Il paese del sudest asiatico punta a quadruplicare il PIL entro il 2035. Lo chiamano “la piccola Cina”. Intanto il suo leader dell’automotive apre store in tutta Europa
Lo chiamano “piccola Cina” o “piccolo Dragone”. E il Vietnam sta rapidamente conquistando nuovi spazi sulla scena internazionale. Da una parte accogliendo linee produttive in uscita dalla Repubblica Popolare Cinese, facendosi forza di un costo del lavoro più basso e di una minore imprevedibilità geopolitica e strategica, visti i venti di decoupling tecnologico che soffiano da qualche tempo tra Pechino e Occidente. Dunque proponendosi come nuova “fabbrica del mondo“. Dall’altra parte, però, il Vietnam sta attraendo e lanciando anche molta innovazione. I colossi digitali globali guardano con sempre maggiore interesse al Paese del Sud-Est asiatico. Un esempio su tutti? Apple. Ma ora Hanoi si proietta sulla scena mondiale anche con propri campioni nazionali.
Tra questi, VinFast occupa il posto principale. Già da tempo lanciatosi negli Stati Uniti, dove ha peraltro anche investito circa due miliardi di dollari per la costruzione di una gigafactory nel North Carolina, ora il produttore di auto elettriche vietnamita ha iniziato a mettere radici anche in Europa. All’inizio di dicembre, sono stati aperti i primi due store nel Vecchio Continente: uno a Colonia, in Germania, e uno a Madeleine, in Francia. Vale a dire due Paesi e due mercati fondamentali per il settore delle quattro ruote in Europa.
I piani di espansione nel Vecchio Continente
Nelle intenzione dell’azienda, questo è solo l’inizio. Inaugurando lo store tedesco, Ho Thanh Huong, CEO di VinFast in Europa, ha dichiarato: «L’apertura di VinFast Colonia e VinFast Madeleine è solo il punto di partenza della nostra rete di vendita al dettaglio in Europa. Afferma con forza la presenza ufficiale del marchio nel mercato europeo». Inoltre, la rete in Europa sarà presto ampliata con degli altri store a Marsiglia, Rennes, Montpellier e Metz (Francia) e ad Amsterdam, L’Aia e Rotterdam (Paesi Bassi).
Fondata nel 2017, VinFast possiede un complesso di produzione automobilistica all’avanguardia con una scalabilità leader a livello globale che vanta un’automazione fino al 90% nella città vietnamita di Hai Phong. Si tratta di una costola di VinGroup, che è stato fondato nel 1993 ed è uno dei principali conglomerati privati dell’Asia, attualmente concentrato su tre aree principali: tecnologia e industria, servizi e impresa sociale. Ai suoi vertici c’è Phạm Nhật Vượng, primo miliardario vietnamita e tra gli uomini più ricchi dell’Asia orientale. Un magnate che ha alle spalle una vita professionale a dir poco interessante, cominciata quando viveva in Ucraina e avviò un’attività di ristorazione di noodle istantanei utilizzando denaro preso in prestito da amici e familiari.
Per il trentennale della sua attività, VinGroup potrebbe peraltro regalarsi la quotazione in Borsa negli Stati Uniti della sua creatura, col futuro potenzialmente più roseo. L’azienda starebbe cercando di raccogliere almeno 1 miliardo di dollari e starebbe solo aspettando il momento migliore per il grande passo. Sempre negli States, in North Carolina, VinFast sta d’altronde costruendo un impianto produttivo di auto elettriche che prevede di raggiungere una capacità produttiva annua di 150mila unità quando sarà operativo nel 2024.
VNG Corp punta al mercato globale
Ma quella di VinFast non è l’unica storia vincente in arrivo dal Vietnam sul fronte tecnologico. VNG Corp, primo unicorno vietnamita e considerato dai media come la risposta locale al gigante cinese Tencent Holdings Ltd con giochi, messaggistica, video e musica tra i suoi servizi, sta accelerando la sua espansione internazionale. Il settore gaming sarà la punta di diamante, ma VNG cerca anche di aggiungere entrate globali dall’intelligenza artificiale e dai prodotti di cloud computing.
Nell’ambito dei suoi piani di crescita, VNG ha compiuto passi avanti verso l’inserimento in una Borsa locale per aziende non quotate, spesso precursore di una quotazione in una piazza più grande. Nel frattempo, ha appena inaugurato un data center a Ho chi Minh City per soddisfare la domanda generata dalle nuove norme governative che obbligano le aziende a conservare le informazioni all’interno dello Stato a partito unico.
Gli investimenti internazionali in Vietnam
Mentre le aziende vietnamite si espandono e cercano successo su scala internazionale, nel Paese del Sud-Est asiatico continuano a confluire investimenti di giganti globali. Le Big Tech dell’elettronica sudcoreane Samsung e LG hanno appena annunciato di voler aumentare gli investimenti in Vietnam. La prima, che è il più grande investitore straniero nel Paese, aumenterà la cifra messa sul piatto di Hanoi da 18 a 20 miliardi di dollari. E, nel frattempo, Apple ha annunciato che entro la metà del 2023 produrrà in Vietnam i suoi MacBook.
D’altronde il Vietnam sta vivendo una lunga fase di espansione economica, accompagnata da uno storico processo di ampliamento della classe media. Dalla stagione delle riforme economiche del Doi Moi in avanti, milioni di persone sono uscite dalla povertà assoluta. E ora la penetrazione digitale ha raggiunto livelli da record: le piattaforme non vogliono perdere l’occasione di partecipare al boom previsto per i prossimi anni e il governo punta a quadruplicare il volume del PIL entro il 2035. Ciò porterebbe l’economia vietnamita a diventare la 19esima al mondo. Un mondo nel quale Hanoi vuole costruire storie di successo, a partire da quella di VinFast.