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Spesso si ritiene che il problema della demenza riguardi solo la stretta cerchia di familiari e amici dell’ammalato. Se iniziassimo a farci più caso, ci accorgeremmo invece di quanto certe situazioni possano essere frequenti: può capitare di incontrare per strada una persona che si è smarrita e non sa tornare a casa, di vedere un’anziana in difficoltà con i soldi alla cassa del supermercato, di dover aiutare un signore incerto nell’attraversare la strada. Piccoli gesti quotidiani che richiedono un’attenzione e una sensibilità particolare: come comportarsi? Quali sono le azioni più corrette? Quali le parole giuste da dire? Per questo nasce l’iniziativa “Dementia Friendly Italia”, realizzata dalla Federazione Alzheimer Italia.

Come diventare “amici delle persone con demenza”

Sul sito dedicato (www.dementiafriendly.it) si possono leggere le storie e le esperienze delle comunità che si sono attivate per far sentire a proprio agio chi convive con il decadimento cognitivo, attraverso progetti come i “negozi gentili” o il “teatro inclusivo”. Non solo: anche i singoli possono intraprendere un vero e proprio percorso formativo online che, affrontando aspetti medici e comportamentali, spiega come diventare “amici delle persone con demenza”. Alla fine, attraverso un quiz con 10 domande, si mettono alla prova le conoscenze acquisite e si riceve un attestato che certifica il proprio impegno.

Inoltre, in occasione del X Mese Mondiale dell’Alzheimer ora in corso,  Lorenzo Baglioni – il cantautore matematico noto per le sue canzoni didattiche, dalla sanremese “Il Congiuntivo” alla più recente “La raccolta differenziata” – lancia “Non ti scordare di volermi bene”, scritta e interpretata insieme all’attore Paolo Ruffini sulla scorta di un’esperienza familiare. Anche in questo caso, sul sito nontiscordare.org, oltre a vedere il video del brano, si può iniziare il percorso di formazione per diventare “amici delle persone con demenza” .

Lorenzo Baglioni by Simone Cantini MatteoVanni Gonzo design 1

Lorenzo Baglioni by Simone Cantini, MatteoVanni – Gonzo design

In Italia si stima che questa malattia colpisca 1.241.000 persone. “Creando una rete di cittadini che sappiano rapportarsi alle persone con demenza, vogliamo contribuire alla costruzione di una società più inclusiva e accogliente”, spiega Mario Possenti, Segretario Generale della Federazione Alzheimer Italia. “Spesso le famiglie si autoescludono dalla vita sociale per paura del giudizio altrui sui comportamenti dell’ammalato: aumentando la consapevolezza generale cerchiamo invece di abbattere lo stigma che ancora circonda questa patologia, contribuendo ognuno nel proprio piccolo ad alleviare la sofferenza”.

I consigli “dementia friendly”

Quali sono i principali consigli da seguire quando si incontra qualcuno che ha l’Alzheimer? “Dato che spesso i malati fanno fatica a capire da quale direzione arrivi la voce, è meglio innanzitutto rivolgersi alla persona standole di fronte e avvicinandosi”, suggerisce Possenti. “Bisogna anche cercare di guardarla negli occhi alla stessa altezza, quindi, se è seduta su una panchina, sediamoci anche noi e mettiamola a proprio agio”.

dementia friendly

(C) Cathy Greenblat, LOVE, LOSS AND LAUGHTER, Lyons Press 2012 (come la foto in alto)

Il tono di voce deve essere calmo e rilassato: “Parliamo lentamente, usiamo parole semplici e cerchiamo di tranquillizzarla, se si è smarrita. Se invece è in difficoltà nel compiere qualche azione, come attraversare la strada o pagare la spesa, aiutiamola senza farla sentire a disagio: è già in imbarazzo perché vive un senso di inadeguatezza. E’ anche molto utile accompagnare il linguaggio con i gesti delle mani”.

Un altro suggerimento è quello di semplificare al massimo le situazioni: “Se un negoziante vede che il cliente fa fatica ad esprimersi, una buona soluzione può essere quella di prendere dagli scaffali i prodotti e mostrarglieli da vicino. Non troppi, però, ne bastano due per facilitare la scelta ed evitare di generare ulteriore confusione”.

Quartieri e paesi “dementia friendly” 

In Italia sono 32 le città, i quartieri o i paesi che si sono attivati per essere più accoglienti grazie a tanti volontari, negozianti, rappresentanti delle istituzioni, forze dell’ordine, insegnanti e studenti che, con passione e impegno, portano avanti iniziative e progetti di inclusione.  A Bari, per esempio, è nato il progetto “Supermercato amico della demenza”, grazie al quale 13 megastore SpesaPiù hanno formato i dipendenti, hanno modificato la struttura del negozio, disponendo una segnaletica con caratteri ingranditi e aree di sosta tra le corsie, hanno distribuito badge di riconoscimento per i clienti, che qui sanno di avere assistenza e precedenza ai banchi e alle casse, e infine hanno previsto uno sconto del 10% sulla spesa del giovedì.

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(C) Cathy Greenblat, LOVE, LOSS AND LAUGHTER, Lyons Press 2012

Ad Albino, in provincia di Bergamo, sono state sviluppate diverse attività dementia friendly: dalla formazione di vigili e commercianti ai gruppi di cammino per ammalati e caregiver, fino al progetto di teatro inclusivo ed intergenerazionale “Il cielo per terra”, che coinvolge gli ospiti della Fondazione Honegger.

Gli studenti del Liceo di Scienze Umane Bachelet sono invece scesi in campo ad Abbiategrasso (Milano): con l’iniziativa “Alla ricerca della memoria perduta” hanno aiutato le persone con demenza a rivivere il loro passato, osservando insieme vecchie fotografie e oggetti, raccontando i mestieri di un tempo nelle campagne, ricordando gli antichi proverbi. Gli stessi ragazzi si sono poi organizzati con il Comune per attrezzare le strade che portano al mercato centrale della città. I percorsi sono stati così arricchiti di segnaletica, panchine, bagni pubblici e scivoli per le carrozzelle, in modo da facilitare il più possibile la vita degli anziani.