Il servizio continuerà, ma con una persona sempre al volante
«La cosa più importante per noi in questo momento è adottare misure per riottenere la fiducia da parte del pubblico». Inizia così il post su X con cui Cruise ha annunciato lo stop di tutte le corse dei propri taxi a guida autonoma in alcune città degli Stati Uniti. La decisione è arrivata pochi giorni dopo il ritiro della licenza a San Francisco, dove le autorità hanno bloccato le attività dell’ex startup acquisita da General Motors per quasi 1 miliardo di dollari nel 2016. Abbiamo ricostruito la vicenda: nelle scorse settimane una delle auto a guida autonoma di Cruise è stata coinvolta in un incidente e una donna è rimasta bloccata sotto il mezzo (non è in pericolo di vita). Nei giorni successivi è emerso che la società non avrebbe consegnato tutti i video ripresi dalle telecamere a bordo del taxi, necessari per ricostruire l’accaduto. Circostanza che ha spinto le autorità a ritirare la licenza.
E così arriviamo all’ultimo aggiornamento: Cruise ha fermato tutti i propri taxi a guida autonoma. «La scelta non è legata a nuovi incidenti su strada e le operazioni AV supervisionate continueranno. Riteniamo che sia la cosa giusta da fare in un periodo in cui dobbiamo essere estremamente vigili sui rischi, concentrarci senza sosta sulla sicurezza». Oltre a San Francisco dunque Cruise non offrirà più corse a pagamento in città come Austin, Houston e Phoenix. Come spiega TechCrunch il servizio continuerà, ma in una modalità decisamente diversa: ci sarà sempre un autista al volante, pronto a intervenire in caso di rischi.