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In modo semplice e veloce entro la fine dell’anno  9 conti correnti britannici su 10 potranno essere collegati ai numeri di cellulare degli utenti permettendo a questi di inviare denaro e pagare conoscendo semplicemente il numero di cellulare del destinatario. Questa la promessa di Paym (si pronuncia Pay-em).

Si tratta di un consorzio di banche pronte a lanciare il servizio per la fine di aprile. Le banche che stanno costituendo la società sono Bank of Scotland, Barclays, Cumberland Danske bank, Halifax, HSBC, Lloyds Bank, Santander e TSB Bank.

Prima ancora della data di lancio i 9 partner si sono impegnati a far in modo che i loro clienti indichino il numero di cellulare al quale desiderano collegare il proprio conto. In seguito al lancio altre banche si sono già dette interessate al sposare il servizio: Clydesdale bank, First Direct, Isle of Man bank, NatWest, RBS, NatWest e la Yorkshire Bank.

Paym è quindi un esempio perfetto per capire come gli scenari competititivi si stanno modificando nel nostro mondo sempre più connesso grazie alle continue innovazioni delle tecnologie. Dalla competitizione alla cooperazione o meglio alla coopetizione, dato che comunque queste realtà dovranno comunque darsi battaglia per conquistare clienti, cosa sempre più difficile dato l’appiattimento dell’offerta causato da questi accordi tra operatori dello stesso settore, in questo caso quello bancario. Tuttavia rimanere fuori da questi accordi che uniformano in parte i servizi offerti e la user-experience, vuol dire rischiare di rimanere fuori dai giochi. Innovare è ormai un dovere per restare competitivi e attrattivi e l’alleanza Paym rappresenta di fatto il primo e unico tentativo di permettere pagamenti e trasferimenti di denaro direttamente da conto a conto tramite dispositivi mobili e con l’utilizzo del telefono cellulare (dunque anche a vantaggio di privacy e sicurezza).

Per differenziarsi ciascuna banca potrà comunque integrare il servizio Paym all’interno della propria app di mobile banking / mobile wallet. Ma proprio nell’ottica di garantire la sicurezza al consumatore finale, ad ognuna è richiesto di prevedere una password ad hoc per l’accesso al servizio Paym. In questo modo anche chi dovesse smarrire il proprio telefono cellulare rimarrebbe certo del fatto che chi ne è in possesso non potrebbe comunque accedere al denaro inviato.

Il “nemico” comune da battere per questi alleati resta PayPal UK i cui clienti hanno la possibilità di inviare denaro via sms dal 2006. Questa possibilità esiste oggi per 143 milioni di account PayPal nel mondo e in UK e particolarmente popolare dato l’elevato numero di persone che hanno familiari o amici in Australia o Nuova Zelanda a cui di frequente inviano denaro.

 

 

Questo spiega perché l’iniziativa Paym nasce proprio nel Regno Unito, uno dei Paesi in cui la competizione è più forte e in cui di conseguenza le banche che veri e propri incumbent nello scenario mutevole del mobile commerce, promettono di avviare tutte le strategie possibili per non rimanere indietro. Non ci resta che seguire l’evoluzione di Paym per capire se questa promessa verrà mantenuta.