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Perché comprare quando si può noleggiare? “Nel 2003 ero negli Stati Uniti per lavoro e avevo bisogno di un computer. Un collega mi suggerì di chiederlo in prestito da un privato”. Michela Nosè, fondatrice della startup fintech LocLoc, racconta com’è nata l’idea di creare anche in Italia un sito di noleggio tra privati.

“In America era una pratica già molto diffusa. Quella volta per pochi soldi e, grazie al noleggio, riuscii a risolvere il mio problema, ma non pensai subito di esportare il sistema in Italia. L’idea venne dopo”. Due anni fa, con l’affermarsi anche ne nostro Paese di siti come BlaBla Car o Airbnb, Michela con 10 soci ha deciso di lanciarsi nell’avventura di aprire LocLoc.

La piattaforma online ha l’obiettivo di mettere in contatto chi ha bisogno di un oggetto con chi lo possiede già. Le persone che si  rivolgono a LocLoc hanno bisogno di un trapano o di una troncatrice ma anche di una bicicletta o dell’attrezzatura per il barbecue. “All’inizio pensavamo che gli oggetti più richiesti sarebbero stati quelli legati al mondo del bricolage. Strumenti tecnici che normalmente non si comprano. Abbiamo poi invece notato che gli oggetti più desiderati sono quelli legati al tempo libero e al divertimento”. Capita, per esempio, che si chieda in prestito l’attrezzatura sportiva: “A San Valentino abbiamo avuto tante richieste per il noleggio di tandem. E sempre più spesso c’è richiesta di oggetti hi-tech costosi come la GoPro”.

Da settembre 2014, il servizio, che in Italia conta su circa 75mila iscritti e un database composto da migliaia di oggetti, è accessibile anche in lingua inglese, tedesca e spagnola per gli utenti che vogliono avvicinarsi a un modo nuovo di consumare e di scambiare. “Siamo l’eBay del noleggio, chi si rivolge a noi vuole fare esperienze, seguire le proprie passioni, partecipare alla vita sociale senza spendere troppo”.

Ma la sharing economy funziona in Italia? “Rispetto a qualche anno fa stiamo facendo passi avanti ma la strada è lunga. La gente si iscrive al portale e viene coinvolta dall’idea di poter prendere in prestito oggetti di uso non comune ma fa ancora fatica a concepire la filosofia della condivisione”. In sostanza è ancora difficile pensare di prestare a sconosciuti i propri oggetti. “In alcune città il nostro modello funziona benissimo, per esempio a Reggio Emilia e a Milano, ma altrove la gente è più scettica”.

Se gli italiani non sono ancora abituati, gli stranieri cercano sempre più spesso soluzioni simili a quelle proposte da LocLoc e anche le istituzioni se ne sono accorte:  “Ultimamente siamo stati contattati dal Comune di Milano per fornire un aiuto all’accoglienza dei turisti in arrivo in città durante Expo 2015”. Il Comune vuole promuovere e certificare i servizi più sicuri riguardanti la sharing economy in vista dell’enorme afflusso di turisti. “Il nostro servizio sarà promosso attraverso il sito e noi proporremo agli interessati soluzioni che non riguardano solo l’alloggio”. Per esempio le famiglie potranno trovare facilmente biciclette, passeggini, letti da campeggio ma anche macchine fotografiche e attrezzature sportive. “Un turista che arriva a Milano per Expo potrà, per esempio, richiedere una macchina fotografica di ultima generazione e noleggiarla a 14 euro invece che 90”.

LocLoc funziona anche perché garantisce una copertura assicurativa di 1000 euro: “Abbiamo capito che l’italiano va convinto e rassicurato. Per questo abbiamo introdotto l’assicurazione”

D’altra parte ultimamente LocLoc ha coinvolto anche professionisti del noleggio dedicando loro un’area del sito. “In questo modo gli utenti trovano sul portale anche gli operatori tradizionali e questi, per stare sul nostro sito, pagano una tassa annuale” Il resto del guadagno di LocLoc deriva dal 20% sul ricavato del noleggio. Al contrario registrazione e annunci sul sito sono gratuiti.