firma email wapp 3

Schermata 2014-09-08 alle 09.36.41

Christian Lanng aveva appena 21 anni quando è stato nominato il più giovane capo dipartimento del governo danese. E con un compito tutt’altro che semplice: tenere traccia dei 25mila fornitori che spediscono al governo più di 15 milioni di fatture ogni anno.  La maggior parte di queste ovviamente in formato cartaceo, aspetto che rendeva l’operazione particolarmente complessa da gestire.  Proprio il bisogno di una maggiore efficienza ha spinto Lanng a costruire una piattaforma elettronica in grado di catalogare le fatture in modo da tenerne traccia.  Un software grazie al quale i fornitori possono anche inviare le fatture e verificare lo stato di avanzamento dei pagamenti. In meno di 10 mesi, il 95% percento delle aziende danesi utilizzava il sistema.

Dato il successo, Lanng ha deciso di mettersi in proprio lanciando una startup basata sulla stessa idea di gestione delle fatture per monitorare e velocizzarne il pagamento. L’ha chiamata Tradeshift. Il programma permette appunto alle aziende di inviare le proprie richieste di pagamento semplicemente compilando online un modello standard. Le richieste vengono ordinate e catalogate e chi le ha inserite può poi tenerne traccia. I cicli di cash flow diventano così molto più rapidi.

fd03debb1c34667d3cb7d4a59d4ff8f9Christian Lanng

Non è un particolare trascurabile se si pensa che le aziende lavorano nei confronti della pubblica amministrazione con cicli da 30, 60 e 90 giorni. Il fatto che il pagamento non sia subito effettuato e il denaro immediatamente disponibile spesso crea problemi soprattutto alle piccole e medie imprese (pensiamo a quante ce ne sono in Italia!). Negli Stati Uniti è stato calcolato che circa 2 trilioni di dollari rimangono “bloccati” a causa di pagamenti tardivi e delle lungaggini dei processi legati al pagamento.

Alcuni analisti hanno sentenziato che questi ritardi sono “a fact of business life”, un fattore intrinseco delle normali operazioni di business e quindi non eliminabile. Al contrario Lanng e con lui il governo danese, sono determinati a dimostrare come queste convinzioni siano retaggio di una cultura stantia che può essere superata a tutto vantaggio dell’efficienza grazie a servizi che incentivano le amministrazioni e le aziende (quando si tratta di acquisti fra un’azienda e l’altra) a pagare più velocemente i fornitori.

Tradeshift, la startup di Lanng, offre una percentuale del 2,93% di sconto per ogni pagamento immediato. Al contrario chi aspetta fino ai 45 giorni paga il presso pieno. L’opzione e la logica sottostante viene chiamata Dynamic Discounting: le aziende pagano meno tanto quanto pagano prima. Una opportunità che si presenta vantaggiosa per entrambe le parti perché i fornitori hanno paradossalmente più beneficio dall’incassare un po’ meno ma in tempi più rapidi, piuttosto che aspettare tempi infiniti con il rischio spesso di dover ricorrere a prestiti per mancanza di liquidità nel breve periodo. Si è stimato che le aziende potrebbero risparmiare fino a 30 milioni di dollari solo ricevendo i propri pagamenti nell’immediato piuttosto che con i ritardi ad oggi esistenti (Fonte: Business Insider).  Oltre a Tradeshift alter aziende offrono simili servizi, tra queste Ariba, acquistata da SAP per 4,3 miliardi di dollari, Taulia o Basware.

Schermata 2014-09-08 alle 10.00.59

Tradeshift è disponibile anche su smartphone e gratis per le aziende che vogliono iscriversi alla piattaforma. Inoltre è open-source e offre così la possibilità di essere personalizzato in base a specifiche esigenze. Oggi, a 3 anni dal lancio commerciale, Tradeshift ha più di 500mila clienti in tutto il mondo che includono veri e propri colossi come DHL, Dell, e il sistema sanitario nazionale britannico.  Negli ultimi 18 mesi è cresciuta del 300% processando un valore pari a 50 miliardi di dollari in transazioni. Oggi vale circa 300 milioni di dollari. Una startup di successo avviata da un giovane che ha saputo rischiare e che quando gli hanno chiesto se aveva intenzione di vendere a SAP ha risposto: “A dir il vero sono io a voler comprare SAP”.