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Pochi giorni fa scrivevamo, e argomentavamo, che no, Bitcoin non è morto. Nelle ultime ore è arrivata una conferma che ha al sapore di una rinascita, l’ennesima, e di un cambio di passo: la startup Fintech Coinbase ha raccolto 75 milioni di dollari. Si tratta del più importante finanziamento rastrellato da una startup attiva nel campo di Bitcoin.

Non solo, a mettere le fiches sul sempre più scottante tavolo sono state anche banche e il New York Stock Exchange, a dimostrazione di come lo zoccolo duro e tradizionale del settore si stia aprendo alla novità.

 

Nella lista degli istituti anche BBVA Ventures del gruppo spagnolo BBVA, quello che un anno fa ha acquistato la giovane banca digitale Simple (/startup/16751-perche-le-banche-hanno-bisogno-delle-startup-fin-tech/). Chi inizia a muoversi oltre i confini canonici non smette più.

 

Interessante la dichiarazione del NYSE, che parla di “trasparenza del prezzo dei bitcoin” da perseguire con questa mossa.

Tornando a Coinbase, si parla di 2,1 milioni di portafogli digitali e più di 38mila esercenti aderenti, 10 dei quali fatturano più di un miliardo. A ingolosire gli investitori sono più che altro i giganti che hanno scelto la startup nata 6 anni fa a San Francisco e arrivata in Europa in settembre per muovere i primi passi nel campo di Bitcoin: da Microsoft a Paypal passando per Expedia.

Il Ceo Brian Armstrong ha comunicato come le transazioni siano cresciute del 4% dall’inizio del 2014 e si candidino a chiudere l’anno a +12%. I soldi appena entrati serviranno per estendere la presenza dai “19 paesi coinvolti nel 2014 a 30 entro fine 2015”. In totale la società ha raccolto più di 105 milioni.