Da oggi, venerdì primo settembre, Parigi chiude il capitolo dello sharing dei monopattini elettrici. Le tre aziende del settore coinvolte – Dott, Lime e Tier – hanno avuto tempo gli ultimi mesi per organizzare il prelievo degli escooter dalle strade della capitale francese, dove le persone non potranno più circolare con questi mezzi di micromobilità messi a disposizione in free floating. Il ban non coinvolge in alcun modo i monopattini privati. Ma come si è arrivati fino a questo addio? Ripercorriamo in breve quanto successo.
Parigi è una delle capitali europee che ha sposato politiche a sostegno della mobilità sostenibile. Nel 2021 la sindaca Anne Hidalgo, al suo secondo mandato, ha introdotto il limite dei 30 km/h su buona parte delle strade urbane nel tentativo di ridurre il rischio di incidenti. Da oltre dieci anni servizi di noleggio monopattini e biciclette (tradizionali ed elettriche) si sono diffusi in tutta Europa e Parigi si è affermata come uno dei modelli più interessanti.
A seguito della pandemia anche Parigi ha introdotto le cosiddette ciclabili pop-up, ovvero piste realizzate in pochissimo tempo per incentivare sempre più persone a ricorrere a mezzi alternativi all’automobile. Il monopattino è uno di quelli che più si è diffuso (anche in Italia, soprattutto per via del bonus mobilità da 500 euro). Come riferisce il Post, sono stati oltre 400 gli incidenti che hanno coinvolto monopattini nel 2022 a Parigi e sono stati tre i decessi e oltre 450 i feriti. Di fronte a questi numeri la sindaca Hidalgo ha optato per la linea dura, organizzando un referendum per chiedere ai parigini se volessero o meno mantenere il noleggio monopattini. Ad aprile scorso hanno votato appena 103mila persone sulle 1,3 milioni aventi diritto: l’89% si è espresso per il sì alla chiusura del servizio.
Erano 15mila circa i monopattini elettrici disponibili per il noleggio a Parigi. Ora resterà da capire quali mezzi alternativi utilizzerà chi era abbonato o utilizzava spesso gli escooter. Per Dott, Tier e Lime non è un addio a Parigi, dal momento che nelle loro flotte sono ancora presenti le biciclette elettriche. I prossimi mesi aiuteranno a capire se la scelta avrà o meno un effetto negativo sul ricorso alla mobilità dolce in città. Da qui a un anno Parigi ospiterà le Olimpiadi 2024, grande evento che richiederà un’offerta adeguata in termini di trasporti.