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Come da tradizione ecco le notizie della settimana più interessanti e sfiziose sul futuro dei soldi, con particolare attenzione alle novità riguardanti le startup fin-tech.

L’e-commerce smartphone di Amazon Come ampiamente anticipato il colosso di Seattle ha lanciato il suo Fire Phone. E come ci si aspettava è particolarmente votato alla vendita: con la funzione FireFly gli utenti possono inquadrare i prodotti con la fotocamera ed essere rapidamente indirizzati alla pagina per acquistarli. Ne abbiamo parlato qui.

Dwolla introduce le transazioni senza registrazione Cambiamento – o aggiustamento del tiro? – per la startup Dwolla (ne avevamo parlato qui), che ha tolto la barriera della registrazione per poter inviare denaro a un altro conto appoggiandosi alla sua rete, alternativa a quelle bancarie tradizionali. Questa è la pagina dell’annuncio.

Un portafoglio Bitcoin su iOs Detto, fatto. O meglio, porta aperta e criptomoneta entrata. A poche settimane dal cambiamento delle condizioni dell’App Store di Apple ha fatto capolino Coin Pocket, app per inviare e ricevere bitcoin. Intanto Gyft ha aggiunto i bitcoin ai possibili metodi di pagamento. Ne scrive Coindesk.

Un milione per un semplice Yo! Ci siamo occupati più volte, a partire dall’acquisto di Whatsapp da parte di Facebook, del crescente valore delle iconcine. Quella in esame svolge un semplicissimo compito: inviare un “Yo!” ai propri contatti. Il segnale funge anche come alert di qualcosa che sta accadendo in tempo reale a un altro account. Se sto seguendo la partita dell’Italia, ad esempio, e segna con il Costa Rica mi arriva un graditissimo “Yo!” Tanto semplice quanto redditizia: ha già ottenuto un milione di dollari di finanziamenti. Ne scrive il Financial Times.

Paypal è disponibile in 200 mercati Orfano del suo Ceo (ne abbiamo parlato qui) il colosso dei pagamenti ha annunciato di aver raggiunto i 200 mercati con la sua soluzione. Qui il comunicato.

Italia nel ciclone Ue per i ritardi nei pagamenti della Pa Proprio mentre l’entrata in vigore dei tre punti dell’Agenda digitale lasciata in eredità da Francesco Caio (fatturazione elettronica, identità digitale e anagrafe nazionale) si apprestano a dare una scossa alla Pubblica amministrazione nostrana, l’Unione europea ha avviato una procedura di infrazione sui tempi di pagamento: 170 giorni per le imprese e 210 per i lavori pubblici a fronte della media comunitaria di 30 e 60. Ne scrive il Corriere della Sera.