firma email wapp 3

Il papà di Twitter non se la passa affatto bene. E bastano anche meno di 140 caratteri per scriverlo, altro che 10mila. Lo dicono i crolli dei titoli di Twitter e anche del gioiellino fintech dei pagamenti, Square. Forbes ha emesso la sentenza: Jack Dorsey, uno dei più promettenti Ceo del momento, non è più un miliardario.

 Jack-Dorsey-sad

Il crollo di Twitter e Square

Twitter è sceso dai 23,14 dollari per azione del 31 dicembre 2015 ai 15,64 dollari di oggi. E la crisi sembra essere oramai patologica: in 12 mesi il social dell’uccellino ha bruciato il 57% del proprio valore. Nello stesso lasso di tempo Square, che si è quotata a novembre, è caduta da 13,09 dollari ad azione a 8,40 dollari. Sia per Twitter che per Square sono i peggiori risultati di sempre.

Basta dare un’occhiata a questi grafici.

Il crollo delle azioni di Twitter

Il crollo delle azioni di Twitter

E Square dopo l'IPO non se la passa proprio bene

E Square dopo l’IPO non se la passa proprio bene

Dorsey come Steve Jobs. Ma alla fine perde

La parabola di Dorsey sembra tratteggiare quella del papà di Apple, Steve Jobs, che era stato messo alla porta dall’azienda da lui stesso fondata, per poi rientrarci in grande stile. Anche il Ceo di Twitter aveva lasciato la sua azienda, nel 2008. Vi rientrerà dopo alcuni anni, nel 2011, come presidente esecutivo e, infine, di nuovo Ceo dallo scorso luglio.

Dorsey, con un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari, era entrato nella lista dei miliardari nel 2012. La stessa rivista solo 5 mesi fa, a settembre 2015, aveva stimato il patrimonio netto del fondatore di Twitter in 2,2 miliardi di dollari, grazie anche ai 6 miliardi della quotazione di Square. Ora, con entrambe le società che lottano sul mercato azionario, è caduto fuori dal club a nove zeri, con un patrimonio netto di  944 mila dollari. Un poverello, in confronto ai 45 miliardi di patrimonio di Mark Zuckerberg.

Rupert Murdoch At National Press Club

E adesso cinguetta Murdoch. Forse

Ma c’è una novità. Twitter potrebbe essere venduto e, di fatto, ai saldi. Le indiscrezioni di Borsa e i rumors della Cnbc indicavano un possibile acquirente nella News Corp di Rupert Murdoch, il gigante dell’editoria mondiale, che però nega un interessamento. Ad ogni modo l’effetto dei rumors si è visto subito sul titolo: le azioni di Twitter immediatamente dopo il crollo hanno registrato un rialzo del 14%, chiudendo una delle sue peggiori giornate di sempre a +4.1%.

Aldo V. Pecora
@aldopecora