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Le banche non hanno opzioni: devono abbracciare la trasformazione digitale o ne verranno travolte. E devono farlo in fretta, perché i tempi dell’innovazione sono più rapidi rispetto ai processi decisionali degli istituti classici. Un paper di Efma e Backbase ha cercato di fissare i 7 passaggi più importanti di questo percorso. Eccoli.

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1. Lavorare con le startup fintech

Le dimensioni non sono tutto. Ecco perché la struttura operativa dovrà snellirsi, investendo in modo più mirato. Prima di diventare agile quanto richiesto, però, ci vorrà un bel po’ di allenamento. Ma il tempo scarseggia. Con le startup fintech, che snelle lo sono di costituzione, meglio collaborare che competere. In altre parole: una parte dello sviluppo di nuovi prodotti, fattore decisivo per il successo futuro, dovrà essere in outsourcing. Non si tratta solo di inaugurare un incubatore o battezzare un fondo di venture capital. Il prossimo livello è accettare l’integrazione di soluzioni “terze” nella propria offerta. Oppure, quando possibile, assorbire le startup e valorizzarle.

2. Giocarsi la partita (in trasferta)

“La startup non sono una minaccia per le banche. O almeno non la principale. La più grande minaccia per le banche è rappresentata da se stesse. Perché stanno badando ancora troppo poco all’innovazione”. Alex Jimenez, Svp digital innovation di Rockland è chiaro. La sfida più importante è con il proprio modello di business. Chi è in testa al gruppo si guarda troppo alle spalle, difende la propria posizione. Ma così facendo si perde il paesaggio che scorre e la strada che ha davanti. Quanti avrebbero scommesso, pochi anni fa, sulla scomparsa del marchio Nokia, sul ridimensionamento di Backberry o sulla crisi di Kodak e Blockbuster. Sta succedendo lo stesso nel settore finanziario: una rivoluzione tecnologica che è anche rivoluzione economica. Eppure gli attori classici possono sfruttare l’anzianità a proprio favore: chi meglio delle banche conosce i propri difetti? Accettare la sfida non è un’opzione. E pazienza se la partita non si gioca in campo amico.

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3. Mettere il cliente davvero al centro

Può sembrare una banalità ma non lo è: serve un cambio di passo per mettere il cliente e la cultura digitale al centro del progetto. Essere “digital” non è un vezzo: è e sarà parte dell’organizzazione. Il che richiede un nuovo approccio, una mentalità e una struttura più agili e nuove competenze, da trovare alla svelta. Mettere il cliente al centro significa non partire dall’andamento del titolo o da un numero. Significa partire dalle risposte degli utenti di cui la banca ha bisogno per raggiungere i propri obiettivi finanziari. Spesso i vincoli legali e regolatori sono un vincolo. Ma non possono essere una scusa. C’è sempre una soluzione a quello che sembra impossibile.

4. Imparare, agire e reagire

Il segreto è trovare il giusto equilibrio tra obiettivi di lungo termine e innovazione. Il cambiamento deve essere rapido, ma spesso mal si concilia con le vecchie logiche, fatte di dibattiti interni, comitati, sperimentazioni. L’idea vincente non basta se non si concretizza in fretta. Un prodotto può essere promosso o bocciato dagli stessi clienti. Senza avere paura di rinnovare, né di fallire.

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5. Abbattere i muri delle vecchie corporate

Comparti stagni addio. I reparti o, meglio, i team devono comunicare e collaborare. Anche grazie a un sistema di incentivi che neutralizzi la concorrenza interna. Finanza e marketing lavorino insieme e facciano squadra. L’IT sia il cuore del business.I responsabili dell’innovazione siano a stretto contatto con chi gestisce il business giorno per giorno. Se la banca è organizzata in “silos”, non c’è alternativa: occorre romperli per muoversi con agilità.

6. Rifare tutta l’infrastruttura. E aprirla

Se è vero che il successo passa dalla collaborazione con terze parti (vedi alla voce startup), allora sarà necessario ripensare l’architettura IT. Un sistema aperto e condiviso, oggi minoritario, che diventerà la norma entro i prossimi 5-10 anni. Le banche tradizionali che vorranno diventare digitali, devono passare da qui.

7. Collaborare, davvero.

Non si tratta più (solo) di una competizione tra banche. È l’intero sistema a dover concorrere con nuovi attori, dalle startup fintech ai giganti del web. Questa è la linea da seguire: costruire nuove piattaforme digitali comuni, sulle quali le competenze si mescolano e si arricchiscono. Sta già accadendo nel settore auto. Accadrà nel settore bancario.

Paolo Fiore
@paolofiore