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Una banca tedesca è diventata la prima istituzione non governativa nella storia d’Europa a emettere bond con tasso negativo. Sì, avete letto bene: con rendimento garantito inferiore allo zero, cioè in perdita. A emetterli è Berlin Hyp, banca attiva nel mercato dei finanziamenti in campo immobiliare per investitori professionali.

Debt

L’emissione dei nuovi bond è arrivata alla vigilia della prossima riunione della Banca centrale europea di questa settimana, che dovrebbe varare una nuova serie di misure di stimolo con conseguente pressione al ribasso sui tassi di interesse.

Pagare per qualcosa che sai che varrà meno di quanto spendi

Secondo i dati diffusi da Bloomberg, il titolo triennale zero coupon da 500 milioni è stato assegnato con un rendimento negativo dello 0,162%. Ciò significa che l’unica garanzia che hanno gli investitori è quella di perdere soldi se alla data di scadenza saranno ancora in possesso delle obbligazioni.

Altri covered bond (obbligazioni garantite, per saperne di più vedi la scheda in fondo a questo articolo) a rendimento negativo sono scambiati in ​​mercati secondari, ma quelli di Berlin Hyp segnano uno spartiacque in tal senso, perché il rendimento è negativo già alla vendita: gli investitori che li sottoscrivono alla scadenza dei 3 anni riavranno meno soldi rispetto a quanti ne hanno investiti. Uno strumento che Joost Beaumont di ABN Amro ha definito al Financial Times come “contro-intuitivo“, perché «si investite in qualcosa di cui si sa già che il ritorno sarà negativo».

Già oggi i bond governativi tedeschi presentano tassi negativi fino alla scadenza di 8 anni, 6 anni per i francesi e 7 anni per i titoli di Stato di paesi come Austria e Belgio.

Con l’inflazione i nostri soldi varrebbero comunque di meno

Diceva Antonio Lubrano “la domanda sorge spontanea”. La domanda, in questo caso, è perché mai dovremmo comprare obbligazioni delle quali sappiamo perfettamente che tra 1 o 3 anni varranno meno di quanto le abbiamo pagate? Perché tenere i soldi sotto il materasso non serve più a niente: negli anni si svaluterebbero comunque, a causa dell’inflazione. Così come con ogni probabilità non avremmo la garanzia di un rendimento col segno positivo in caso decidessimo di investirli. Anzi, tra oscillazioni e scandali (leggi Banca Etruria) potrebbero addirittura andare ben oltre sotto lo zero. Tanto vale metterli in un salvadanaio che sai che ti darà di meno, ma che comunque quel meno che ti dà è garantito, ed è prossimo allo zero.

Mario Draghi

Il presidente della Bce, Mario Draghi

Così Draghi ha fatto scuola

Da 2 anni la Bce ha avviato un programma di acquisizione del debito degli stati dell’aera euro, il Quantitative Easing, promosso dal presidente Mario Draghi, comprando quasi 160 miliardi di euro di obbligazioni bancarie garantite. E scatenando anche le ire di molti investitori, che si sono lamentati con la Banca centrale europea in quanto avrebbe distorto il mercato, spingendo i rendimenti verso il ribasso.

In tutto il mondo alla fine del 2015 circa 3 mila miliardi di dollari in titoli di Stato viaggiavano con rendimenti sotto lo zero. Lo scorso febbraio, ad appena 1 mese dall’inizio del 2016 sono quasi raddoppiati: 5.500 miliardi. Come giustamente ha sottolineato Vito Lops sul Sole 24 Ore «il succo non cambia: una marea di titoli di Stato oggi non offre più un rendimento, anzi bisogna pagare il venditore per possederli».

Aldo V. Pecora
@aldopecora

 

Scheda: Cosa sono i “covered bond”

fonte: Borsa Italiana

schedacoveredbond

Con Covered bond (tradotto obbligazioni garantite) ci si riferisce ad un’obbligazione bancaria caratterizzata da un profilo di rischio molto basso e da un’elevata liquidità. Questa tipologia di obbligazioni rappresenta nel nostro Paese una novità piuttosto recente, disciplinata per la prima volta dall’art.7 bis della Legge 30 aprile 1999, n. 130 introdotta dal decreto sulla competitività del maggio 2005.

A differenza delle normali cartolarizzazioni i covered bond garantiscono la restituzione di capitale ed interessi grazie al vincolo di una fetta dell’attivo patrimoniale della banca destinato esclusivamente alla remunerazione ed al rimborso del bond.

Utilizzati in 22 paesi europei, in Germania i covered bond sono stati istituiti da oltre 100 anni, mentre in altri, come la Gran Bretagna e l’Olanda si è provveduto solo ultimamente alla preparazione di un testo normativo essendo, fino a tempi recenti, ogni emissione definita sulla base di veri e propri accordi contrattuali. Ai minori rischi tuttavia corrispondono rendimenti più bassi in quanto l’alea connessa all’investimento e più bassa, in altri termini gli obbligazionisti sono disposti a chiedere un rendimento minore rispetto ai titoli obbligazionari non garantiti e questo costituisce un indubbio vantaggio per la banca emittente che riesce a ottenere capitale dovendo supportare costi bassissimi.