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Siamo alla fase 2 dello sviluppo della banca digitale, secondo gli analisti McKinsey. La prima fase ha visto gli istituti finanziari aggiungere alcune esperienze lato mobile ai consumatori, mentre la seconda è una vera e propria rivoluzione “nella quale gli utenti faranno tutte le operazioni finanziarie via mobile (apertura del conto, pagamenti, risoluzione dei problemi con la carta di credito…) senza mai mettere piede in una filiale”. La multinazionale di consulenza americana ha identificato 6 fattori da prendere in considerazione per creare una digital bank di successo. Eccoli.

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1. A ciascuno il suo modello

McKinsey consiglia di non cadere nella tentazione di imitare altri modelli di business, come quelli di alcune digital bank dell’Est Europa (come la polacca mBank) perché possono funzionare solo in Paesi dove le carte di credito non sono popolari. L’approccio giusto invece è di capire quali sono le soluzioni che possono funzionare nei diversi territori in cui si decide di operare. La chiave è segmentare l’offerta e adattarla alle abitudini del Paese che si vuole conquistare, tenendo conto anche differenti normative di ognuno nel campo bancario.

2. Test, test e ancora test

L’ideale secondo McKinsey è iniziare con una fase di test per ogni nuovo servizio che si propone, un modello di sviluppo secondo i principi del Mininum Viable Product che “serve a identificare quali sono i bisogni reali degli utenti e ad abbassare del 70% la possibilità di commettere errori e difetti nel prodotto”. I test sono fondamentali perché permettono di andare contro a tutto ciò che un business dà per scontato, come è successo con i millennial che, come risulta a ricerche e al contrario di quanto si pensi, non sono inclini ad accedere ai servizi bancari digitali attraverso il login sui social media.

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Dominic Barton, global managing director di McKinsey

3. Approcci smart al lavoro

Per costruire un prodotto secondo l’approccio “lean” occorre creare 2 aeree, le stesse che secondo McKinsey le banche non hanno saputo creare negli anni:

1. Un aerea di collaborazione tra team con diverse competenze. Per costruire un buon prodotto bancario, infatti, occorre avere competenze sulle nuove tecnologie, ma anche conoscenze di design, branding, e del business model di una banca. Il team a lavoro su una digital bank deve racchiudere tutte queste conoscenze, soprattutto in aeree molto critiche come quella normativa. Non bisogna partire con tante persone: Activobank, digital bank portoghese, ha iniziato con un team di 6-8 persone.

2. Un open space per accelerare i prodotti. «Questo significa uno spazio con lavagne, tavole rotonde, dove possono riunirsi e collaborare insieme tutte le persone coinvolte nello sviluppo di una banca digitale, sviluppatori, esperti di sicurezza, marketing, investimenti…» spiega McKinsey. In questo modo il passaggio dall’ideazione a una prima versione del prodotto può avvenire anche in quattro settimane.

4. Farsi amici i siti di eCommerce

Quelle più utili sono per McKinsey le partnership con big dell’eCommerce: «I player dell’e-commerce possono essere utili perché offrono alle banche digitali l’opportunità di creare servizi di prestiti agli utenti, per negozianti con store di piccole e medie dimensioni. I vantaggi sono anche per l’eCommerce, poiché un più facile accesso al finanziamenti fa crescere le vendite. Se infatti i consumatori sanno che c’è disponibilità di credito anche vendere frigoriferi o televisioni, diventa molto più facile».

5. Mettere tutto su cloud

Adottare una soluzione cloud, soprattutto nel campo dell’archiviazione dei dati, permette di essere più competitivi sul mercato, diminuire i costi, scalare più velocemente e favorire la collaborazione con altri partner del fintech con un sistema di open API, spiega McKinsey.

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6. Marketing creativo

La promozione rappresenta per una banca digitale dal 25 al 30% delle spese totali. I costi possono, tuttavia, abbassarsi usando due chiavi, come spiega McKinsey, passaparola e creatività: «Ciò comporta andare più a fondo di quello che fanno le banche, con un’analisi su come massimizzare i ritorni sulla base delle distinzioni geografiche (per esempio, focalizzando su Twitter a Jackarta, WeChat in Cina) e su specifiche nicchie di consumatori (come per esempio targettizzando con le ads di Facebook “millenials che giocano a golf”».

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