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200mila euro ad una scuola di Montelupo per renderla digitale

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L’istituto comprensivo “Baccio” di Montelupo è la dimostrazione che digitalizzare la scuola è possibile

L’istituto comprensivo “Baccio” di Montelupo è la dimostrazione che digitalizzare la scuola è possibile

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Alex Corlazzoli
1 nov 2014

Lavagne interattive in tutte le classi, registri elettronici, Wi-Fi ovunque, laboratori con tavoli interattivi, didattica 2.0 e insegnanti realmente coinvolti.  L’istituto comprensivo “Baccio” di Montelupo è la dimostrazione che digitalizzare la scuola è possibile. Basta parlare con la dirigente, Gloria Bernardi, per capire che in quell’istituto toscano non si scherza. La preside usa un linguaggio competente, dimostra entusiasmo per il percorso intrapreso, ammette che per convincere i docenti serve dare l’esempio e non nasconde che “ci vorrebbe la banda larga” per avere il top della digitalizzazione.

coderdojo fvg

Intanto le sue 58 aule, tra materna, primaria e secondaria di primo grado avranno tutte ben presto una lavagna multimediale: “Per ora l’abbiamo in metà delle classi ma in ogni sezione ci sono due o tre postazioni dotate di personal computer. Già in prima e seconda elementare usiamo i tablet. Abbiamo avuto un finanziamento di 200 mila euro che abbiamo potuto ottenere grazie all’impegno che avevamo già dimostrato sulla questione. Per ora abbiamo incassato 70 mila euro dal Miur e altri 60 mila dalla Regione ma ben presto arriverà anche il resto dello stanziamento previsto che ci permetterà di completare la digitalizzazione della scuola” Un taglio netto al passato.

Al Baccio i libri si sfogliano ancora ma si fa lezione soprattutto con la lavagna multimediale: “Guai se si rompe il videoproiettore della Lim. I miei insegnanti non ne vogliono più sapere della lavagna d’ardesia e del gessetto”, ammette con un tocco d’orgoglio la dirigente. Una rivoluzione messa in atto grazie anche alla collaborazione con alcune aziende e case editrici che hanno fatto sperimentazioni, seguite dall’Università di Firenze: è il caso della Giunti Scuola, della Microsoft e della Smart Technologies: “Grazie a loro abbiamo provato in concreto la didattica 2.0”, racconta la preside.

E dall’altro canto a Montelupo hanno una marcia in più: girando per le classi puoi trovare anche i “tavoli interattivi”, che grazie al sistema touch permettono di lavorare a più ragazzi insieme con un monitor innovativo. Addio anche alla carta, alle fotocopie e al bidello che perde mezza mattina per far girare una circolare in 58 aule: “Ovvio che con il registro elettronico – continua la preside – le comunicazioni tra dirigenza e insegnanti avvengono online. Succede anche con i genitori anche se va detto che, per alcune comunicazioni che necessitano la firma di mamma e papà (vedi avviso di sciopero) serve ancora la carta”.

Restano due problemi: i costi di manutenzione della strumentazione digitale, troppo alti e la mancanza della banda larga. “Almeno l’avessimo! Ho già chiesto dei preventivi ma per ora i costi sono proibitivi. Per ora ci accontentiamo di una connessione con il ponte radio”. La preside punta gli occhi al futuro. Sa che la sua scuola, grazie anche all’impegno dell’amministrazione comunale, è una delle più avanzate. Sa anche che questa operazione è necessaria per andare incontro ai ragazzi che riescono in questo modo a studiare divertendosi.

Tags: #GLORIA-BERNARDI #ISTITUTO-BACCIO-DI-MONTELUPO #LIM #REGISTRO-ELETTRONICO
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