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Jusp ha cominciato a distribuire i primi 5mila mobile Pos in Italia. Lo annuncia con orgoglio a SmartMoney Giuseppe Saponaro, fondatore della startup italiana nata sulla scia di Square di Jack Dorsey.

Come abbiamo raccontato nel dettaglio qui c’è voluto un po’ di tempo per arrivare alla sospirata commercializzazione perché Saponaro e l’altro co-fondatore Jacopo Vannetti hanno deciso non esternalizzare l’ingegnerizzazione del prodotto, mossa che ha permesso di di abbattere i costi: Jusp applica una commissione del 2,5% su ogni transazione ed è in questo modo competitiva nei confronti dei servizi analoghi che intanto sono spuntati come funghi. A partire dall’agguerrita tedesca Payleven (qui la sua storia).

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Jacopo Vanetti e Giuseppe Saponaro

“Abbiamo notato con piacere che chi aveva sottoscritto la prevendita ha confermato la volontà di acquistare il dispositivo: ci hanno aspettato e siamo molto contenti”, dichiara Saponaro. Il prossimo lotto, che in parte dovrà coprire ancora i clienti della primissima ora, dovrebbe essere pronto tra un mese circa. Poi, finalmente, si spalancheranno le porte all’intera utenza italiana.

Intanto la startup si sta muovendo anche sul fronte Nfc per offrire una versione del Pos in grado anche di accettare i pagamenti effettuati con lo smartphone dell’utente (si potrà farlo con Vodafone dal 29 aprile).