Larry Page ha inventato Google mentre dormiva. Qui qualche «tips» sul rapporto sonno creatività
A 22 anni Larry Page, cofondatore di Google, era uno studente a Stanford quando una notte fa un sogno che gli cambia la vita: immagina di scaricare tutto il Web e di conservare tutti i link del mondo. Appena sveglio prende penna e carta e scrive un algoritmo, la base per quello che sarà il celeberrimo motore di ricerca, racconta Business Insider.
I sogni aiutano a vivere meglio
È una frase che conoscono bene i fan di Gigi Marzullo, il giornalista e conduttore televisivo. Pare proprio che i sogni aiutino a vivere meglio e ad avere idee straordinarie. Lo sostiene Page l’attuale Ceo di Alphabet, il conglomerato che racchiude tutti i business in cui Google è coinvolto, che durante un discorso nel 2009 alla University of Michigan ha dichiarato: «Quando un grande sogno si manifesta, siate pronti ad afferrarlo». E chi più di lui può dirlo.
Arianna Huffington, la paladina del sonno
La cofounder ed editrice di Huffington Post Media Group ha scritto un libro “Sleep Revolution” nel quale indaga il rapporto tra sonno, sogni e creatività: «Durante il sonno i neuroni del cervello si riorganizzano e così riesci a vedere soluzioni, laddove prima notavi solo ostacoli» scrive la scrittrice che, tuttavia, non è la prima a sostenere questa la tesi.
Secondo lo studio di psicologi di UC San Diego, il sonno migliora la nostra capacità di elaborare idee creative perché aiuta il cervello a mettere insieme idee che appartengono a campi diversi, trovando una connessione fra di loro: «La fase REM, il movimento rapido degli occhi che avviene durante il sonno, è il momento in cui il pensiero creativo si forma e rafforza» spiega la ricerca.
La strategia per dormire e partorire grandi idee
La Huffington ha un sua strategia per sfruttare tutti i benefici del sonno a suo vantaggio: «Se c’è un problema particolare, potete in qualche modo “incubarlo” prima di dormire facendo domande a voi stessi, chiedendo al vostro subconscio chiarezza e soluzioni» spiega Huffington. L’imprenditrice suggerisce poi di tenere un diario e una penna attaccati al vostro letto e di chiedervi ogni notte “in quale area della mia vita ho bisogno di uno sostegno e di una guida, a quali domande devo rispondere?”. Poi di scriverle sulla carta e concentrarsi sul problema o l’idea prima di andare a dormire.
Il giorno seguente poi svegliarsi, provare a ricordare quello che si è sognato e scrivere tutto quello che ci viene in mente, una parola, un’immagine, un’impressione. Ma per poterlo fare “c’è bisogno, appena svegli, di prendersi una pausa, fare dei respiri lenti, sforzarsi di ricordare, prima che il mondo esterno invada tutto e ci porti a dimenticare” conclude Huffington.
Quanto dormono le persone di successo?
Quello del sonno è un tema molto dibattuto. Se prima la produttività nel business veniva prima di tutto, oggi molti imprenditori hanno capito che il benessere fisico e psicologico è strettamente legato ai risultati in azienda. E dormire bene avrebbe in questo caso un importanza fondamentale. Tempo fa Forbes ha pubblicato un articolo sulla questione. All’interno un’infografica di Homearena, mostra quanto dormono e in che ore, alcuni degli uomini di business più celebri al mondo. Scopriamo che Bill Gates, il papà di Microsoft, dorme 7 ore al giorno (da mezzanotte alle sette del mattino). Due ore in meno di sonno per Richard Branson (Virgin Group). L’imprenditore britannico va a letto a mezzanotte e si sveglia alle cinque del mattino. Più metodico Tim Cook, Ceo di Apple (21:30 – 4:30). Sette ore anche per Jeff Bezos, Amazon (22:00 – 5:00). Un’ora in più di Elon Musk, Tesla Motors, dall’una alle sette.