Progetti e visioni per una città e un pianeta condivisi. Sostenibilità e metaverso alla nuova edizione della Milano Digital Week
Torna in presenza la MILANO DIGITAL WEEK, giunta alla sua quinta edizione. La manifestazione italiana dedicata all’educazione, alla cultura e all’innovazione digitale – promossa dal Comune di Milano e realizzata da IAB Italia, Cariplo Factory e Hublab, con il sostegno del main partner Intesa Sanpaolo – si concentra, quest’anno, sullo sviluppo dei limiti, pensato in occasione del cinquantesimo anniversario della ricerca proposta dal Club di Roma nel 1972 realizzata da ricercatrici e ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston. Quali sono i limiti allo sviluppo, in una visione “ecologica” del modello di produzione occidentale in continua espansione? La Milano Digital Week ribalta il paradigma e si pone l’obiettivo di indagare le modalità di sviluppo della società riflettendo sul ruolo del digitale che diventa sempre più veicolo di conoscenza, relazioni e inclusione. L’ingresso è gratuito per tutti gli eventi.
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I temi della Milano Digital Week 2022
Al centro, come anche nelle scorse edizioni della Milano Digital Week, c’è la persona: le sue visioni, le sue idee, le sue proposte – sia individuali sia attraverso qualsiasi tipo di aggregazione, fino alle organizzazioni più complesse – dal sistema produttivo della città a quello accademico, dall’intelligenza urbana alla biodiversità delle competenze che attraversano tutto lo spettro del lavoro, della formazione e delle nuove configurazioni delle comunità, che costituiscono il DNA in divenire di Milano ma anche di tutto il pianeta nel terzo millennio. Nuove visioni, prospettive e progetti da sviluppare rispettando i limiti necessari alla sopravvivenza di un ecosistema globale, in uno scenario dove il Green, la sostenibilità e l’automazione, oltre al mondo del metaverso, diventano centrali. All’appello hanno risposto oltre 350 realtà, pubbliche e private, grandi e piccole: cittadini, associazioni, fondazioni, università, centri di ricerca, realtà accademiche e aziendali si riuniscono a Milano con 400 eventi ibridi, per la maggior parte in presenza.
Le aree tematiche della quinta edizione si muovono dal micro al macro: dai problemi etici legati a privacy e algoritmi fino alle disuguaglianze socio-economiche, dagli impatti ambientali del e nel lavoro fino ai limiti epistemologici legati alle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, passando per le difficoltà che affrontano quotidianamente studenti e professori in una didattica da rinnovare giorno per giorno e una sanità che deve saper continuamente affrontare nuove sfide a partire da quella della aumentata longevità.
Da sempre coinvolto nella manifestazione il sistema accademico, a partire dalle Università e dai centri di produzione del sapere e della ricerca, assieme ad aziende, associazioni e fondazioni quest’anno saranno presenti anche ADI Design Museum, Chora Media, Moleskine Foundation, BookCity Milano, IF! Festival della Creatività, Festival del giornalismo digitale Glocal, Factanza, 24ORE Business School, Associazione Archivio Storico Olivetti. Tanti gli attori della trasformazione, insieme per condividere il proprio know-how e i tanti volti di una città che, anche attraverso il digitale, sta cercando, con grande determinazione, di mantenere un equilibrio e di guardare in prospettiva i tempi che verranno.
Gli eventi della Milano Digital Week
Sono 400 gli eventi che si svolgono in presenza e, alcuni, in forma ibrida. L’evento inaugurale, giovedì 10 novembre alle ore 19 nell’aula Magna dell’Università Cattolica di Milano è con Massimo Popolizio – noto attore del panorama teatrale italiano – che interpreta il testo tratto dalla ricerca del MIT “I Limiti dello Sviluppo” del 1972, scritto da un gruppo di giovani scienziati del MIT di Boston, su progetto del Club di Roma. È un libro scarno, composto per lo più di grafici e tabelle che non sembra destinato a uscire dall’ambito specialistico. Invece, di lì a poco, diventerà un caso editoriale, culturale e politico di risonanza planetaria, rappresentando una prima critica ‘ecologica’ del modello di produzione occidentale in continua espansione. Il Rapporto annunciava che l’umanità era in una situazione difficile e lanciava un monito: in un mondo finito, una crescita infinita è impossibile. Attore e regista teatrale, cresciuto nella scuola di Luca Ronconi, particolarmente sensibile alle tematiche sociali, Popolizio è in scena al Teatro Strehler da molti mesi con lo spettacolo M. Il figlio del secolo, tratto dal libro di Antonio Scurati con cui ha raccolto e sta ancora raccogliendo un vastissimo consenso di pubblico e molta attenzione dalla stampa.
