Il settore registra un basso tasso di startup, ma performance migliori. Gli investimenti 2022 hanno doppiato i valori dell’anno precedente con la metà dei round. Karin Venneri (Associazione Startup Turismo): «La maggioranza è fondata da imprenditori del Sud-Italia»
Il turismo è stato uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia, soprattutto nel nostro Paese dove rappresenta tra il 6% e il 7% del PIL secondo gli ultimi dati ISTAT. Dopo il lungo periodo di riassestamento, ora, però, torna a crescere e vede un consolidamento delle startup che si occupano di travel (secondo i dati forniti dall’Associazione Startup Turismo). In particolar modo, il settore registra meno nascite ma migliori performance delle realtà esistenti e la raccolta degli investimenti per il 2022, guidata da tematiche di sostenibilità e proptech, ha già doppiato i valori dei dodici mesi precedenti con la metà dei round. Con un numero sempre più basso di startup che sopravvivono con basse performance, si va verso la creazione di un ecosistema di startup più sano e proficuo per gli investitori che guardano a questi imprenditori di età media tra i 35 e i 45 anni. Ne abbiamo parlato con Karin Venneri, presidente dell’Associazione Startup Turismo che conta al suo interno 130 startup attive nel turismo.
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Turismo, un settore in crescita
«Siamo entrati in nuovo ciclo – afferma Karin Venneri – Dove le startup del turismo stanno consolidando la loro struttura e il loro know how. Ora più che mai l’industria del turismo dovrebbe entrare nel merito delle soluzioni proposte e cogliere gli spunti di innovazione che possono anche portare a saving importanti». E la Lombardia è la regione che vanta oltre un terzo delle startup italiane del travel, seguita dal Lazio e, a pari merito, da Toscana, Veneto e dalla Campania. «Di queste, la maggioranza sono fondate da startupper del Sud Italia. Tanti sono soprattutto campani e pugliesi che vivono al Nord perché nei territori di origine fanno fatica a far crescere la propria realtà – prosegue Karin – Nelle grandi città come Roma e Milano, invece, si incrociano investitori, academy, Università e business angel che fanno da epicentro dell’ecosistema».
Dopo la pandemia, si è ripreso anche l’ongoing e metà dei round destinati alle startup di travel quest’anno vedono un doppio importo. «Non dimentichiamoci che ci sono acceleratori come quello di LVenture e CDP che stanno facendo un ottimo lavoro in aiuto all’accelerazione delle startup italiane. Anche il Ministero ha aiutato gli investitori privati nel supporto, ma è una goccia nell’oceano rispetto ad altri Paesi e modelli diversi che chiamano in causa altri stakeholder e pensano a come attirare gli investitori industriali. In questo senso, la nostra associazione fa da pivot tra regioni che non sanno spendere i fondi – o li spendono male – e le idee degli startupper. Una mediazione che spesso si conclude con contratti firmati. L’Italia è, di fatto, un territorio frammentato da questo punto di vista e noi interveniamo come cecchini».
Startup del turismo poco internazionali
«Il problema principale che si riscontra, però, è la timidezza delle startup italiane nell’internazionalizzazione. Dovrebbero osare di più sia proponendo le loro soluzioni sia ricercando all’estero nuovi investitori», spiega Karin. La difficoltà sta nel mindset italiano: tanti startupper iniziano la propria attività senza pensare all’internazionalizzazione e alla scalabilità. Ma non dovrebbe essere così. Secondo i dati diffusi dall’Associazione Startup Turismo, la presenza diretta con filiali all’estero riguarda solo il 5% delle startup, mentre tutte le altre si dividono a metà tra chi vorrebbe aprirne in futuro e chi no e, a livello di investimenti, solo l’8% delle startup ha ricevuto grant dall’estero. «L’Italia ha il vantaggio e lo svantaggio di essere un mercato target per il turismo ma complicato: frammentato per tipologia di operatore e destinazione – continua Karin – L’ecosistema all’estero, invece, è più aperto ad accelerare le realtà e più facile rispetto a quello che accade qua. Il Belpaese resta, senza dubbio, uno dei mercati più attrattivi ma, allo stesso tempo, tra i più complicati. L’italiano, per cultura, vede nei colleghi dei competitor e li percepisce come una minaccia anziché come una risorsa».
Quali sono, allora, i consigli che questi imprenditori dovrebbero seguire per aprire gli orizzonti anche ad altri tipi di business? «Anzitutto pensare per geografia e non vedere i competitor stranieri come una minaccia ma come un’opportunità per non rimanere incastrati in Italia – conclude Karin – Per fare un esempio concreto, in Friuli ci sono tante realtà interessanti che, però, restano in Friuli e le devi conoscere approfonditamente per sapere che esistono. Soprattutto a casi come questi si chiede di guardare oltre e pensarsi, da subito, pronti per i mercati esteri».
