4000 scuole classificate in base alla capacità di preparare i propri studenti al mondo universitario. Nasce Eduscopio, un progetto della Fondazione Agnelli
La piattaforma Eduscopio.it, presentata a Milano il 28 Novembre, è servizio rivolto a genitori e studenti in grado di confrontare e valutare la capacità delle scuole nel preparare i propri studenti all’università. Si tratta di un portale realizzato dalla Fondazione Agnelli, che al momento raccoglie oltre 4000 scuole superiori italiane appartenenti agli indirizzi tecnici, scientifici, classici e linguistici.
In questa intervista Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, spiega il funzionamento della piattaforma, le sue caratteristiche e le modalità di analisi alla base della ricerca.
Cos’è Eduscopio?
Con questo progetto abbiamo analizzato il percorso di studio del primo anno universitario di 700mila studenti diplomati in migliaia di scuole italiane, mettendo a confronto gli esiti accademici con la preparazione liceale.
La nostra filosofia è che coloro che hanno avuto una buona istruzione scolastica e un buon orientamento è più probabile che ottengano buoni risultati universitari.
Gianfranco de Simone e Martino Bernardi si sono occupati dello sviluppo ed analisi dei dati.
A chi è rivolto il servizio?
Si tratta di un servizio rivolto alle famiglie, per supportarle nella fase di scelta della scuola superiore dei propri figli e ai docenti, per mostrare loro le scelte e i risultati dei loro ex studenti
(ora universitari). Entrando nella piattaforma infatti è possibile effettuare una ricerca come “docente” o come “studente” ed ottenere le informazioni che più interessano ai due tipi di target.
Cos’è l’indice FGA?
Il nostro servizio classifica le scuole italiane in base ad una variabile costruita ad hoc, l’indice FGA – Fondazione Giovanni Agnelli. Si basa sulla combinazione di due tipi di informazioni estrapolate dalla banca dati del MIUR. La prima riguarda la media ponderata dei voti presi agli esami universitari, la seconda sulla percentuale di crediti ottenuti in un anno.
Abbiamo scelto di prendere in considerazione solo il primo anno di università perché convinti che in quella prima fase lo studente utilizzerà gli strumenti di studio forniti dalla scuola, in termini di organizzazione del lavoro, elaborazione delle informazioni, metodo di studio, mentre più avanti potrebbe riadattarlo in base alle proprie necessità accademiche.
Per rendere confrontabili i voti ottenuti nei diversi corsi di laurea (ingegneria, lettere, medicina, ecc.) e nei diversi atenei, abbiamo «normalizzato» i risultati degli studenti, perché sappiamo che (nella maggior parte dei casi) un 30 ad Ingegneria non ha lo stesso valore di un 30 in scienze della comunicazione.
Qual è la caratteristica più importante del servizio?
Abbiamo puntato moltissimo sull’usabilità della piattaforma. La grafica è molto intuitiva. Tra le potenzialità maggiori, indubbiamente sottolineo la possibilità di effettuare una ricerca georeferenziata della scuola superiore più vicina.Le nostre analisi dimostrano quanto le scuole stiamo preparando i propri studenti, trasmettendogli le conoscenze, sviluppando le loro competenze, creando socializzazione ed inclusione anche dei disabili.
Quali saranno gli sviluppi futuri?
Per il momento abbiamo escluso delle nostre analisi gli istituti professionali ed artistici, perché non sono strutture finalizzate all’inserimento degli studenti all’università, piuttosto preparano gli alunni al mondo del lavoro. In futuro vorremmo creare lo stesso servizio anche per questa tipologia di scuole fornendo informazioni ad esempio sulle tempistiche di assunzione, sul livello di stipendio e sulla tipologia contrattuale. Per questo ci servirà l’appoggio delle banche dati dell’INPS e dell’anagrafe regionale.