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I pagamenti mobili hanno registrato negli ultimi tre anni una crescita nazionale annua estremamente significativa (tra il 2011 e il 2012 attorno al 30%, fonte Osservatorio Nfc & Mobile Payment). Si tratta di uno dei mercati in più forte espansione in Italia. Tutto ciò è interessante non soltanto per le aziende (banche, operatori e OTT) che si propongono per offrire commercialmente tali servizi ma anche per il sistema-Paese.

Basti pensare che l’impiego di smart ticketing (ne avevamo parlato qui) ha movimentato nel 2012 più di 900 milioni di euro, rispetto ai 700 milioni del 2011, e costituisce uno dei canali più promettenti per il pagamento dei servizi nelle future smart city. Smart money vuol dunque dire (anche) smart city? Pare di sì a ben guardare le tendenze in atto sulle esperienze più innovative per il pagamento dei servizi di mobilità (trasporto pubblico, sosta, car-sharing, ricarica dei mezzi elettrici) e degli altri servizi di pubblica utilità. Prova ne è che esistono già casi di successo riguardanti realtà territoriali che hanno già adottato e sperimentato l’approccio smart con successo come Varese e Vicenza, ed altre sono in arrivo (Bologna, Perugia, Rimini ecc ecc…).

Varese è stata una delle prime città in Europa a fornire servizi ai cittadini attraverso la tecnologia NFC, grazie al progetto Varese SmartCity. Ideato e realizzato dal Lab#ID, il laboratorio RFId della LIUC – Università Cattaneo con il contributo della Camera di Commercio di Varese e il patrocinio di Comune e Provincia di Varese, il progetto coinvolge le imprese artigiane, commerciali e turistiche e prevede iniziative di marketing territoriale. Ciò grazie a un’architettura aperta grazie alla quale sono stati attivati servizi fruibili da cittadini e visitatori attraverso smartphone dotati di tecnologia NFC (Near Field Communication).

Avvicinando lo smartphone ai punti di accesso all’ecosistema Varese SmartCity (vetrofanie NFC apposte sulle vetrine dei negozi aderenti, edifici pubblici, fermate dell’autobus, totem e smart poster), vengono rese disponibili informazioni (orari degli uffici pubblici, dei musei, degli autobus), promozioni attive presso gli esercenti, coupon di sconto e, negli esercizi che si sono dotati di Pos NFC, il pagamento contacless. Varese SmartCity è anche una app gratuita, realizzata dal Lab#ID e rilasciata sull’Android Play Store, che consente di visualizzare, condividere e utilizzare i coupon nei punti vendita aderenti, e, grazie a un sistema di geo-referenziazione, di visualizzare sulla mappa le promozioni più vicine.

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Varese SmartCity ha coinvolto una molteplicità di soggetti, pubblici e privati, che con un assetto a geometria variabile ha collaborato alle diverse fasi della sua realizzazione. La connotazione sistemica del progetto, abilitare appunto un ecosistema grazie a una tecnologia praticamente sconosciuta come la NFC, ha evidenziato la necessità di un forte sostegno da parte delle istituzioni e di una regia in grado di coinvolgerli e, in seguito, di gestire, in parallelo su diversi tavoli di lavoro, aspetti sia progettuali, sia relazionali con e tra soggetti molto eterogenei dal punto di vista delle modalità e delle tempistiche decisionali.

Il tutto è partito da una Università: la prima fase del progetto, l’ideazione, è avvenuta all’interno del Lab#ID, il quale ha fatto tesoro di una esperienza precedentemente concretizzata all’interno dell’ateneo stesso: la carta multiservizi (NFC) Enjoy LIUC card.

In seguito sono stati inoltre coinvolti la Provincia e il Comune di Varese che hanno dato il loro patrocinio e, nel caso del Comune, ha anche dotato delle vetrofanie alcuni edifici pubblici per aumentare i propri canali informativi verso cittadini e turisti.

Il Lab#ID, attraverso una call indirizzata a tutti i propri partner industriali, ha acquisito tag e vetrofanie NFC e, grazie al coinvolgimento di UBI Banca – Banca Popolare di Bergamo è stato possibile attivare il pagamento contactless, effettuato tramite smartphone Enjoy Mobile Payments, e selezionare un numero significativo di utenti per la sperimentazione di questo servizio.

Un sondaggio ha permesso infine di misurare il successo del progetto, in particolare l’interesse suscitato sia nei commercianti che vi hanno aderito, sia nei cittadini, gli utilizzatori finali dei servizi insieme ai turisti. Tutti gli attori coinvolti intravedono già molte potenzialità di crescita, da un lato con l’ampliamento dei servizi a oggi erogati, dall’altro nello sviluppo di iniziative analoghe di marketing territoriale in altri Comuni della provincia.

Dopo Varese è arrivata Vicenza, la prima Smart City Mobile secondo il riconoscimento indetto da Movincom, il Consorzio che oggi raggruppa oltre 40 grandi esercenti con più di 1000 servizi attivi sul territorio nazionale e che fornisce – attraverso il circuito Bemoov – la piattaforma tecnologica necessaria per effettuare pagamenti in assoluta sicurezza mediante l’uso del cellulare.  AIM Mobilità e Movincom, con l’attivazione e lo sviluppo dei propri servizi di mobile payment, hanno infatti contribuito in modo significativo alla vittoria della città. Il riconoscimento sottolinea come l’estensione del pagamento attraverso il cellulare soddisfi contemporaneamente sia l’esigenza di facilitare agli utenti l’accesso ai servizi, sia l’esigenza aziendale di contenere i costi di vendita, l’amministratore unico di AIM Mobilità Pio Saverio Porelli ha illustrato gli ambiti, già operativi nei settori della sosta e del trasporto pubblico, in cui si può pagare attraverso il cellulare. Questo viene ritenuto come punto di partenza significativo verso una città sempre più intelligente, che utilizza gli strumenti della tecnologia per rendere più rapidi, comodi ed economici i servizi pubblici erogati dall’amministrazione pubblica. La sensibilità e il dinamismo di Vicenza e di altre città che ne stanno seguendo l’esempio (Bologna, Perugia, Rimini) sul tema del mobile payment rappresentano la dimostrazione che le amministrazioni pubbliche possono fare molto per semplificare la vita quotidiana dei propri cittadini attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Il tutto dovrà essere accompagnato da chiare campagne di comunicazione che serviranno per far conoscere ai cittadini tutti i servizi disponibili.

Obiettivo è soprattutto quello di far capire che attivare servizi acquistabili via mobile contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini, facilitando la fruizione dei servizi di pubblica utilità e diffondendo la cultura del digitale, che, nonostante l’Agenda varata recentemente dal passato Governo, vede il nostro Paese ancora indietro rispetto agli Stati Uniti e alle principali piazze europee. La notizia positiva è che sono attualmente in corso estensioni del progetto sia nella città di Varese, con la sperimentazione di nuovi servizi, sia in altri Comuni della provincia: presto dunque si passerà dalla smart city, a una vera e propria smart community. Il sogno (e l’obiettivo) è quello che si arrivi presto a uno smart country.