, settore strategico per il nostro ecosistema. L’intervento si è esplicitato con un investimento di 220 milioni di euro legato al contrasto alle patologie oncologiche. In aggiunta abbiamo finanziato eccellenze del territorio note in tutto il mondo che da anni lavorano in ambito neuroscienze e malattie rare. Abbiamo investito inoltre più di 50 milioni di euro su startup e spinoff e il 30% di queste lavorano sulle scienze della vita. Ci siamo focalizzati sui progetti nei quali siamo i migliori. Non a caso molte multinazionali d’eccellenza del biotech e della salute stanno investendo in centri di ricerca qui da noi. E noi a nostra volta stiamo creando i presupposti per incentivare questi modelli. Penso a Novartis che a Torre Annunziata ha aperto il suo primo hub mondiale per accogliere startup e centri di ricerca. Oppure alla presenza di Merck, che in Campania, sta avviando il più grande laboratorio di ricerca e innovazione sulla fertilità. Un tema che si lega anche al valore dei dati e alla loro forza predittiva. Insomma, quello che abbiamo fatto è incrociare il tema dell’innovazione nelle scienze della vita col digitale.
“Abbiamo investito più di 50 milioni di euro su startup e spinoff e il 30% di queste lavorano sulle scienze della vita. Quello che abbiamo fatto è incrociare il tema dell’innovazione nelle scienze della vita col digitale”
Assessore, come mai avete puntato anche sulla mobilità innovativa e sostenibile?
Perché è il futuro, e noi vogliamo viverlo da protagonisti. Il tema mobilità, legato alla sostenibilità, è quanto mai attuale: tre anni fa abbiamo lanciato l’idea di una mobilità innovativa terrestre e aerea. Con 50 milioni di euro abbiamo attivato Borgo 4.0, uno spazio di sperimentazione legato ai test per l’auto a guida autonoma, elettrica e a propulsione di idrogeno, facendo ricorso anche al 5G. Così il polo di Lioni, nell’avellinese, è diventato un’eccellenza per la mobilità terrestre. Un laboratorio aperto.
Abbiamo investito anche all’urban air mobility, stipulando un protocollo con l’Enac. La prima sperimentazione è stata supportare gli ospedali delle isole di Ischia e Procida per il trasferimento di organi e farmaci sulla terraferma, attraverso l’adozione di droni. La drone economy è in notevole crescita ed è funzionale anche per il controllo del territorio grazie al rilascio dei dati e al monitoraggio delle aree a rischio.
Molti analisti sostengono che la ripartenza del Sud sarà dettata dagli investimenti infrastrutturali…
Sulle infrastrutture abbiamo investito negli ultimi anni circa 300 milioni di euro nel digitale di cui oltre 130 milioni per la realizzazione del Piano per la banda ultralarga. Questi decisivi interventi pongono la Regione ai primi posti nello sviluppo tecnologico e nell’utilizzo delle risorse comunitarie, creando le condizioni per l’offerta di nuovi servizi digitali. Sul fronte del Pnrr, segnalo che ad oggi per gli interventi infrastrutturali la Campania è la prima regione italiana per progetti candidati.
Dagli elementi infrastrutturali a quelli culturali: che azioni avete intrapreso per alfabetizzare all’innovazione?
La multimedia Valley di Giffoni è il nostro fiore all’occhiello, un esempio concreto che lega tecnologie e consapevolezza sul digitale. Noi come Regione Campania abbiamo finanziato la parte infrastrutturale, con Giffoni Hub, che declina innovazione e divulgazione. Un altro pezzo altro di questa strategia è nell’ex area della Nato a Bagnoli, in quello che è diventato il distretto degli audiovisivi. Anche qui abbiamo puntato su competenze già in nostro possesso, e incrociato tecnologie all’avanguardia con la promozione dei territori. Napoli e la Campania sono sempre più scelte come location di fiction e produzioni cinematografiche di successo.
“La multimedia Valley di Giffoni è il nostro fiore all’occhiello, un esempio concreto che lega tecnologie e consapevolezza sul digitale. Come Regione Campania abbiamo finanziato la parte infrastrutturale, con Giffoni Hub che declina innovazione e divulgazione”
Su cosa scommetterebbe nel futuro?
Bisogna insistere sulle competenze digitali a partire dal sistema scolastico. Ecco perché abbiamo realizzato un programma chiamato CambiaMenti Digitali. A livello universitario ci sono le Academy e quindi siamo presenti con una strategia che intercetta tutte le fasce d’età e coinvolge i territori. Oggi poi guardiamo con interesse alle tecnologie quantistiche, ossia a quel campo emergente della fisica e dell’ingegneria che comprende tecnologie che si basano sulle proprietà della meccanica quantistica. Sarà un elemento trasversale che coinvolgerà finanza, trasporti, scienze. Puntiamo inoltre anche sulle tecnologie spaziali dell’osservazione della terra. Tutto si basa sull’innovazione data driven: io ci credo tantissimo perché è dall’analisi dei dati che si possono disegnare i servizi per le città del domani.