Tra quelli consultabili dal sito della Milano Digital Week segnaliamo Unstoppable Women, il 14 novembre, che si aprirà con il bootstrap, il format di StartupItalia dedicato alla formazione in cui si riuniscono mentor, e startup e, a conclusione dei tavoli di lavoro, durante il main stage, talk ispirazionali e interviste per conoscere meglio profili di donne di talento, seguito da un cocktail informale: un momento pensato anche per facilitare il networking tra le Unstoppable Women; Beyond everywhere. Il futuro del lavoro ibrido e i mestieri del domani, l’11 novembre, a cura di Giffoni Innovation Hub in collaborazione con Cisco, che propone proiezioni di cortometraggio d’autore, workshop a tema, un’area con visori VR per sperimentare contenuti cinematografici virtuali e momenti di networking; Metagaming: nuove frontiere e limiti antichi, il 14 novembre, muovendo dal report del Neuroscience Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center “New Frontiers in Gaming”, Francesca Maggi (Senior Innovation Specialist, Intesa Sanpaolo Innovation Center), Alessio Carciofi (scrittore e consulente) e Danilo Costa (CEO Coderblock) riflettono insieme sugli orizzonti avveniristici che queste nuove tecnologie dischiudono, soprattutto nelle ricerche di tipo neurologico e psicologico (ore 18.00, Cariplo Factory); Innovare Welfare: le piattaforme digitali e l’esperienza Wemi, il 14 novembre, a cura del Comune di Milano, tratta la diffusione di piattaforme digitali può aiutare a rispondere ai nuovi bisogni sociali, con cambiamenti a livello di organizzazione e governance dei servizi di welfare territoriale. A partire dall’esperienza WeMi, prima piattaforma digitale collaborativa pubblica del Comune di Milano, altre città stanno individuando simili soluzioni innovative; l’evoluzione del web 3.0 e l’innovazione dei modelli comunicativi digitali presentati attraverso relazioni accademiche, case studies aziendali e demo di progetti immersivi sono oggetto del panel del 10 e 11 novembre dal titolo “Web 3.0 e metaverso: sfida creativa e limiti della tecnologia nei nuovi modelli di comunicazione digitale”, una manifestazione che prevede anche uno spazio con delle installazioni in cui sperimentare l’accesso a mondi immersivi. Il metaverso sarà trattato anche all’interno del panel “Death Meta: lotta all’ultima parola sul futuro del Metaverso“,l’11 novembre, in un incontro-scontro tra Andrea Daniele Signorelli e Alessio Carciofi, autore di Vivere il Metaverso (ROI edizioni): due posizioni antitetiche per un confronto sul mondo digitale e immersivo di cui tutti parlano come prossima frontiera dell’innovazione. Alla Fondazione Eni Enrico Mattei, l’11 novembre si affronta il delicato tema dello sviluppo sostenibile nel workshop “Da Globale a Locale l’agenda 2030“, al centro una riflessione integrata tra teoria, evidenze empiriche e suggerimenti di policy sulle tematiche dello Sviluppo Sostenibile, con la partecipazione di istituzioni internazionali, istituzioni pubbliche nazionali e attori del cambiamento impegnati sul territorio. Con best practices internazionali che delineano la strada verso la possibile riduzione di emissioni e la salubrità degli spazi urbani, viene proposto il tema della riqualificazione e della rigenerazione urbana – a cura di Laura Cavalli (FEEM) e Carla Rey (AICREE), e con gli interventi, tra i tanti, di Jeffrey Sachs (SDSN) e Alessandro Lanza (FEEM). Di salvaguardia del Pianeta si discute nella tavola rotonda Save our Planet, organizzata dall’associazione Archivio Storico Olivetti che ripropone la campagna pubblicitaria “Save our Planet” con la quale l’azienda sostenne nel 1971 la realizzazione di sei manifesti di noti artisti, architetti e fotografi americani e i proventi furono dati in donazione all’UNICEF. Ne parlano il professor Pier Paolo Peruccio, docente del Politecnico di Torino e membro del direttivo della Fondazione Aurelio Peccei e della World Design Organization, Gianfranco Bologna, naturalista e ambientalista, Presidente Onorario della Comunità Scientifica, del WWF Italia, Full Member del Club di Roma e Segretario Generale della Fondazione Aurelio Peccei, con la moderazione di Gaetano di Tondo, Presidente dell’associazione Archivio Storico Olivetti.