Seconda puntata del nostro viaggio tra le startup del viaggio. Per il Codacons per colpa dei rincari le famiglie spenderanno fino a 110 euro al giorno per assicurarsi un posto in spiaggia. È boom di servizi in sharing e last minute. E sono sempre di più le soluzioni con l’intelligenza artificiale
«Per quest’anno non cambiare. Stessa spiaggia, stesso mare», cantava Piero Focaccia. Facile a dirsi ma difficile a farsi. Se post pandemia stiamo assistendo a una vera e propria corsa per accaparrarsi l’ombrellone migliore a prezzi che non siano esorbitanti, d’altro canto per gli stessi gestori degli stabilimenti balneari diventa molto difficile organizzare la stagione al meglio. Questo nostro secondo viaggio alla ricerca delle startup che si occupano di turismo parte proprio da qui. Perché se il sistema, sia di prenotazione che di gestione, sta diventando sempre più complesso, arrivano in aiuto software aggiornati in tempo reale che garantiscono vantaggi sia ai turisti che ai gestori. Ma, come sempre, il nostro viaggio parte dai dati. E secondo l’ultimo rapporto diffuso da Codacons, quest’anno le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio registrano rincari che si aggirano tra il 10% e il 15% in tutta Italia, con punte del +25% rispetto allo scorso anno.
I dati del Codacons
Per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend, in uno stabilimento medio, si spendono quest’anno tra i 30 e i 35 euro al giorno. Le tariffe sono molto diversificate sul territorio: dai 40 euro in media di Viareggio o Riccione agli 80 euro di Gallipoli, passando per i 60 euro di alcune località della Sardegna, ma è facile arrivare anche a 120 euro al giorno nelle strutture di livello più alto, secondo quanto comunicato dal Codacons. Costerà di più anche consumare cibi e bevande in spiaggia, con rincari medi tra il +5% e il +10% rispetto al 2022. Si paga di più non solo per i menù dei ristoranti ma anche per l’acqua minerale, i succhi di frutta, le birre e i gelati. Considerata la spesa per l’affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni presso i lidi (panini, acqua, gelati, bibite, caffè), parcheggio e carburante, una famiglia con due bambini spende quest’anno mediamente tra i 100 e i 110 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +13,4% sul 2022. I prezzi sono più alti e le preferenze di acquisto ruotano sempre di più attorno al cashless, secondo quanto si legge in una ricerca elaborata dall’Osservatorio Turismo Cashless di SumUp.
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Via il contante, si paga cashless
I pagamenti digitali legati al settore turistico e alla ristorazione, secondo quanto emerso dagli ultimi dati elaborati dall’Osservatorio di Sumup, durante i mesi primaverili sono cresciuti significativamente se confrontati con lo stesso periodo dell’anno scorso. In particolar modo, segnano un aumento del 26,4%. Nel dettaglio, le percentuali di crescita del cashless nei comparti fast food sono del 40,4%, nei bar e ristoranti del 37,4%, nei servizi turistici del 36,6%. Oltre un quarto delle transazioni cashless (26,3%) arriva dai turisti internazionali, +32,5% rispetto a un anno fa. Si tratta di un indicatore non solo dell’aumento dei turisti dall’estero, ma anche delle loro preferenze per i pagamenti con carta. La Top 10 dei turisti in Italia che pagano cashless e contactless vede in testa gli statunitensi: dagli USA proviene infatti il 24,2% delle transazioni internazionali. Seguono, sul podio, i turisti britannici (14,6%) e irlandesi (12,1%), gli spagnoli e gli svizzeri (a pari merito con 6,8%), i lituani (4,3%), i francesi (4%), gli olandesi (2,9%) e i tedeschi (2,7%). Chiudono alle ultime posizioni Belgio e Polonia (entrambe 1,8%) e infine Austria (1,4%).
