<div class="at-above-post addthis_tool" data-url="https://openinnovation.startupitalia.eu/58120-20180126-olanda-pronta-la-nave-tesla"></div><p>L&#8217;idea è semplice: coprire un tratto di mare tra due porti vicini, <strong>Rotterdam e Amsterdam</strong>, con una chiatta elettrica. <a href="https://electrek.co/2018/01/12/large-tesla-ships-all-electric-barges/">Un esperimento</a> che coinvolgerà solo due natanti per ora, una goccia nel mare, ma che servirà a migliorare in maniera drastica la situazione in uno spazio di pochi chilometri in cui si muovo centinaia di navi e migliaia di camion ogni anno.</p>
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<h2>Una scossa al sistema</h2>
<p>Quello che l&#8217;azienda olandese Port-Liner sta cercando di fare è far fruttare un finanziamento da 7 milioni di euro ricevuto dall&#8217;Unione Europea, a fronte di <strong>un investimento complessivo da 100 milioni che dovrebbe garantire la costruzione di 6 chiatte</strong> in totale. Il risultato sarà un&#8217;imbarcazione capace di accogliere circa 280 container, e a regime questo significherà<strong> abbattere circa 23.000 viaggi su gomma</strong> tra le due città: fino a oggi le merci tra questi due grandi porti venivano mosse soprattutto da tir.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>L&#8217;aspetto interessante della chiatta Port-Liner è <strong>la posizione delle batterie</strong>: l&#8217;uovo di Colombo è stato pensare di piazzarle dentro un container, un oggetto che ha una forma definita e che può essere facilmente imbarcato e sbarcato insieme alle merci per una ricarica rapida, e che potenzialmente potrebbe anche servire a convertire all&#8217;energia elettrica vecchi vascelli che invece sono nati e sono stati concepiti per bruciare diesel nei loro motori.</p>
<p>&nbsp;</p>
<p>&#8220;Ci sono 7.300 natanti per brevi spostamenti in tutta Europa, e di questi più di 5.000 sono di proprietà di imprenditori belgi o olandesi. Siamo in grado di costruirne fino a 500 l&#8217;anno, ma già così ci vorranno 50 anni per riuscire a convertire questa industria all&#8217;energia rinnovabile&#8221; spiega il CEO di Port-Liner, <strong>Ton van Meegen</strong>, sulle pagine di <a href="https://theloadstar.co.uk/port-liner-launches-first-emission-free-barges-europes-waterways/">The Loadstar</a>.</p>
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<h2>Tutto a batterie</h2>
<p><a href="https://startupitalia.eu/79900-20171031-tesla-produrra-auto-elettriche-cina-un-mercato-capogiro-dazi">Auto</a>, <a href="https://startupitalia.eu/79176-20171012-milano-arriva-mimoto-primo-servizio-scooter-sharing-ecosostenibile-made-italy">moto</a>, treni, <a href="https://startupitalia.eu/78399-20171002-primo-camion-elettrico-emissioni-zero">camion</a> e ora anche navi: l&#8217;idea di convertire tutti i mezzi di trasporto a propulsione elettrica pare diventata un&#8217;idea fissa per il mondo dei trasporti. <strong>Per rendere fattibile tutto questo c&#8217;è bisogno di accumulatori adeguati</strong>, e in tal senso la tecnologia è ancora tutta da sviluppare: super-condensatori, nuove modalità di produzione delle celle al litio, grafene sono tutte strade battute. Da non sottovalutare anche un aspetto cruciale: non basta (ma aiuta) convertire solo i mezzi di trasporto, <strong>anche la filiera di produzione deve essere &#8220;green&#8221;</strong> per garantire l&#8217;abbattimento generale delle emissioni.</p>
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In Olanda è pronta la “nave-Tesla”

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Un cargo elettrico pensato per abbattere le emissioni su un tratto di mare molto trafficato

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