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di Thomas H. Greco 
Autore di The End of Money and the Future of Civilization

Ho trascorso un paio di giorni in Sardegna e ho incontrato alcuni dei fondatori di Sardex.net, il sistema di compensazione di crediti e debiti da tempo noto nell’isola e che permette scambi commerciali di beni e servizi tra le oramai 3mila aziende del territorio.

Sistema scalabile e replicabile

Durante la mia visita ho avuto modo di farmi un’idea abbastanza chiara rispetto al funzionamento di Sardex e l’idea che mi sono fatto è che in termini di struttura, modello e procedure aziendali Sardex si avvicini all’ottimale più di qualsiasi altro circuito che io abbia avuto occasione di vedere. Si tratta inoltre di un sistema scalabile e replicabile.

Ecco, a mio parere, alcuni dei fattori di successo del circuito di credito commerciale sardo:

1. L’obiettivo di rilocalizzare l’economia locale, riconnettere persone e imprese creando una liquidità priva di tassi di interesse, basata sulla capacità produttiva degli operatori del territorio.

2. Solidarietà sociale e coesione culturale, acquisita col tempo tra i membri del circuito. “Ci siamo accorti”, è la testimonianza di un broker, “di quanto i comportamenti dei nostri iscritti siano cambiati. Quando è scoppiata la crisi finanziaria, erano in molti a dover licenziare o abbassare gli stipendi, e a essere riluttanti nello spendere i propri denari. All’interno del circuito, invece, vendendo e comprando in crediti, in molti hanno iniziato, per compensare la mancanza di liquidità, a concedere una parte dello stipendio in sardex e a investire nella formazione dei propri dipendenti”. “Un altro esempio? Quando un negozio del circuito ha subito un furto, alcuni iscritti hanno effettuato delle donazioni in crediti”.

3. Mi ha sorpreso parecchio constatare che gli ingressi di Sardex derivano principalmente da una tassa di iscrizione e da una quota annuale di partecipazione, e che si paghi in base alla grandezza del tuo business e ai servizi che ricevi. La quota di iscrizione varia dai 150 ai 1000 euro, mentre il canone annuale dai 350 ai 2500 euro. Non ci sono commissioni sulle transazioni.

4. I broker fungono da intermediari. A loro spetta il compito di facilitare le transazioni, supportare i clienti nella ricerca di nuovi clienti e nell’acquisto o vendita di prodotti o servizi. I broker si assicurano inoltre di evitare l’accumulazione dei crediti.

5. I nuovi ingressi nel circuito seguono la catena di produzione, ovvero si tende a far entrare i fornitori di clienti già iscritti o quelli di cui si spera che entrino nella rete per completare la filiera.

6. Soglia minima di accettazione. Fino ai mille euro si paga in sardex, dopo questa soglia è possibile per le parti accordarsi su un pagamento in parte in euro e parte in crediti.

7. La partecipazione al circuito Sardex.net è riservata alle aziende che hanno sede legale in Sardegna. Ne sono escluse, quindi, le multinazionali. Si evita che troppi iscritti offrano la stessa gamma di prodotti e servizi.

8. La trasparenza, il rispetto delle norme e delle regole è un requisito fondamentale.

9. Enfasi sulla monetizzazione della capacità inespressa delle imprese, ovvero dei beni o servivi che quell’azienda è o sarebbe in grado di produrre ma che non hanno trovato o non troverebbero collocazione nel mercato tradizionale degli euro.

Il modello Sardex si trova replicato fino ad ora in 8 regioni in Italia. Si allargherà presto ai consumatori per favorire la circolazione locale del credito e fare del circuito una realtà partecipata da tutta la società sarda e non.

(Post originariamente pubblicato sul blog di Sardex)