Round di investimento
I settori che attirano di più gli investitori nel comparto delle startup che si occupano di turismo sono quelli della sostenibilità e del proptech, che hanno raccolto circa 5 milioni di investimenti nel 2022, seguite dagli experience provider con circa 2 milioni. Nel 2021, le startup avevano riferito 14 round, il 50% dei quali compreso tra 100k€ e 300k€, con una media di 164k€. Per il 2022 il numero dei round scende a 7 ma il 70% di questi è superiore ai 300k€, con una media di 1300k€. Quindi metà dei round nel 2022, ma con una media molto più alta. Il 50% delle startup che ha effettuato un round nel 2022 aveva già effettuato un altro round nell’anno precedente, pertanto si tratta di aziende che hanno performato bene e alle quali gli investitori hanno rivolto risorse con maggiore certezza. I dati generali dicono che il 67% delle startup non hanno mai effettuato un round e che il 52% non ha mentor né advisor: un dato rilevante visto che le startup non seguite raccolgono in media meno capitale nei round rispetto a chi ha un mentor o un advisor.
Complessivamente erano 91 gli investimenti registrati nella Survey dell’Associazione nel 2021, mentre per l’edizione 2022 ne stati riportati 51. Anche in questo caso si registra un maggior valore: lo scorso anno il 54% degli investimenti era superiore a 50k€, oggi la percentuale sale al 61%. Crescono i fondi di investimento: ora il 40% di tutti i capitali raccolti dalle startup sono insieme ai business angel, con una media, rispettivamente, di 467k€ e 265k€ per round. Il 12% proviene da banche (debito) con una media di 141k€ per round. Solo il 2% dei capitali raccolti proviene da incubatori / acceleratori, con una media di 36k€ per round – nel turismo manca, per altro, un acceleratore specializzato – mentre il resto degli investimenti sono autofinanziamenti dei founder. Infine, i bandi nazionali, che privilegiano i bandi a sportello, di cui si dichiarano non sono soddisfatte ben il 57% delle startup. «La finanza pubblica è di vitale importanza ma i bandi a sportello, strutturati seconda la logica “first in, best in” rischiano di premiare chi è più veloce o più strutturato per rispondere ai documenti del bando e non necessariamente i più meritevoli – afferma Venneri – Mentre tra gli investitori istituzionali spicca CDP per aver iniziato un efficace processo di rilancio generale per il comparto». E per quest’anno l’Associazione Startup Turismo prevede un aumento del 40% del fatturato complessivo delle startup.
Tutte le startup Travel (in aggiornamento)
Di seguito trovate un elenco delle startup e PMI che si occupano di turismo mappate da StartupItalia. Nella filosofia della nostra redazione, è una lista e non una classifica e, soprattutto, si tratta di un articolo aperto perciò aspettiamo le vostre segnalazioni: scriveteci alla nostra mail [email protected] per aiutarci a renderla sempre più esaustiva.
Arno Travel, operatore specializzato nell’onsite travel planning di lusso come eventi privati ed esperienze esclusive riservate a chi ama viaggiare in solitaria;
Cicero experience, con un modello retail di turismo esperienziale, costruisce esperienze ad hoc che esprimono al meglio il potenziale dei territori selezionando i suoi “cicero”: esperti e professionisti che sono anche autentici divulgatori di mestieri e tradizioni.
Cyclando, startup di cicloturismo per le vacanze in bicicletta. La sua mission è quella di creare un ecosistema digitale nel quale sia possibile cercare, comparare e combinare viaggi organizzati da tour operator specializzati in tutta Europa;
Edgar è un’app mobile di digital concierge. Gli ospiti delle strutture ricettive la possono utilizzare dentro e fuori la struttura per organizzare al meglio il loro soggiorno prima, durante e dopo l’arrivo a destinazione, per un’assistenza personalizzata, continua e completa;
Edway è la piattaforma di ecogreen tours che promuove un turismo sostenibile, innovativo ed emozionante con il sogno di unire all’emozione del viaggio il massimo rispetto ecologico;
Escursi.com è una piattaforma per la prenotazione online di viaggi ed escursioni in Sardegna con tour in barca, trekking e percorsi enogastronomici;
FlorenceTown, tra le prime realtà che sono state in grado di produrre ed offrire servizi esperienziali tra Firenze e la Toscana già dal 2006 propone tour in vespa, in bicicletta, in barca, tra le più note gallerie d’arte e ristoranti toscani;
Freedome è il marketplace di attività outdoor che vuole far vivere esperienze memorabili agli utenti con l’obiettivo di facilitare la ricerca, il confronto e la prenotazione;
Group Reservation System nasce a inizio 2020 dalla convinzione che l’industria dell’ospitalità abbia bisogno di una rivoluzione tecnologica nella prenotazione online di camere per gruppi facendo risparmiare tempo, risorse e denaro;
HQVillage valorizza i piccoli borghi italiani come sedi aziendali diffuse, tutelandone l’autenticità e promuovendone condivisione, innovazione e tradizione, attraverso una rete di proprietari immobiliari privati e offerta di servizi;
Holiders è una travel Tech company che fornisce consigli utili su come organizzare il proprio viaggio grazie alla consulenza fornita dalle persone del luogo, per vivere le città come un vero local;
ItalyXp.com, PMI innovativa con un marketplace di esperienze turistiche pensate per ogni esigenza, un team esperto e una rete di partner in tutta Italia;
Letyourboat è una piattaforma online che consente a chi ha una barca e vuole affittarla di offrire pernottamenti a turisti che vogliono provare l’emozione di dormire per una o più notti in uno yacht ormeggiati in banchina, alla stregua di un comune hotel;
Logout Livenow, startup nata ad Alghero, in Sardegna, per promuovere vacanze in mezzo alla natura in cui ci si sconnette da tutto. Digital detox giornalieri, retreat di più giorni, soluzioni per aziende. Esce la tecnologia, entrano percorsi di benessere digitale;
Mapo Tapo, la piattaforma che permette di partecipare a un viaggio e condividere avventure con altre persone che amano la vita all’aria aperta oltre a prenotare una guida per pianificare un’esperienza specifica di uno o più giorni;
Meeters, il social dei viaggiatori che, tramite la piattaforma, permette di entrare in contatto con altri “meeters” per capire chi parteciperà a un determinato evento oppure chi avrebbe intenzione di farlo per condividere nuove esperienze in giro per il mondo.
