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Quando i pesci grandi cominciano a temere quelli piccoli, si preparano a diventare ancora più grossi per non farsi raggiungere. Può essere questo il caso di Western Union e della possibile trattativa in corso per l’acquisto di MoneyGram.  Nonostante le indiscrezioni siano state smentite dalla diretta interessata, non si può negare come i big del settore delle rimesse stiano soffrendo a causa dell’ingresso nel mercato di tante piccole (neanche tanto) startup come Worldremit, Transfer Wise e Romit che fanno loro concorrenza con commissioni molto più basse.

Balzo delle azioni

“In considerazione del livello di attività delle nostre azioni sul mercato, Western Union afferma che le notizie circolanti sul fatto che la nostra società sia in trattativa per l’acquisto di MoneyGram International Inc. non sono accurate”, ha fatto sapere la società con un comunicato diffuso ieri, dopo che Bloomberg, martedì, aveva riportato la notizia di una possibile acquisizione. Il 5 maggio le azioni di MoneyGram sono salite del 41% toccando gli 11 dollari ciascuna, mentre quelle di Western Union sono cresciute del 3,1 % prima di essere bloccate per la diffusione di queste notizie.

Le preoccupazioni dell’Antitrust

Secondo le fonti anonime citate da Bloomberg, un potenziale ostacolo alla fusione potrebbe essere uno stop delle autorità Antitrust, anche se una valutazione positiva dell’operazione sarebbe stata molto più difficile da ottenere anni fa, quando il settore non era ancora così frammentato grazie all’ingresso di questi nuovi competitor. Western Union e MoneyGram restano però – per ora – a tutti gli effetti due imprese dominanti del settore delle rimesse, anche se si trovano in un momento di difficoltà a causa delle forte concorrenza sui prezzi imposta dalle startup innovative che stanno rastrellando sempre più clienti.

Risultati in calo

Solo nel primo trimestre del 2015, MoneyGram ha registrato una perdita di 72 milioni dollari, contro un utile di 39 milioni realizzato nello stesso periodo dell’anno scorso. Da considerare poi c’è anche il fatto che in una potenziale acquisizione, Western Union dovrebbe  farsi carico di un debito di circa 960 milioni dollari di MoneyGram. Quest’ultima ha infatti perso una partnership chiave con Wal-Mart che nel 2014 decise di avviare una propria attività di trasferimento di denaro. Il valore di mercato di MoneyGram si è più che dimezzato negli ultimi tre anni e anche se le cose in Western Union vanno decisamente meglio, i risultati sono ancora molto distanti da quelli raggiunti nei periodi pre crisi. Tutti segnali di qualcosa che non va e a cui prima o poi, in qualche modo, bisognerà mettere mano.