Sono soprattutto le località del Nord e Centro Italia le protagoniste della Top 10 delle province italiane con la più alta percentuale di transazioni digitali provenienti da carte internazionali: al primo posto c’è Venezia con il 45,1%. Fatta eccezione per la seconda e terza posizione, in cui compaiono le toscane Firenze (44,7%) e Siena (44,4%), nel resto della classifica si succedono province del Nord: Bolzano (43,7%), Imperia (40,5%), Como (40,4%), Verbano-Cusio-Ossola (40,3%), La Spezia (39,8%) e Aosta (36,1%). Il Centro ricompare solo in decima posizione con Roma (35,7%). Al contrario, la parte bassa della classifica è occupata dalle province del Sud: a registrare la più bassa percentuale di transazioni digitali provenienti da carte internazionali è Crotone (12,6%), seguita da Caltanissetta (12,9%), Avellino (13,2%) e Catanzaro (13,7%). Guardando, invece, alle province che registrano ad aprile 2023 la crescita più alta delle transazioni digitali provenienti da carte internazionali, lo Stivale si inverte. In testa alla classifica troviamo le province del Sud Italia: al primo posto c’è Crotone, con una crescita rispetto ad aprile 2022 del +76,5%, e subito dopo Isernia con il +73,1%. Il Centro Italia compare al terzo posto con Frosinone (63,7%) e il Nord al quarto con Cremona (62,8%). A seguire Reggio Emilia (61,1%), Benevento (60,7%), Foggia (60,2%), Macerata (59,1%). In fondo alla Top 10 Oristano (59%) e Prato (58%). Per venire incontro a queste esigenze sempre più sentite non solo da parte dei turisti internazionali ma anche da chi vive la località turistica tutto l’anno, ci sono diverse soluzioni, tra cui digital wallet integrati con i gestionali, il più comune POS, ecc.. Ma se questi nuovi strumenti garantiscono il pagamento digitalizzato, chi garantisce l’ombrellone?
Un posto al sole per tutti
Spiagge.it è uno tra i portali più utilizzati in Italia per la prenotazione degli ombrelloni, con un network di oltre 1600 stabilimenti partner. Tramite un software proprietario gestionale per gli stabilimenti, ha pensato a come velocizzare e migliorare la gestione dei clienti, dello stabilimento, dei servizi extra, e a come aiutare i gestori a commercializzare e far conoscere la spiaggia. Grazie a una recente partnership appena lanciata con indigo.ai, Spiagge.it punta ad offrire un servizio ancora più completo che passa per l’intelligenza artificiale generativa. Un nuovo strumento che permetterà di massimizzare la customer experience con un chatbot intelligente.
Nello specifico, la collaborazione si svilupperà in due fasi: la prima per affiancare i turisti al momento della prenotazione dell’ombrellone e la seconda a uso dei gestori degli stabilimenti per supportarli nell’integrazione della loro offerta sul portale. Il chatbot aiuterà i turisti a vivere con meno stress la fase di prenotazione, momento in cui solitamente sorgono numerosi dubbi e preoccupazioni, e che durante l’estate può risultare molto complicata. Questo sarà in grado di rispondere a dubbi e domande relativi al portale, per esempio “Come faccio a prenotare online?” o “Come posso scaricare l’app per la prenotazione?”. Dopo questo primo step, Spiagge.it prevede di implementare un secondo chatbot per il B2B, a vantaggio dei gestori degli stabilimenti. «Secondo le stime, questa estate si vedrà un incremento di 12,5 milioni di visitatori in più rispetto allo scorso anno – afferma Gabriele Greco, CEO di Spiagge.it – L’obiettivo della collaborazione è quello di offrire a chiunque la possibilità di prenotare online l’ombrellone sul nostro portale senza stress. Abbiamo potenziato l’assistenza clienti B2C grazie al chatbot basato su intelligenza artificiale che, in un secondo momento, potrà essere applicato anche al B2B, rispondendo con empatia e efficienza alle richieste dei gestori degli stabilimenti balneari».
Ombrelloni in “sharing”
Ma se non si riesce a trovare un posto in alcun modo, si può sempre pensare a un innovativo servizio di “sharing” come quello offerto da Ombrellone.it, che propone una piattaforma modello marketplace, anche con formula C2C, la quale consente al privato che ha acquistato uno stagionale di condividere l’ombrellone con altri clienti. «L’idea è nata da un’esperienza che ho vissuto a porto Recanati. Stavo cercando un ombrellone senza esito. Allora ho pensato a tutte quelle location in cui gli ombrelloni ci sono ma in quel preciso momento non sono occupati dai clienti», racconta Paolo Mandrelli, CEO e cofounder di Ombrellone.it.
La risorsa disponibile, dunque, c’è, ma non la si usa. «Così, ho pensato di creare una piattaforma per il matching tra domanda e offerta che permettesse al cliente di mettere in vendita il suo ombrellone previo accordo con il gestore dello stabilimento – continua Paolo – Al momento lavoriamo soprattutto su Marche e Abruzzo con una quindicina di stabilimenti che hanno aderito al servizio, ma speriamo di potere allargare questa platea e siamo alla ricerca di investitori. Quello del turismo balneare è un settore che è rimasto indietro in termini di innovazione e che punta a modernizzarsi. Noi offriamo proprio questa opportunità». Tra i mercati di interesse di Ombrellone.it, oltre a quello italiano, c’è quello spagnolo, francese, portoghese e greco, che hanno una gestione delle spiagge simili alla nostra.