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Si può sfuggire al cambiamento climatico o trovare una soluzione per preservare e aumentare il verde urbano? È possibile uscire dall’economia tradizionale per favorire quella circolare? Come evitare razzismo e discriminazioni?
La startup Escape4Change pensa proprio che sia possibile ottenere risposte e propone di trovarle con un gioco immersivo e cooperativo: l’escape room.
L’escape room è un gioco realistico, che pone i partecipanti in una situazione sfidante e poco confortevole. Chiusi in una stanza per un tempo limitato, solo la cooperazione di gruppo porterà i giocatori a uscire da una situazione difficile e a trovare soluzioni efficaci.
Una situazione simile, infatti, induce connessioni tra le persone, il senso di appartenenza al gruppo e la volontà di agire per un cambiamento positivo della società.

Per comprendere da dove nasce la startup, cosa propone e gli sviluppi futuri di questo interessante progetto ab0biamo fatto una chiacchierata con Davide Rizzi e Pasquale Lanni che hanno fondato Escape4Change assieme a Vittorio Randone, Eufemia e SIT.

Com’è nata la startup Escape4Change?

La startup Escape4Change nasce nel 2021 a Torino, ma il seme per la sua costituzione è stato gettato molto prima. Davide racconta che l’amicizia con Pasquale è iniziata al tempo delle superiori. Non è nata dalla condivisione del percorso formativo ma proprio dal gioco: “Io e Pasquale ci siamo ritrovati a giocare insieme nella squadra di bridge dell’Istituto Majorana di Grugliasco. La nostra passione non comune ci ha portato anche a vincere per due volte il titolo nazionale a squadre”.

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In seguito, i due amici realizzano un primo progetto insieme. “Da circa 20 anni partecipo e realizzo progetti europei per la promozione dello youth work”, racconta Pasquale. “Il primo progetto l’ho condiviso proprio con Davide”. Lo youth work o animazione socio-educativa è svolta da giovani animatori e si basa su processi di apprendimento non formali e informali, incentrati sulla partecipazione volontaria dei giovani.

Poi però i percorsi professionali li separano. Davide continua con il profit. Al contrario Pasquale sceglie il no profit e cerca di cogliere tutte le proposte provenienti dai colleghi e dalle colleghe che operano all’estero.

L’idea della startup arriva dopo una conferenza a Bonn nel 2016: “in un panel veniva proposto un esperimento interessante: utilizzare il format delle escape room per trasformare una classica lezione di storia in un’avventura a cui tutti gli alunni avrebbero voluto partecipare”, racconta Pasquale. “L’idea mi ha entusiasmato così tanto, che ho cercato in tutti i modi i fondi per realizzare un progetto simile. Ci sono voluti tre anni, ma ne è valsa la pena”.

I primi passi

Nel 2018 arriva l’aiuto anche da parte di Davide con le sue competenze imprenditoriali. Proprio osservando la prima esperienza di edutainment creata sui temi dell’agenda 2030 dell’ONU, Davide vede la possibilità di avviare un’azienda che possa essere sostenibile sia dal punto di vista economico che sociale. La startup, infatti, coniugano i due ambiti del profit e del no profit essendo una Società Innovativa a Vocazione Sociale.

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La startup è una costola di un’associazione di promozione sociale, Eufemia, che sperimenta pratiche di educazione non formale. Infatti, proprio presso Eufemia nasce nel 2019 la prima Escape Room Educativa in Italia.
Il progetto muove i primi passi collaborando con LVIA, in un’attività che coinvolge i cittadini italiani e quelli etiopi per la tutela dell’ambiente.

Finora sono più di 2000 i giocatori che hanno partecipato alle esperienze di escape room offerte dalla startup. E la soddisfazione dei partecipanti è alta.

Obiettivi di Escape4Change

L’obiettivo principale, attorno a cui ruotano tutti i progetti di Escape4Change, è quello di
migliorare concretamente il mondo. Infatti, tutta l’attività della startup è guidata da valori etici e sociali per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e non solo.

Oltre a questi obiettivi più alti se ne aggiunge un altro non meno importante: “Sdoganare il gioco come strumento di apprendimento nei contesti formali è un grande risultato”, commenta Pasquale. “In Italia siamo poco abituati a pensare al gioco come veicolo di crescita.  Eppure è tra quelli fondamentali per lo sviluppo dell’essere umano. Fin da piccolissimi impariamo giocando”.

“Le nostre attività sono prima di tutto divertenti! E’ stato scientificamente dimostrato che i concetti vengono impressi meglio nella mente se associati ad attività ludiche. Uno dei nostri obiettivi è proprio rivoluzionare il mondo della formazione con attività immersive, cooperative e piacevoli”, ha spiegato Davide.

E infatti, proprio portare il gioco nelle scuole come strumento per imparare è un obiettivo importante per i fondatori della startup. “Quando le scuole ci chiedono di fare con loro delle sessioni introduttive o conclusive di argomenti del programma, è un onore, un piacere, ma soprattutto il riconoscimento del valore aggiunto della nostra proposta e la certezza che stiamo contribuendo a formare dei cittadini in grado di affrontare problematiche complesse a livello globale”.
E dicendo questo Pasquale quasi cita Jane McGonigal nel suo famoso talk:

Nel frattempo l’attività di Escape4Change non si è limitata alle scuole. Anzi ha sperimentato le dinamiche di apprendimento tramite attività ludiche anche nelle imprese. Si è rafforzata la collaborazione con aziende a cui ha proposto attività di team building aziendali e la formazione introduttiva al risk management per i dipendenti che gestiscono i progetti interni all’azienda.

I progetti futuri di Escape4Change

In questi anni Escape4Change ha consolidato le competenze per creare esperienze di gioco divertenti ed educative. “È il risultato di un ottimo lavoro di ricerca e sintesi, basato anche sulle prove che derivano dalla letteratura scientifica” racconta Pasquale. “Poi è determinante la nostra attenzione all’esperienza delle persone che si cimentano con le nostre attività, in modo che i partecipanti possano dire: mi sono divertito e ho avuto la possibilità di riflettere e di imparare cose nuove”, aggiunge Davide.
Sicuramente il successo è legato anche alla soddisfazione di un desiderio di socialità. “Abbiamo riscontrato nelle persone il bisogno di incontrarsi, dal vivo o virtualmente, per giocare di nuovo insieme”, ha aggiunto Pasquale. “L’altro elemento chiave è la presenza dei facilitatori, persone esperte che adattano l’esperienza per renderla fluida, sfidante e appassionante, a prescindere dall’età e dalle competenze di chi si mette in gioco che comunque deve essere coinvolto a partecipare”.

Nel 2022 la startup si è fatta notare da xEdu, il principale acceleratore di business in Europa per le startup edtech, che creano soluzioni di apprendimento trasformativo. I fondi che xEdu ha riconosciuto alla startup saranno importanti per realizzare ulteriori progetti di Escape4Change.

“Siamo partiti con un’idea di un’azienda subito economicamente sostenibile, senza l’esplosività ma anche l’emorragia di capitali tipica delle start-up di stampo americano. Però l’idea di creare uno spin-off per portare l’edutainment nel metaverso ci solletica molto. Speriamo di avere la possibilità e i contatti necessari per tramutare la visione in realtà”, conclude Davide immaginando gli sviluppi futuri della sua impresa innovativa.