Il dinamismo dell’Africa riguarda anche le startup e come dimostra il Global Startup Ecosystem Report (GSER) gli ecosistemi dell’innovazione sono in crescita nel continente. Il Congo ancora non figura tra i Paesi più innovativi ma il suo potenziale è enorme. Joule, la scuola di Eni per l’impresa sta attivando progetti di co-innovazione rivolti agli imprenditori agricoli e agli startupper congolesi con l’obiettivo di trasferire competenze, tecnologie e avviare la produzione di biocarburante. Con una popolazione di 6 milioni di abitanti il Congo è in rapida urbanizzazione. L’agricoltura contribuisce per il 9.6% al PIL, un dato decisamente troppo basso se rapportato all’enorme potenziale del Paese e all’ampiezza dei territori coltivabili. Eni lavora stabilmente in Congo dal 1968 e Joule, la scuola di Eni per l’impresa, porta supporto agli imprenditori locali impegnati nella filiera agricola. Si punta sul ricino con il progetto agri-feedstock, che prevede la lavorazione delle materie prime agricole non in competizione con la filiera alimentare, per offrire opportunità di reddito e accesso al mercato a migliaia di agricoltori.
«Abbiamo attivato un’iniziativa di supporto imprenditoriale alla filiera agricola locale per sostenere la produzione dei biocarburanti, collaborando con Eni Congo» spiega Luana Tesi, Project manager in Joule. «Le aziende agricole che lavorano con gli agri-hub convogliano il ricino per la produzione di olio vegetale per la bioraffinazione e saranno coinvolte in attività di co-innovazione. Oltre agli agricoltori ci stiamo rivolgendo a startup locali o del mondo francofono.
A novembre 2022 è stato effettuato un primo monitoraggio delle aziende agricole, degli incubatori e acceleratori disponibili in Congo; nel corso di quest’anno abbiamo offerto formazione professionale e attività di networking per ampliare il settore agricolo, ancora sottodimensionato rispetto alle potenzialità del Paese».
Un progetto di lungo periodo, avviato a novembre 2021, che prevede il recupero di terreni degradati, creando nuove opportunità di lavoro e garantendo l’accesso al mercato alle comunità locali. Il modello prevede che i prodotti agricoli confluiscano negli agri-hub, centri di raccolta e spremitura dei semi prodotti, dove l’olio estratto viene poi inviato alle bioraffinerie. La prima produzione di olio sarà garantita dalla coltivazione del ricino ed è attesa nel 2023, con la realizzazione di un agri-hub con una capacità di 30 mila tonnellate.
«Si tratta di un programma di lungo periodo pianificato fino al 2028 e prevede attività di formazione, incubazione co-innovazione. Puntiamo su un modello di accelerazione imprenditoriale innovativo, attraverso una logica di co-innovazione tra startup e aziende agricole locali. L’obiettivo è favorire lo sviluppo di un ecosistema di innovazione a supporto del territorio in grado di generare a sua volta altre iniziative e creare un valore persistente per l’economia locale. Vogliamo creare le condizioni affinché le startup congolesi e quelle del mondo francofono possano validare le loro idee di business in ambienti professionali che possano aiutare i giovani startupper a crescere» conclude Luana Tesi.
Un progetto che si inserisce nel piano strategico Net Zero finalizzato alla realizzazione della transizione energetica per fronteggiare il cambiamento climatico e garantire accesso universale all’energia. Una strategia che prevede attività di ricerca e sviluppo, competenze tecnico-scientifiche in un ecosistema virtuoso di collaborazioni e partnership internazionali.
“Il focus sull’innovazione tecnologica guida Eni verso la decarbonizzazione dei prodotti e servizi offerti sul mercato, facendone una energy tech company globale. Stiamo lavorando per raggiungere la completa decarbonizzazione dei prodotti e servizi entro il 2050 e la produzione di biocarburanti si inserisce in questa strategia» spiega Antonietta De Sanctis, Head of startup acceleration program in Joule. «Dal 2020 abbiamo iniziato una serie di negoziati siglando accordi di collaborazione in diversi Paesi africani, tra i quali il Congo».
Così facendo Joule contribuisce allo sviluppo della strategia di Eni sui biocarburanti offrendo attività di scouting, formazione ed open-innovation.
«Le nostre attività odierne partono dal mindset degli imprenditori (che siano grandi imprenditori oppure agricoltori con una limitata disponibilità di territorio che si riuniscono in un consorzio per collaborare in modo efficace con una realtà come Eni) trasferendo competenze di managerialità imprenditoriale ad alcune realtà rilevanti congolesi, con la collaborazione della Luiss Business School di Roma. Gli agricoltori e le aziende agricole con i quali stiamo lavorando acquisiranno competenze imprenditoriali preziosissime che potranno utilizzare per sviluppare i loro business in diverse tipologie di colture. Come già fatto in Italia in distretti con forte presenza di attività di Eni, ad esempio in Basilicata e in Romagna a Ravenna, anche in Congo abbiamo avviato un progetto di co-innovazione con forte radicazione su territorio che porterà vantaggi diffusi per tutti gli stakeholder coinvolti“