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Entrando nel cancello della Casetta Verde, in via Odazio a Milano, che già da anni rappresenta un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere perché sede di diverse associazioni attive nel supporto sociale e umano del territorio, ci si trova davanti un mondo.  In questo piccolo angolo di città, ricavato in mezzo alle case popolari, troviamo alberi da frutto, diverse specie di conifere ad alto fusto e un grande cortile dove c’è sempre qualcuno a giocare a palla, a rincorrersi a nascondino, a chiacchierare sulle panchine ombreggiate dalle grandi foglie o a mangiare e bere insieme sui grandi tavoli di pietra.  Proseguendo, inizia il prato, con le sue erbe spontanee, alcune siepi decorative e due grandi ginko biloba a fare da guardia e a regalare non sempre piacevoli effluvi nelle stagioni fruttifere. È lì che si trova l’orto di Giambellino, il GiambellOrto, recintato da alcuni rudimentali pali di legno, decorati con spaventapasseri e nastrini, e su cui si arrampicano dolci frutti di bosco.

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E al centro, le prose, divise dai camminamenti, dove gli ortisti ogni giorno, con fatica, qualche inciampo e tante risate, coltivano gli ortaggi per loro e per il quartiere. Non è sempre facile, a volte sorgono problemi nuovi, i semi non nascono come dovrebbero, i frutti vengono rosicchiati da uccellini o scoiattoli, un’impalcatura per i pomodori non regge, le reti vengono rovinate da atti di vandalismo, ma si impara e si cerca una soluzione tutti insieme. E si prova, sempre, finché non si riesce. Il momento più atteso è la fine del lavoro, quando si stappa qualcosa da bere e si passa del buon tempo insieme.

GiambellOrto per grandi e piccini

Perché GiambellOrto è un giardino condiviso dove si lavora tutti allo stesso pezzo di terra e questo significa che bisogna imparare ad andare d’accordo e a creare fiducia reciproca. E quel cancello è sempre aperto, per i più piccoli e per i più grandi, per chi vive da sempre in quartiere e per chi ci è arrivato da poco, per chi è italiano e chi no, e anche per chi voglia semplicemente passare del tempo in uno spazio verde e condividere socialità. Perché GiambellOrto prova a rispondere al bisogno di creare un luogo di aggregazione sociale per il quartiere e di incontro aperto a tutti.

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Tra gli obiettivi figurano, poi, quelli di sensibilizzare gli abitanti al mantenimento del verde pubblico, di prendersi cura del bene comune e di contrastare lo spreco alimentare attraverso l’approccio all’agricoltura urbana.

Bisogno di aggregazione sociale

GiambellOrto era nato nel 2021 grazie al concorso Food Wave del Comune di Milano e aveva come primo traguardo il recupero e la rimessa in attività dell’orto del Giambellino, tramite il coinvolgimento di attori locali e cittadinanza attiva nelle fasi di pulitura e preparazione del terreno. Questa candidatura celava però un bisogno ancor più forte, esacerbato dagli anni del Covid, di aggregazione sociale, di avere in quartiere un luogo dove poter semplicemente stare insieme, e farlo nella natura.

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Silvia

Il fine più realistico era quindi quello di rivitalizzare quelle relazioni e reti preesistenti di supporto e mutuo aiuto sociale, attraverso la produzione e la distribuzione di cibo e l’organizzazione di eventi condivisi. Come dice Silvia, ortista e co-fondatrice dell’orto insieme a Lorenza, «Non siamo qui per vincere il premio a miglior orto di Milano, ma per produrre relazioni e metterci in gioco attraverso la conoscenza della terra, delle sue stagionalità e del ciclo naturale di vita dei suoi prodotti».

Le 7  “norme di comunità” di GiambellOrto

Per questo Lorenza e Silvia hanno stilato le 7 regole dell’orto che si trovano appese all’entrata dello spazio e che non parlano di norme igieniche o di sicurezza, ma di “norme di comunità”. Le parole chiave sono condivisione, tempo, rete, cura e rispetto del luogo, cura degli altri, ma anche divertimento, piacere, propositività ed entusiasmo. E la più importante di tutte, la Responsabilità Collettiva, verso lo spazio, verso la terra e, soprattutto, verso gli altri.

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Come ricorda Ruggiero, baluardo dell’orto per i lavori di costruzione di prose, impalcature e di tutti gli oggetti che richiedano tanta manualità ed esperienza nel maneggiare attrezzi da lavoro: «Ognuno metta a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo per imparare insieme, ma si prenda la responsabilità di ciò che vuole fare e portare all’orto, nel rispetto del lavoro degli altri. E nel rispetto di questo spazio che è un piccolo regalo e dobbiamo preservare per i prossimi che verranno».

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Ruggiero (Ph Paolo Boriani)

Oggi l’orto è aperto quasi tutti i giorni per i frequentatori assidui e il sabato mattina come apertura al pubblico. Ogni mese si organizzano attività laboratoriali legate all’agricoltura per bambini, giovani e adulti, visite didattiche, seminari di cucina e cultura locale, eventi musicali e performances artistiche. Ma i veri momenti magici sono quelli delle piantumazioni collettive in primavera, dove anche tante persone nuove possono scoprire il luogo e sporcarsi le mani.

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GiambellOrto nasce in primavera 2021 presso la Casetta Verde in via Odazio 7, come attività del Laboratorio di Quartiere Giambellino-Lorenteggio che da anni si batte per l’integrazione delle diverse comunità in Giambellino, e su iniziativa di due giovani volontarie appassionate di orticoltura, Lorenza e Silvia. Il loro progetto non è solo un orto sociale dove si impara a lavorare insieme allo stesso obiettivo, ma anche uno strumento di coesione sociale che vuole portare una nuova luce in quartiere e che vuole accogliere tutti gli abitanti, vicini e lontani.