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Lo smartworking piace, ma non così tanto. Solo l’1% degli italiani è favorevole al lavoro completamente da remoto

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Lo smartworking piace, ma non così tanto. Solo l’1% degli italiani è favorevole al lavoro completamente da remoto

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Secondo una ricerca pubblicata da Sony Professional Displays and Solutions Europe, oltre la metà (61%) degli impiegati in Italia preferisce l’ufficio aziendale mentre il 43% dichiara che la tecnologia che ha a disposizione non si adatta al proprio stile lavorativo

Secondo una ricerca pubblicata da Sony Professional Displays and Solutions Europe, oltre la metà (61%) degli impiegati in Italia preferisce l’ufficio aziendale mentre il 43% dichiara che la tecnologia che ha a disposizione non si adatta al proprio stile lavorativo

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Chiara Buratti
5 set 2023

Lavorare comodamente da casa, tra una lavatrice e l’altra, e magari qualche pausa in più altrimenti non concessa, è oggi una possibilità per molti italiani. Ma quanti sono realmente disposti a lavorare completamente da remoto? Secondo una ricerca pubblicata da Sony Professional Displays and Solutions Europe, solo l’1% degli italiani e il 3% degli europei è favorevole al lavoro svolto totalmente a distanza, mentre oltre la metà (61%) degli impiegati in Italia preferisce lavorare da un ufficio aziendale dedicato, il 43% afferma che l’ufficio della propria azienda e la tecnologia che ha a disposizione non si adattano all’attuale stile lavorativo e l’82% degli intervistati chiede miglioramenti alla sede aziendale. Nonostante il lavoro flessibile sia percepito come la normalità, sono molte le aziende che ancora si battono per soddisfare le esigenze dei lavoratori e fornire le tecnologie adatte a promuovere la loro produttività.

La ricerca di Sony

In collaborazione con Censuswide, Sony ha intervistato circa 2.600 impiegati, leader aziendali e CEO in Europa tra UK, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Danimarca e Svezia, per ottenere una panoramica delle loro abitudini, preferenze, ambienti e priorità di lavoro. Dai risultati del report è emerso che quasi la metà – il 49% – dei CEO e dei leader aziendali in Europa pianifica ancora di incorporare gli spazi di co-working nei futuri spazi per uffici, malgrado i dati rivelino che è soltanto il 12% dei dipendenti a preferire questa soluzione. Sebbene gli investimenti in spazi di co-working continuino, l’84% dei dipendenti intervistati chiede miglioramenti agli uffici aziendali e più strumenti tecnologici che agevolino uno stile di lavoro flessibile e asincrono. Oltre la metà (66%) dei leader aziendali e dei CEO intervistati sta cercando di aumentare gli spazi di ufficio di proprietà in futuro e concordano che la giusta tecnologia (49%), oltre agli orari flessibili (61%), saranno la chiave per il benessere dei dipendenti e per lavoratori soddisfatti. Ma per i datori di lavoro, offrire ai dipendenti l’ufficio del futuro è una vera sfida: il 78% afferma che sono presenti barriere per adattare gli spazi degli uffici alle attuali abitudini di lavoro dei dipendenti. Le prime tre che sono state menzionate sono la mancanza di soluzioni di proprietà adeguate (25%), la mancanza di budget (21%), e la forza di lavoro situata in luoghi disparati (29%).

Lavoro e flessibilità

Secondo i dati che emergono dalla ricerca, più di un quarto (39%) degli impiegati europei è ancora completamente incentrato sull’ufficio ma collabora costantemente con colleghi situati in luoghi disparati: una media dell’83% di tutte le riunioni include almeno un partecipante remoto. E mentre l’81% dei leader aziendali afferma di consentire schemi di lavoro asincroni, il 94% degli impiegati europei dichiara che, quando svolto correttamente e gestito adeguatamente dal datore di lavoro, il lavoro asincrono comporta vantaggi per produttività (33%), salute mentale (24%), equilibrio vita-lavoro (37%) e livelli di stress (37%). «Questo approccio offre numerosi vantaggi per i collaboratori poiché concede loro maggiore libertà su come e quando lavorare, risultando in una maggiore produttività e in un miglior benessere mentale – ha commentato Marco Scarpellino, Chief Commercial Officer & Founder, Redlab Continua Marco Scarpellino – Il recente rapporto “State of the Global Workplace 2023” di Gallup ha rivelato che in Italia solo il 5% dei lavoratori afferma di sentirsi coinvolto nel proprio lavoro. Appare, dunque, chiaro che le organizzazioni devono focalizzarsi sull’invertire questa tendenza e riportare engagement e motivazione tra i collaboratori. La flessibilità sembra essere la chiave per incidere positivamente su questi importanti aspetti della nostra vita lavorativa. Allo stesso tempo, l’ufficio può ancora rappresentare un aspetto molto importante per la cementazione di rapporti tra colleghi. È importante, per questo motivo, che i dipendenti si sentano accolti quando decidono di lavorare in ufficio e che trovino facile connettersi con i colleghi, sia con quelli presenti fisicamente che con quelli che stanno lavorando a distanza».

Tags: #FLASH #FLESSIBILITA #SMARTWORKING #SONY
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