Miravilius è la piattaforma italiana dei viaggi digitali in diretta che consente di esplorare più di 500 destinazioni in oltre 50 paesi nel mondo in collegamento in diretta con una guida turistica sul posto che passeggia nelle strade delle città con cui è possibile interagire in tempo reale;
Mountain Maps è la prima app che permette di visitare ogni angolo delle montagne circostanti, senza rischiare di perdersi, in qualsiasi stagione dell’anno;
Overbooking mette in connessione le strutture partner di pari o superiore categoria nella stessa zona per rilocare le prenotazioni in overbooking;
Remoove punta al turismo inclusivo, dove la piena mobilità e la possibilità di fruire di servizi, spazi, esperienze significa poter essere davvero liberi di esprimere il proprio talento. Per questa ragione ha sviluppato metodi, know-how e servizi in un’ottica inclusiva e sostenibile;
Sailsquare è una società che punta a incentivare il turismo in barca a vela mettendo in contatto skipper e organizzazioni locali direttamente con i viaggiatori;
Sharewood, con un team di travel designer personalizza ogni tipo di viaggio insieme a partner locali qualificati e protagonisti attivi di un nuovo modo di viaggiare, per vivere un’esperienza di condivisione, arricchimento e valore;
TELA è un SaaS/Marketplace per la gestione e digitalizzazione dei luoghi della cultura (musei, sale, eventi culturali) semplificando i processi di gestione della struttura, di casse fisiche e del personale;
The Bubble Retreat è il glamping in cui è possibile vivere un’esperienza immersiva, sensoriale ed ecosostenibile a stretto contatto con la natura;
Tipì, startup nata da un’idea del 28enne carpigiano Riccardo Arletti che ha creato delle tende ecosostenibili smontabili in legno e tessuto brevettato;
Toratora è una startup che organizza viaggi a sorpresa su misura, a costi contenuti ma garantendo il servizio offerto, in tutta Europa e nei tre mercati di riferimento. Il cliente scopre la destinazione di viaggio soltanto una settimana prima della partenza;
Treepli, startup italiana che con uno storytelling autentico, efficienza e personalizzazione ha messo a disposizione di tutti i viaggiatori una piattaforma gratuita in cui i visitatori possono condividere itinerari, immagini, consigli e tutte le informazioni utili sui loro viaggi con altri utenti;
Tripmetoo è una startup di origine campana che ha ideato nel 2017 una piattaforma web accessibile anche a ipovedenti e dislessici, che consente ai travelers con bisogni specifici di poter pianificare e vivere esperienze turistiche in modo adeguato alle proprie necessità;
Tour My Table, la piattaforma che permette a viaggiatori che si recano in località poco conosciute di stabilire un contatto con persone del luogo disponibili a farli mangiare nelle proprie case;
Utopic è un’app che guida i propri utenti per le strade d’Italia alla scoperte delle sue bellezze, degli aneddoti e della storia dei luoghi visitati al fine di stimolare la contaminazione culturale tra enti pubblici e cittadini;
Wanderoo, tramite l’esperienza dei traveller che compongono il team, aiuta gli utenti a creare il proprio viaggio personalizzato in base a esigenze, preferenze e gusti personali;
Wonderful Italy è una startup nata nel 2017 che vuole far scoprire le meraviglie italiane più autentiche, più originali e meno battute dal turismo di massa;
181travel (Nausdream Srl) è una digital-based DMC (Destination Management Company) made in Cagliari che seleziona, organizza e vende esperienze turistiche. Offre un servizio “chiavi in mano” collaborando con tour operator, hotel, resort, extra-alberghiero.