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Lo smartphone come biglietto per l’accesso ai mezzi pubblici. Fino a oggi si è parlato di sperimentazioni, piccoli progetti e si è guardato con invidia al Regno Unito, in particolare a Londra, dove il mobile ticketing è una realtà consolidata e un caso d’uso di successo del mobile commerce inteso in senso lato.

Non a caso proprio dall’Inghilterra è arrivata in questi giorni un’altra novità. Grazie alla collaborazione tra First Bus e Barclays per tutti gli utenti di Pingit (il servizio di pagamento person-to-person della banca britannica) è possibile pagare attraverso la stessa app anche la corsa sui mezzi pubblici. La soluzione è stata lanciata recentemente ma già in alcune aree la percentuale di acquisto di biglietti tramite Pingit è stata del 7%. Tra questi non solo i più giovani, al contrario più del 50% degli utenti che ha viaggiato acquistando tramite mobile ha più di 25 anni. Giles Fearnley, managing director di First Bus, si è detta certa del successo della soluzione che risponde all’esigenza di soddisfare quei client che sempre più chiedono di viaggiare “senza pensieri” in modo semplice e conveniente.

Quanto dovremmo aspettare per poter utilizzare anche in Italia uno smartphone al posto del tradizionale biglietto? Meno di quanto pensiamo. Un sistema di pagamento contactelss (cioè che permette di utilizzare lo smartphone al posto del biglietto semplicemente avvicinando il dispositivo ai tornelli d’ingresso delle stazioni) per i mezzi pubblici è infatti già partito a Milano e a Torino. Al momento per usufruirne occorre essere dotati di uno smartphone con sistema operativo Android e con una Sim Nfc di PosteMobile (qui la nostra guida dell’Nfc in Italia), operatore di telefonia mobile del Gruppo Poste Italiane.  Già da ottobre, tutti gli uffici postali hanno iniziato a commercializzare le nuove Sim Nfc che  grazie al mobile wallet dell’app PosteMobile permette a chi ne è in possesso di fare acquisiti tramite lo smartphone appunto digitalizzando all’interno della Sim la propria carta Postamat o le carte Postepay. Per accedere ai treni con lo smartphone sarà necessario scaricare un’app da Google Play e il pagamento – al momento limitato ai soli abbonamenti settimanali, mensili o annuali – verrà direttamente caricato sul conto Banco Posta dell’utente.

Preziosa anche la collaborazione con le società di trasporti che hanno attrezzato con smartphone abilitati Nfc il personale per poter effettuare i controlli. A Milano, la sperimentazione guarda chiaramente all’Expo 2015, quando ci si augura la completa messa a punto di un sistema in grado di semplificare le procedure d’acquisto del biglietto delle corse per i milioni di visitatori che si sposteranno in città. Per quella data dovranno inoltre essere accettati circuiti di pagamento aggiuntivi a Poste Italiane, e sarà inoltre possibile acquistare non solo abbonamenti ma anche le singole corse oltre che pagare con lo stesso mezzo altre tipologie di servizi.  Poste Italiane ha poi fatto sapere che, oltre a quelli già disponibili, la soluzione integrerà presto nuovi servizi oltre ai trasporti, come controllo accessi e programmi di loyalty e couponing. Tutto fa pensare che a breve, almeno in fatto di mobile commerce, non avremo più nulla, o quasi, da invidiare al Regno Unito.