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Linserimento delle persone con disabilità allinterno del mondo del lavoro è considerato ancora una problematica allordine del giorno. Secondo il report Istat, su 100 persone comprese tra i 15 e 64 anni che, pur avendo limitazioni funzionali nelle funzioni motorie, sensoriali, disturbi intellettivi o del comportamento, sono comunque abili al lavoro, solo il 35,8% ha un impiego contro il 57,8% delle persone senza disabilità e limitazioni. Il 20,7% è in cerca di unoccupazione mentre il 43,5%, scoraggiato dalle basse chance di trovare un lavoro, risulta inattivo o non è alla ricerca.

Sempre dai dati, emerge un chiaro segnale: è proprio nella fascia dei più giovani, tra i 25 anni e i 45 anni, che si concentra il più grande disagio occupazionale delle persone con disabilità, arrivando ad una percentuale del 31,2% di persone che cercano un lavoro, quasi il doppio rispetto alla fascia di età che parte dai 45 anni.

Echiaro, quindi, che le disabilità siano ancora viste come una delle maggiori barriere all’ingresso per il mondo del lavoro. Ed è proprio per questo che dallunione di Via Libera, cooperativa sociale, lAssociazione onlus LImpronta,  Fort-te ed Agrivis, altre due cooperative sociali, è nato il progetto di Gustop, una delle prime esperienze di attività di ristorazione, finalizzate allinserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva nellambito della ristorazione.

Il 21 settembre 1999 nasce lAssociazione LImpronta e dal 2000 muove i suoi primi servizi e attività come quelle di accoglienza abitativa e residenziale di persone con disabilità – racconta a StartupItalia Andrea Miotti, Presidente LImpronta Associazione ONLUS -. LAssociazione diversifica così anche le sue attività, coinvolgendo non solo gli adulti e i ragazzi, ma anche i bambini con disabilità e con problematiche sociali e familiari. Diventa una vera e propria realtà milanese di operatori professionali supportati da volontari. Nel 2010 nasce lidea di esplorare le attività di inserimento lavorativo per aiutare soprattutto persone con disabilità intellettive e psichiche. Ed è proprio con questo obiettivo che siamo arrivati alla nascita del nostro ristorante Gustop”.

Molto più di un ristorante: a Milano Gustop, un progetto di solidarietà per aiutare le persone più fragili

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Il ristorante nasce dal sogno di costruire concretamente lintegrazione, ponendo le persone con disabilità direttamente a contatto con i clienti”. Infatti, con la sua attività, nata con oltre due anni di lavoro e preparazione, Gustop punta a favorire lincontro tra non profit e profit sui temi del diritto al lavoro e della solidarietà sociale garantendo allo stesso tempo un servizio di qualità ai propri clienti.

Il progetto del ristorante lo abbiamo portato avanti per due anni perché volevamo sviluppare qualcosa di fatto bene, offrendo da un lato opportunità di lavoro reali e dallaltro lato una qualità di prodotti e servizi. Lidea nasce nellestate 2010 con la voglia di creare un progetto piccolo e contenuto – racconta ancora a StartupItalia Andrea Miotti -. Poi, in realtà, ci siamo resi conto che un progetto piccolo avrebbe voluto dire avere un impatto minore con un numero relativamente basso di persone coinvolte e avrebbe portato a non poter offrire un servizio di qualità. Per questo, pian piano e avvalendoci dellaiuto di persone del mestiere, abbiamo ampliato il progetto per generare un maggiore impatto sulla comunità. Nasce così lidea di un vero e proprio ristorante self service capace di adattarsi con anche ulteriori servizi negli orari extra pausa pranzo”.

Unicità del ristorante è proprio garantire laiuto e la semplificazione dellingresso nel mondo del lavoro per tutte quelle persone che soffrono di disabilità cognitive e intellettuali. 

La nostra scelta dallinizio è stata quella di creare un gruppo di lavoro stabile perché siamo consapevoli del fatto che le persone che abbiamo coinvolto e assunto per il lavoro sono persone molto fragili e che difficilmente sarebbero potute uscire dal nostro contesto per trovare opportunità lavorative diverse – aggiunge Miotti -. Per questo siamo un gruppo stabile: abbiamo assunto al ristorante sette persone con disabilità e negli anni abbiamo sempre avuto unattività di accoglienza di tirocinanti con disabilità. Infatti, alcuni dei tirocinanti che si sono interfacciati con la realtà di Gustop sono stati poi coinvolti in alcune delle nostre attività dato che, tra tutte quelle che seguiamo oltre al ristorante, abbiamo in totale 60 lavoratori con disabilità assunti”.

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E il progetto sociale di Gustop non si esaurisce con il ristorante self service ma si amplifica con Gustolab, unattività parallela di panificazione e pasticceria che aiuta le persone fragili ad inserirsi nel contesto lavorativo della ristorazione a 360 gradi.

Gustolab lo definiamo un prequel del nostro ristorante Gustop perché è un vero e proprio laboratorio di panificazione e pasticceria che, tra le realtà che fornisce, porta i suoi prodotti anche il ristorante Gustop. Intorno allidea del ristorante, abbiamo voluto creare anche un prequel del prequel” ovvero unattività di agricoltura sociale nel sud di Milano dove coltiviamo ortaggi e piccoli frutti e dove abbiamo anche avviato un laboratorio di trasformazione alimentare, iniziando così a produrre sughi, salse, marmellate e succhi di frutta di nostra produzione. Apriremo anche unattività di produzione di pasta fresca e negli anni abbiamo avviato la gestione di tre bar e di una bottega alimentare. Ovviamente abbiamo anche sviluppato altri progetti, al di fuori del settore alimentare, sempre per supportare linserimento della popolazione più fragile nel mondo del lavoro. Questa è la nostra vera missione”.

Il futuro di Gustop: creare una filiera a chilometro zero con laiuto dei più fragili

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Il mondo di Gustop va decisamente oltre il concetto di ristorante: tra gli obiettivi futuri c’è quello di creare una filiera a chilometro zero e che sia in grado di creare ogni prodotto proposto nel menù dallinizio alla fine.

In ambito alimentare, la nostra più grande ambizione che speriamo di realizzare nel 2023 è trasferire ed ampliare Gustolab aggiungendo anche la produzione di pasta fresca e, soprattutto, sviluppare la filiera alimentare biologica e a km 0 generatrice di opportunità di lavoro – conclude il Presidente de LImpronta Associazione ONLUS -. Vogliamo che la filiera vada dal seme del pomodoro, al frutto fino alla salsa e alla ristorazione arrivando a proporre ai clienti un piatto di pasta fresca al pomodoro creato interamente da noi e dalla nostra filiera. Vogliamo seguire tutta la filiera dei nostri prodotti. Per quanto riguarda i progetti per linserimento lavorativo, vorremmo continuare a sviluppare dei progetti in collaborazione con aziende per coinvolgere sempre più persone con disabilità in attività utili alle aziende. Supportare le persone fragili a 360 gradi, dallinserimento al lavoro allabitare: questo è il nostro principale obiettivo e, per questo, vogliamo creare anche opportunità abitative per la popolazione fragile, sperimentando situazioni di mix sociale allinterno delle sistemazioni abitative. Queste sono davvero problematiche forti e importanti, soprattutto nelle grandi metropoli, e noi cerchiamo di affrontarle supportando i più fragili”.