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Un hacker ruba ai ricchi (le banche) per dare ai poveri. Questa la storia che ha come protagonista Phineas Fisher, pseudonimo del misterioso finanziatore che ha donato 11 mila dollari (in 25 bitcoin) a un gruppo di attivisti che provano a resistere all’avanzata dell’Isis. La notizia è riportata da Newsweek.

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«I soldi li ho rubati alle banche»

Dopo aver annunciato la donazione, quello che è stato ribattezzato il Robin Hood della Rete ha annunciato in un post su Reddit: «I soldi li ho rubati alle banche. Farlo è diventato più facile di sempre […]. Ormai non hai più bisogno di usare una pistola, ma puoi farlo sul letto con il tuo laptop». I soldi, gli 11 mila dollari, sono stati versati per finanziare la campagna di crowdfunding degli abitanti di Rojava, una regione di 4,6 milioni di abitanti che si estende dal Nord della Siria fino alla Turchia, stretta nella morsa dei gruppi jihadisti, Isis in testa.

Il crowdfunding degli anti-Isis

«Rojava è il progetto più rivoluzionario al mondo», scrive Fisher su Twitter per spiegare i motivi del suo supporto ai membri di una regione che combatte su due fronti, l’Isis da un lato e i turchi dall’altro che l’hanno sempre vista come una roccaforte del PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan, considerato illegale dal governo di Ankara. Per questo motivo la regione subisce da anni un embargo, che insieme alla guerra rischia di provocare addirittura una carestia. I soldi della campagna, che finora ha raccolto quasi 65 mila euro, serviranno a  produrre fertilizzante da rifiuti organici. Oggi la regione è costretta ad importarlo dall’estero con tutte le difficoltà del caso e i prezzi alti.

Rojava non è solo un territorio che si batte strenuamente con lo Stato Islamico. In un’indagine il New York Times getta luce su un popolo che si è dotato di una costituzione, che predica l’uguaglianza tra uomo e donna, la libertà religiosa e una visione della società che rifiuta le leggi del capitalismo con politiche che favoriscono la sostenibilità ambientale.

Ci saranno ancora furti

Fisher non ha svelato il nome della banca colpita dagli attacchi anche se ha svelato che sono in previsione nuovi colpi, “non per comprare yatch o macchine di lusso” ma per continuare a sostenere la causa del popolo di Rojava. Per rendere il suo personaggio ancora più controverso ha pubblicato una guida dove offre “tesi a favore dell’espropriazioni di soldi dalle banche”. «Sfortunatamente il mondo è sottosopra, diventi ricco facendo cose cattive e vai in prigione quando provi a fare cose buone» si legge nella guida.