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C’è un’Italia che è diventata punto di riferimento nel mondo dello sport. In questo anno in cui si celebrano i Giochi più strani e simbolicamente importanti della storia, il nuoto paralimpico italiano vuole confermare di essere il migliore del mondo. Lo è per risultati e campioni. La dimostrazione sono stati i campionati Europei che si sono svolti in Portogallo, a Funchal, dove gli Azzurri ancora una volta non hanno avuto rivali. Fenomenali.

La nazionale italiana, composta da 29 eccezionali atleti, è arrivata prima nel medagliere Open, superando potenze come l’Ucraina e la Federazione Russa, vincendo 80 medaglie, numero più alto di sempre, con 34 d’oro, 26 d’argento e 20 di bronzo. Un successo storico.

Mentre si svolgono in questo momento i campionati europei paralimpici dell’altro sport re dei Giochi, l’atletica, con tanti giovani che si stanno mettendo in luce in vista della Paralimpiade giapponese, il nuoto azzurro paralimpico si pone come modello per programmazione e risultati.

Nuoto paralimpico italiano, dieci anni di grande crescita

Una crescita clamorosa avvenuta in dieci anni, in particolare da quando è stata creata la Federazione di riferimento per questo sport.

“Tutto nasce da un sogno”, dice Roberto Valori, che è stato il presidente che ha percorso questo decennio in sella alla Federazione Nuoto Paralimpico, ma che prima è stato uno dei più grandi atleti azzurri a livello internazionale.

Una parabola che ricalca quella di un suo compagno di tante trasferte con la Nazionale in tante piscine del mondo, Luca Pancalli, anche lui campione da grandissimi risultati diventato poi dirigente fra i più grandi di sempre in Italia, che ha trasformato quella era la Federazione Sport Handicappati prima e la Federazione Sport Disabili poi nel Comitato Italiano Paralimpico.

Valori ha dato una forte scossa al movimento natatorio italiano.

nazionale nuoto paralimpico funchal

Gli azzurri vincono il Medagliere Open agli Europei di nuoto di Funchal (photo credits FINP). Nell’immagine in alto Federico Morlacchi (photo credits IPC)

Oggi ci sono circa 300 società sportive che si occupano di nuoto paralimpico, a ogni livello e in tutte le classi nelle quali sono suddivisi gli atleti. E ha voluto a dirigerlo, con una bellissima intuizione, quello che è riuscito a organizzare e programmare un movimento magnifico nella base e nel vertice, Riccardo Vernole. Grazie al suo impegno e a società che hanno investito molto in questo settore si è arrivati a questi livelli. Come la Polha Varese, splendida realtà guidata da una delle migliori dirigenti sportive del mondo paralimpico, Daniela Colonna Preti, che ha voluto creare un settore nuoto diventato faro non solo in Italia, guidato da tecnici come Massimiliano Tosin, uno che sa far nascere i campioni ma ha attenzioni anche ai giovani e ai più piccoli, e Micaela Biava. Proprio dalla Polha arriva il nucleo storico con le giovani promesse di questa Nazionale così forte. Senza dimenticare le esperienze di Napoli e Verona.

Spiega Vernole: “Il lavoro paga. È stata una crescita graduale. Abbiamo puntato su miglioramento degli standard organizzativi; formazione di tecnici, giudici, classificatori; passione degli atleti, che hanno capito la nostra direzione. E poi è stata fondamentale la collaborazione con le società, che sono la nostra linfa. Un esempio per tutti quello della Polha Varese”.

Pronti per i Giochi di Tokyo 2021

Ai prossimi Giochi di Tokyo, che si terranno dal 24 agosto al 5 settembre 2021 l’Italia porterà 29 atleti, un record! Tutti di altissimo livello, con superstar come Simone Barlaam e Giulia Terzi.

Per comprendere quanto sia clamorosa questa crescita occorre fare dei passi indietro.

La Federazione Nuoto Paralimpico è stata costituita da appena due anni e ai Giochi Paralimpici di Londra 2012 con una delegazione di soli 11 atleti e conquista 7 medaglie, 2 d’oro e 5 di bronzo, in particolare grazie a due campioni che sono nella storia del nuoto paralimpico azzurro: Cecilia Camellini, fra le migliori di sempre atlete cieche al mondo e che era all’apice della sua bellissima carriera, e Federico Morlacchi, stella nascente del panorama internazionale e che poi sarebbe diventato il punto di riferimento di questo sport in Italia.

Le Paralimpiadi di Rio 2016 hanno rappresentato un ulteriore e importante passo in avanti per il nuoto paralimpico italiano: gli azzurri convocati diventano 21, il numero più alto di sempre per la Nazionale della FINP 8 almeno fino a quando ci sarà Tokyo, che sono riusciti quasi a raddoppiare il numero delle medaglie dei Giochi di quattro anni prima vincendone 13.

In mezzo ci sono state le 38 medaglie vinte ai Campionati Mondiali di Città del Messico nel 2017, prodromo di quella che sarebbe diventata la spedizione successiva alla rassegna iridita, e le 74 medaglie ai Campionati Europei di Dublino 2018.

nuoto paralimpico italiano

Foto dal sito www.finp.it

Nuoto paralimpico italiano, il 2019 resterà nella storia

La crescita del movimento del nuoto paralimpico è ben esemplificata in particolare dai campionati continentali. I primi Europei di quello che è stato il nuovo corso, in Islanda nel 2009, furono anche i primi per Federico Morlacchi e l’Italia vinse 6 medaglie, una delle quali d’oro.

Nove anni dopo, in Irlanda, sono diventate 74, prima naturalmente dell’edizione record di Funchal. Sono stati sempre il trampolino di lancio di nuovi grandissimi atleti, che poi sarebbero diventati superstelle mondiali. In questo caso, Giulia Terzi, che è stata la più medagliata, riuscendo a salire sul podio in ogni gara che ha disputato e vincendo 5 medaglie d’oro e una di bronzo. In precedenza proprio la rassegna continentale aveva messo in luce Morlacchi, Arjola Trimi, Simone Barlaam, Vincenzo Boni, Giulia Ghiretti e tanti altri divenuti campioni internazionali.

Il 2019 è un anno che rimarrà alla storia per la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. Con 50 medaglie la Nazionale di nuoto paralimpico diventa Campione del Mondo alla rassegna iridita di Londra, nella piscina che è stata quella dei Giochi 2012, un risultato mai ottenuto nella giovane storia degli Azzurri. Ma è stato anche l’anno delle 23 medaglie conquistate dai giovani nuotatori agli Epyg, i Giochi Europei Paralimpici Giovanili in Finlandia, un bottino che ha aiutato l’Italia a raggiungere il secondo posto nel medagliere, battuta solo dalla Germania, e che mostra quanto dietro ai grandi campioni ci siano nuove leve pronte a diventare protagonisti assoluti.