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Il termine Big Data è ormai entrato nel linguaggio comune più di quanto lo siano le applicazioni concrete legate ai dati stessi. La startup italiana modeFinance è un perfetto esempio di come l’analisi scientifica delle informazioni finanziarie possa dare un contributo innovativo importante al settore.

Fondata a Trieste nel 2009 da Mattia Ciprian e Valentino Pediroda, rispettivamente classe ’76 e ’72, la società analizza i dati di bilancio delle aziende per calcolarne lo stato di salute. Stiamo parlando, ecco perché si entra nel campo dei Big Data, di qualcosa come 100 milioni di bilanci. Ciprian e Pediroda hanno sviluppato l’algoritmo che analizza questa incredibile mole di numeri e li “restituisce” in una forma unica, trasparente e coerente. Questo vuol dire, spiega Ciprian a SmartMoney, che “se un professionista è interessato alla situazione di un cliente francese e di uno tedesco non avrà bisogno di entrare nel merito dei rating dei singoli paesi o di calcolare le eventuali differenze di partenza dei mercati in cui si sta avventurando”. Fa tutto l’algoritmo. “Teniamo anche conto del fatto che un’azienda può avere poca redditività a causa del contesto in cui si trova. L’Italia in questo momento è un esempio di questo genere”, aggiunge Cirpian.

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Mattia Ciprian e Valentino Pediroda, co-fondatori di modeFinance

Tornando al tema dei Big Data, un esempio interessante di come possano effettivamente contenere indicazioni più ampie è quello legato all’Islanda: “Prima del default avevamo notato che i dati delle aziende erano molto più bassi del resto d’Europa e avevamo addirittura pensato a un bug del sistema. Invece sei mesi dopo ci siamo resi conto di quanto fosse forte la correlazione fra la situazione delle imprese e quella dello stato di salute del paese”, racconta il fondatore e Ceo di modeFinance, tendendo comunque a specificare che “non abbiamo previsto il default, ma con il senno di poi abbiamo notato la correlazione”. In questo momento conferma come le difficoltà “macroeconomie dell’Italia siano presenti anche a livello micro”.

Il modello di business della società, composta da 10 analisti finanziari e con sede a Trieste,  consiste nella vendita di report specifici “a più di 300 multinazionali in tutto il mondo e a una cinquantina di realtà nazionali”. Il gioiellino è l’applicazione gratuita s-peek per iPhone e Android, scaricata già 20mila volte, con cui visualizzare graficamente lo stato di salute delle di 20 milioni di aziende in 43 stati europei ed eventualmente attraverso la quale acquistare report più completi. Una democratizzazione dell’analisi scientifica dei dati non da poco.

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Ciprian e Pediroda sono partiti con il supporto di BVD, provider estero a cui si erano rivolti per acquistare il database di dati da analizzare. “Si sono resi conto, forse anche più di noi all’epoca, della portata dell’idea e ci hanno chiesto di vendere insieme il prodotto finale dandoci i dati gratuitamente”. In fase embrionale hanno anche ottenuto un finanziamento di 60mila euro dall’Innovation Factory di Area Science Park. L’ultimo fatturato annuale è stato di 400mila euro e per il 2014 Ciprian si aspetta una crescita importante.

Per le startup fin-tech italiane c’è la possibilità fino al 21 maggio di iscriversi al GrandPrix. Qui tutte le informazioni.